Bonus Natale, governo lavora all'extra-cashback: rimborso sino a 150 euro. Come si ottiene

Bonus Natale, governo lavora all'extra-cashback: rimborso sino a 150 euro. Come si ottiene
Bonus Natale, governo lavora all'extra-cashback: rimborso sino a 150 euro. Come si ottiene
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Domenica 22 Novembre 2020, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 00:22

Un bonus di Natale. ll governo è a lavoro per accelerare l'extra cashback: un rimborso fino a 150 euro per chi fa almeno 10 spese con carte e app da ricevere già a dicembre. La misura dovrebbe partire nei primi giorni del prossimo mese e rappresenta il tassello numero uno del pacchetto di interventi, voluto dal premier Giuseppe Conte, per diffondere i pagamenti digitali. Un obiettivo, ha più volte sottolineato lo stesso presidente del Consiglio, che non vuole però penalizzare chi continuerà a utilizzare i contanti. Il 'tesorettò natalizio dovrebbe arrivare quindi in anticipo rispetto alle intenzioni (si era parlato di febbraio nelle scorse settimane) e ha chiaramente anche l'obiettivo di rendere più dinamici gli acquisti. 

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Fisco, pronto tris di misure

Fa parte di un tris di misure a cui il governo lavora da più di un anno e che, a conti fatti, potrebbe portare nelle tasche di ciascuno fino a un massimo di 3450 euro nel 2021 sommando i vari rimborsi (extracashback, 300 euro di cashback e 3000 euro di super cashback).

A essere premiati, in quest'ultimo caso, saranno i primi 100mila che riusciranno a fare compere digitali e i rimborsi saranno suddivisi in due tranche, una ogni sei mesi. A differenza del bonus Natale, per il cashback il rimborso scatterà con almeno 50 pagamenti. Non varranno - secondo quanto viene spiegato - gli acquisti online mentre potranno essere conteggiati la spesa nei supermercati e nei negozi ma anche i pagamenti delle fatture di artigiani e professionisti, idraulico compreso.

 

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Pubblicato da Laura Castelli su Domenica 22 novembre 2020

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Governo, un puzzle di interventi

Per fare fronte alle esigenze di un Paese schiacciato sempre di più dalla tenaglia della pandemia, Palazzo Chigi e il Tesoro continuano parallelamente la costruzione del puzzle di interventi in favore di imprese e famiglie, in particolare di quelle costrette a sopravvivere nelle zone rosse. Il ministro dell'Economia riunirà domani i capigruppo di maggioranza per cercare di fare ordine tra i numerosi, e in parte sovrapponibili, interventi che finiscono sotto l'ombrello dei decreti ristori. Dopo l'approvazione di ulteriori due miliardi la scorsa settimana, il governo si accinge infatti a dare il via libera, grazie a un nuovo scostamento da 8 miliardi, a un ulteriore, il quarto, decreto legge per dare ossigeno ai settori sotto pressione usando la «leva fiscale». Il Parlamento è chiamato così a votare un nuova richiesta di extradeficit in meno di un anno il prossimo giovedì: un voto a maggioranza assoluta, sul quale non è escluso, possa convergere almeno Forza Italia, ma che questa volta non sembra impensierire troppo neanche in Senato. I partiti di governo si dicono infatti sicuri di avere i numeri necessari ad approvare la richiesta in totale autonomia.

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Pressing dalla maggioranza

Quasi 5 miliardi degli 8 potrebbero essere utilizzati proprio per finanziare la proroga delle scadenze legate al fisco. Il pressing per sospendere tutte le scadenze da qui a fine anno arriva anche dalla maggioranza e si unisce a quello per rinviare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio che riprenderebbero dal 10 dicembre. Un obiettivo al quale il governo assicura di star lavorando, come annuncia via Facebook la viceministra all'Economia Laura Castelli: puntiamo a «far ripartire le rateizzazioni decadute, prevedendo - scrive - le sospensioni della rottamazione 'ter', un saldo e stralcio e impostando una rottamazione 'quater'». Il tutto accompagnato da «una riforma della riscossione che stralci le vecchie cartelle che non sono più riscuotibili». Ma non solo. Sul tavolo, poi, anche «meccanismi di semplificazione e accordi tra Imprese e Fisco», attraverso l'abolizione di «tutte quelle piccole tasse che infastidiscono solo i cittadini e non portano nulla», è la promessa.

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