Cig, ok alla proroga di quattro settimane. E adesso la riforma

Cig, ok alla proroga di quattro settimane. E adesso la riforma
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Martedì 16 Giugno 2020, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 05:02

Giuseppe Conte, preoccupato per la tenuta del governo e della maggioranza, rilancia il dialogo con i sindacati. Nella seconda giornata degli Stati generali per la ricostruzione economica post-pandemia, il premier celebra a Villa Pamphili il Consiglio dei ministri che proroga di 4 settimane la cassa integrazione. E nell'intervento davanti ai leader di Cgil, Cisl e Uil e poi in conferenza stampa, scandisce parole che sono musica per le orecchie di Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che non si tirano indietro: andiamo a vedere, è il leitmotiv.

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«Non sarà sfuggito ai cittadini che questo governo ha fatto una scelta: a differenza di altri governi noi non abbandoniamo i lavoratori per strada, non consentiamo che siano licenziati. E' una scelta molta onerosa: circa 25 miliardi stanziati per perseguire questo obiettivo. Noi vogliamo evitare la disoccupazione, prevenirla». E così annuncia, il premier, un «primo fatto concreto» sollecitato dal Pd, Italia Viva e Leu per disinnescare la protesta sociale: «Oggi variamo un decreto che consentirà a imprese e lavoratori che hanno già cumulato le 14 settimane di cassa integrazione di poterne cumulare subito altre 4 settimane». Cui ne aggiunge subito un altro, confermato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e della responsabile del Lavoro, Nunzia Catalfo. «Da oggi», ha spiegato il presidente del Consiglio, «è possibile richiedere online i contributi a fondo perduto per gli artigiani, i piccoli imprenditori, i commercianti che fatturano fino a 5 milioni di euro e hanno subito danni e perdite a causa dell'epidemia. Non c'è click day, ci sono 60 giorni per farlo per ottenere fino a 40 mila euro di ristoro in base alle perdite subite».

Conte, Gualtieri e Catalfo progettano inoltre a un «intervento organico» per riformare il sistema degli ammortizzatori sociali. Secondo il premier l'emergenza innescata dal Covid-19 ha dimostrato quanto sia «farraginoso» il sistema di erogazione della cassa integrazione. «Per questa ragione vogliamo cambiarlo e semplificarlo».

«NUOVE REGOLE»
In mattinata Conte, che esclude patrimoniali, ha inoltre disegnato un intervento massiccio di riforma: «Abbiamo tanto da fare. Per quanto concerne la promozione della qualità del lavoro, dovremo lavorare innanzitutto su misure volte a favorire la rimodulazione dell'orario di lavoro, anche in vista di un ricorso sempre più insistito allo smart working. Dovremo poi promuovere il ricorso ai contratti di espansione e alla staffetta generazionale, contrastare il ricorso al part-time involontario che frustra le aspirazioni e gli standard di vita, modulando anche i contratti al fine di eliminare le fattispecie più precarie».

Per Conte, inoltre, la «tutela del reddito dei lavoratori è una priorità». E verrà articolata in diversi progetti: l'istituzione di un salario minimo, la lotta alla contrattazione pirata, la detassazione dei rinnovi contrattuali, la creazione di un Documento unico di regolarità contributiva su appalti e subappalti per il costo del lavoro, il contrasto al caporalato e al lavoro nero, l'incentivazione del welfare. Perché, secondo Conte, «la pandemia ci invita a recuperare lavoro la stagione vissuta nel Dopoguerra dell'espansione dei diritti, che ha permesso a fasce sempre più ampie della popolazione di godere di benefici prima sconosciuti».

Non manca l'ormai classico appello (inascoltato) al centrodestra: «Spiace molto, lo dico francamente, che l'opposizione non abbia raccolto l'invito al confronto. Ma lo rilancio: rifiutare il confronto rende la nostra democrazia un po' singolare. Volete scegliere voi il posto? Ci mettiamo d'accordo».

In Consiglio dei ministri, cominciato quasi alle dieci di sera, però non tutto fila liscio. La Catalfo chiede il prolungamento dei termini delle domande per il reddito di emergenza. Il ministro Roberto Speranza (Salute) si dice d'accordo. Ma il nuovo sussulto assistenzialista irrita la renziana Teresa Bellanova che in cambio chiede di ampliare i termini per la regolarizzazione di braccianti e badanti. Alla fine la mediazione: passano le due proposte.

 

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