"Zona rossa" estesa ad altre 14 province: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti. In totale, queste misure interesseranno oltre un quarto della popolazione italiana.
Ingresso e uscita da questi territori permessi solo per motivi di lavoro e di famiglia gravi e "comprovati". Garantita comunque per tutti la possibilità di rientro al proprio domicilio. Chi è in quarantena non potrà spostarsi per nessun motivo. Il provvedimento stabilisce una "zona di sicurezza" dalle strettissime limitazioni: prorogata la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sospensione delle attività sciistiche e di eventi pubblici.
Chiusi anche musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali. Previsto uno stop ai concorsi pubblici ad esclusione di quelli per il personale sanitario (e di quelli telematici). Bar e ristoranti saranno aperti, ma solo dalle 6 alle 18, con l'obbligo di assicurare la distanza di un metro tra una persona e l'altra, altrimenti scatterà la sospensione dell'attività. Centri commerciali e medie e grandi strutture di vendita aperti, ad eccezione delle giornate prefestive e festive. Vale a dire chiusi sabato e domenica.
Il Decreto impone di "evitare in modo assoluto ogni spostamento all'interno dei territori, salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza". A quanti manifestino "sintomatologia da infezione respiratoria e febbre superiore ai 37,5 gradi" si raccomanda "fortemente" di rimanere a casa e contattare il proprio medico, limitando da subito tutti i contatti sociali.
Circa lo sport, sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati, anche se "resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse".
Provvedimento, per quanto condiviso nelle linee generali, che ha suscitato perplessità per quanto riguarda le modalità di attuazione, soprattutto da parte dei Governatori di Lombardia ed Emilia-Romagna, Fontana e Bonaccini, che chiedono appunto "più chiarezza" nell'applicabilità.
In serata, al circolare di una prima bozza del Decreto Conte che anticipava la "blindatura" della Lombardia, si è scatenata a Milano la "corsa al treno" per raggiungere famiglie e parenti nel timore di rimanere bloccati. L'ultimo treno per il Sud, l'Intercity Notte 797 delle 23,20 è stato letteralmente d'assalto, anche da chi non aveva né prenotazione né biglietto. Quasi tutti sono riusciti a salire sulle carrozze, anche disposti a pagare qualsiasi multa. Molte anche le auto che hanno affollato nella notte l'Autostrada del Sole.
Per quanto riguarda il resto dell'Italia "altri divieti", ovvero sospesi tutti gli incontri e gli spettacoli; le attività nei pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; le lezioni in scuole e università. I negozi potranno rimanere aperti nei giorni feriali; Bar e ristoranti in attività solo con servizio ai tavoli e nel rispetto delle distanze di sicurezza di un metro tra un avventore e l'altro.
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