Bollette col prezzo bloccato? Le compagnie cambiano i contratti e alzano le tariffe: si paga fino al 300% in più

Le aziende stanno avvisando i propri clienti già dall'inizio dell'anno

Bollette col prezzo bloccato? Le compagnie cambiano i contratti e alzano le tariffe: si paga fino al 300% in più
Bollette col prezzo bloccato? Le compagnie cambiano i contratti e alzano le tariffe: si paga fino al 300% in più
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Giovedì 14 Luglio 2022, 16:41

Bollette a prezzo bloccato? Macché. Le compagnie di gas ed elettricità stanno avvisando i propri clienti già dall'inizio dell'anno: cambieranno (unilateralmente) i contratti e le tariffe saranno più alte. Anche se sul contratto c'era scritto «prezzo bloccato». Il tutto in maniera assolutamente legale: è la legge a permetterlo. Quello che può fare l'utente è cercare un'offerta migliore da un altro operatore, sul mercato libero o su quello tutelato. E poi, sfruttare questa crisi per imparare a consumare di meno. Le associazioni di consumatori non hanno dubbi. «In questi giorni - spiega Consumerismo No Profit - cittadini e imprese di tutta Italia che rientrano nel mercato libero dell'energia stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sulle forniture di luce e gas inviate dai vari operatori». È tutto legale, le modifiche sono permesse dalla legge, anche per i contratti a tariffa fissa. Le variazioni ai contratti, aggiunge l'associazione, prevededono «un peggioramento delle condizioni economiche offerte ai consumatori». Un kilowattora, spiega Consumerismo, «viene offerto a 0,60 euro, quando in condizioni di normalità il prezzo medio era di circa 0,22 euro (quindi il 300% in più)».

I consigli

L'associazione consiglia quindi agli utenti «di tornare il prima possibile alle condizioni di tutela, sia per l'energia elettrica che per il gas. Questo perché, nonostante le tariffe siano ancora elevate, le condizioni sono regolate da Arera, e si evita il rischio di rinegoziazione anticipata delle condizioni economiche da parte degli operatori». L'Unione Nazionale Consumatori condivide l'analisi, ma è più sfumata sulle soluzioni. «Non c'è una ricetta unica - spiega Marco Vignola, responsabile Energia -.

Prima di questi aumenti del gas e dell'elettricità, iniziati a metà del 2021, sul mercato libero la maggior parte dei contratti era a tariffa fissa, per bloccare prezzi che allora erano convenienti. Oggi invece chi fa un contratto a tariffa fissa, rischia di ritrovarsi fra un anno con bollette salate, anche i prezzi sono scesi. Infatti oggi la maggior parte dei contratti sul mercato libero è a tariffe indicizzate, che possono scendere dagli attuali livelli. Quelli sul mercato tutelato, che comunque finirà nel 2024, sono tutti indicizzati, ogni tre mesi».

Per Vignola «le società devono comunicare le variazioni almeno 3 mesi prima. In questo tempo, l'utente può confrontare le offerte sul mercato libero e su quello tutelato, sul Portale Offerte di Arera (l'autorità pubblica che fissa le tariffe dell'energia, n.d.r.). Lì può scegliere quella più conveniente. L'importante è non accettare mai quello che ti propongono al telefono. Sono le offerte che convengono a chi le propone, non al cliente». L'Unione consumatori dà poi un altro consiglio: «Ai clienti diciamo "risparmiate" - conclude Vignola -. Sfruttate questa ondata di aumenti per avere una maggiore attenzione al consumo di gas e luce, e anche di acqua. Sul nostro sito Consumatori.it ci sono un sacco di consigli per risparmiare, a partire da abbassare il riscaldamento di 1 grado e usare meglio il condizionatore».

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