Bonus telefono, andrà a chi scarica lo Spid: soldi solo per uno su dieci

Bonus telefono, andrà a chi scarica lo Spid: soldi solo per uno su dieci
Bonus telefono, andrà a chi scarica lo Spid: soldi solo per uno su dieci
di Francesco Bisozzi
4 Minuti di Lettura
Domenica 20 Dicembre 2020, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 00:44

Solo in pochi beneficeranno del bonus smartphone. Considerato che la misura potrà contare nel 2021 su una dotazione di 20 milioni di euro, alla fine giusto un avente diritto su dieci riceverà il telefonino di Stato. L'obiettivo del governo non è solo quello di combattere il divario digitale: distribuendo smartphone gratis agli italiani punta anche a salvare lo Spid dal fallimento. Il kit per la digitalizzazione, entrato in manovra dopo l'assalto degli emendamenti, andrà ai nuclei con un reddito Isee non superiore a 20 mila euro. Questi ultimi però per poterlo richiedere dovranno prima aver aderito al Sistema pubblico d'identità digitale, futura chiave d'accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione. Peccato che senza l'ausilio di un cellulare moderno attivare lo Spid sia molto meno agevole ed è anche per questo che il bonus smartphone rischia di fare un buco nell'acqua.

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Il meccanismo

Dal prossimo anno lo Spid sarà l'unica credenziale accettata dagli enti pubblici sulle loro piattaforme digitali, ma al momento solo 14,8 milioni di italiani hanno aderito al sistema.

Il kit per la digitalizzazione promuoverà lo Spid utilizzando lo smartphone di Stato a mo' di esca, per spingere più persone possibili a richiedere l'identità digitale nel 2021. Il kit, recita la modifica all'articolo 105 dedicato al Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, «è destinato ai nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 20 mila euro annui che non sono titolari di un contratto di connessione internet e di un contratto di telefonia mobile e che si dotino dello Spid per il tramite di Poste Italiane o di altri identity provider abilitati». Lo smartphone verrà concesso in comodato gratuito per un anno con tanto di abbonamento a internet. Incluso nel pacchetto un abbonamento a due giornali. Prima della consegna, sul telefono verrà installata inoltre l'app Io, quella tramite cui si accede al cashback e ad altri incentivi, dal bonus vacanze alla lotteria dei corrispettivi. Verrà distribuito infine un solo smartphone per nucleo familiare, ma molti aventi diritto rischiano di essere tagliati fuori. Considerato che la spesa massima per gli smartphone di Stato non potrà superare il limite dei 20 milioni di euro, ci sono risorse sufficienti per regalare al massimo duecentomila telefonini.

Le famiglie che sulla carta hanno i requisiti per ambire a ricevere dal governo uno smartphone sono invece circa due milioni. Il bonus smartphone si somma al bonus pc e tablet decollato a novembre e del valore massimo di 500 euro, pure quello destinato ai nuclei con un indicatore della situazione economica equivalente pari o inferiore a ventimila euro. Nel caso del bonus pc e tablet, alcune regioni tra cui il Lazio, l'Emilia-Romagna, la Liguria e la Toscana, hanno deciso per esempio di rendere la misura accessibile solo da parte dei cittadini di determinati territori particolarmente svantaggiati sotto il profilo digitale. Probabile che pure in questo caso si adotti un simile approccio.

Dopo numerosi rinvii, il Sistema pubblico di identità digitale, insieme alla carta d'identità elettronica, diventerà dal 28 febbraio dell'anno prossimo la sola credenziale per accedere ai servizi digitali della Pubblica amministrazione, centrale e locale. La buona notizia è che le altre credenziali di cui sono in possesso i cittadini resteranno utilizzabili fino alla loro data di naturale scadenza, ma comunque non oltre il 30 settembre del prossimo anno. Il tempo insomma stringe. L'Inps ha già fatto il grande salto e in autunno ha smesso di rilasciare il pin per accedere ai suoi servizi digitali. Ma lo Spid oggi accoglie appena 15 milioni di cittadini ed è stato attivato da poco più di cinquemila amministrazioni pubbliche. A settembre le persone in possesso dell'identità digitale erano quasi 11 milioni, a giugno 8 milioni, mentre a gennaio, quando l'emergenza sanitaria ancora non era scoppiata, erano circa un terzo rispetto ad adesso. Lanciato dall'ex ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia, il Sistema pubblico d'identità digitale è stato elevato a protagonista assoluto della trasformazione digitale dall'attuale ministra per l'Innovazione Paola Pisano, ma il Paese a giudicare dal livello di adesione dei cittadini allo Spid ancora non sembra pronto e nemmeno il bonus smartphone in arrivo pare sufficiente a invertire il trend.
 

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