Coronavirus, Oms: "Nemico numero uno, peggio del terrorismo"

Coronavirus, Oms: "Nemico numero uno, peggio del terrorismo"
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Martedì 11 Febbraio 2020, 21:15
(Teleborsa) - "Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico. Il mondo si deve svegliare e considerare questo virus come il nemico numero uno". Nel giorno in cui è stata oltrepassata la soglia dei 1.000 morti, l'Organizzazione mondiale della Sanità alza il livello di allarme per il Covid-19 – sigla che sintetizza corona, virus e disease (malattia) – e avverte che il "tempismo è essenziale" poiché ora esiste "possibilità realistica" per fermare l'epidemia.

A Ginevra 400 scienziati da tutto il mondo stanno facendo il punto sulla malattia e per affinare le sinergie con i ricercatori cinesi l'Oms ha inviato oggi in Cina la prima delegazione internazionale di esperti guidata dall'epidemiologo canadese esperto di emergenze, Bruce Aylward. Per l'Oms il vaccino "potrebbe essere pronto in 18 mesi".

Nel frattempo il numero dei contagiati è salito a 43.144, quello delle vittime a 1.018. In crescita anche il numero dei decessi in una sola giornata: il record per ora si è toccato ieri con 108 morti. A Weinzhou, la città orientale cinese che è la seconda area più colpita dall'epidemia dopo Wuhan, sono stati registrati 474 nuovi casi confermati di contagio e 5.304 persone si trovano attualmente sotto osservazione medica, mentre un totale di 106 persone sono state dichiarate guarite. Sul fronte internazionale si è verificato il primo caso in California, che porta a 13 il numero degli ammalati negli Usa, e altri 2 casi in Vietnam, compresa una bimba di tre mesi.

L'EPIDEMIA IN EUROPA –
Per quanto riguarda l'Europa, secondo un'analisi della Fondazione Gimbe, per ogni 1.000 casi confermati in Cina si conta un solo caso in Europa. Oggi la Germania ha confermato altri due nuovi casi di Coronavirus nello Stato della Baviera, facendo così salire a 16 il totale dei contagi nel Paese. I due nuovi casi sono stati registrati tra i dipendenti della Webasto – una società che produce parti di automobili a Stockdorf, a ovest di Monaco – contagiati da un impiegato cinese era risultato positivo al Coronavirus. A Londra è, invece, in isolamento in un reparto dell'ospedale St.Thomas il 53enne, uomo d'affari britannico, Steve Walsh. Definito "super untore" l'uomo, che aveva contratto il coronavirus mentre era a Singapore per lavoro, sembra abbia contagiato almeno altri 11 connazionali in Francia in una località sciistica in Alta Savoia, sulle Alpi Francesi.

LA SITUAZIONE IN ITALIA –
In Italia il ministro della Salute Roberto Speranza invita a evitare allarmismi e conferma che, al momento, non ci sono elementi tali da richiedere una sospensione dell'accordo di Schengen sulla libera circolazione alla frontiera tra gli Stati membri. L'allerta, tuttavia, nel nostro Paese rimane alta. Dal 5 al 10 febbraio sono stati effettuati controlli su 5 mila voli aerei e su 620 mila passeggeri e sono stati anche implementati i controlli nei porti mentre è allo studio l'estensione dei controlli alle stazioni ferroviarie. Ad oggi restano tre i casi confermati nel nostro Paese. In isolamento all'Istituto Spallanzani, a Roma, sono ricoverati il ricercatore rientrato da Wuhan e la coppia di coniugi cinesi le cui condizioni sono in miglioramento. Ad oggi, altri 9 pazienti ricoverati nello stesso Istituto sono in attesa del risultato del test. È invece negativo il test per una bimba cinese di 9 mesi ricoverata a Prato. Previsto nelle prossime ore il rientro da Wuhan di Niccolò, il ragazzo di 17 anni bloccato in Cina per la comparsa di febbre.





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