Caro carburante, verso gli sconti imposti ai distributori di benzina

Mario Draghi ha chiesto ai suoi ministri di «fare in fretta» e di mettere al più presto nero su bianco le misure

Caro carburante, verso gli sconti imposti ai distributori di benzina
di Marco Conti e Gabriele Rosana
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 07:29

Mario Draghi ha chiesto ai suoi ministri di «fare in fretta» e di mettere al più presto nero su bianco le misure in grado di arginare il prezzo dei carburanti. Sul tavolo, intorno al quale ieri sera si sono ritrovati il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli e i ministri Daniele Franco (Mef), Roberto Cingolani (Transizione ecologica) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), ci sono tre tipi di interventi da attuare nell'immediato. Il primo riguarda la rateizzazione delle bollette, già sperimentato, e che verrebbe rafforzato. Una seconda misura punta a ridurre il costo dei carburanti attraverso la riduzione dell'iva o delle accise che gravano su ogni litro di benzina o di gasolio e che potrebbe portare ad una riduzione di almeno 10-15 centesimi.

Il terzo intervento - forse il più complicato da attuare ma necessario per rendere sostenibile nel tempo la sforbiciata - prevede una tassazione degli extraprofitti delle imprese che più si stanno giovando dei continui rincari. Due-tre miliardi in tutto che verranno utilizzati per abbassare i costi del carburante stabilizzando il prezzo che verrebbe monitorato dalla struttura Monopoli e Dogane alla quale sono collegati le oltre 20 mila pompe di benzina distribuite sul territorio nazionale.

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Rispondere all'emergenza

L'obiettivo resta sempre quello di rispondere in maniera tempestiva all'emergenza senza compromettere le finanze pubbliche attraverso ulteriori scostamenti di bilancio, ma i margini sono stretti e sulla tassazione degli extra profitti ci si muove con cautela malgrado ci sia una sorta di informale via libera di Bruxelles che però, per diventare ufficiale, deve attendere la riunione del Consiglio europeo della prossima settimana.

Le riunioni si susseguono a Palazzo Chigi dove per domani era già in programma un consiglio dei ministri per discutere sui tempi di uscita dallo stato d'emergenza post-Covid e che potrebbe allargarsi ad un primo decreto in grado di affrontare immediatamente il caro-carburante e il caro-bollette.

Un successivo intervento riguarderà invece il sostegno alle famiglie e alle imprese e sul quale occorrerà attendere il Consiglio Ue del 23 e 24 marzo che affronterà nel suo complesso i contraccolpi alle economie dei Ventisette dovuti alla guerra in Ucraina. Malgrado il pressing dei partiti che chiedono i contrarre nuovo debito, Draghi si muove con prudenza tra le raccomandazioni di Bruxelles ai Paesi ad alto debito come il nostro, e il rischio che un calo della fiducia spinga di nuovo il Paese sull'orlo di una nuova recessione.

Con l'obiettivo di chiedere a Bruxelles l'introduzione di un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas, si ritroveranno venerdì a Palazzo Chigi il premier spagnolo e quello portoghese, Pedro Sanchez e Antonio Costa, e in videocollegamento causa-covid il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Sulla proposta avanzata da Draghi alla presidente della Commissione von der Leyen, si coagula un fronte Mediterraneo che punta a fissare un tetto di 80-100 euro megawattora in grado di stabilizzare il prezzo.

L'Europa 

«Sostegno mirato alle imprese che sono colpite dai prezzi del gas ed esposte al mercato russo», così come «alle famiglie che fanno i conti con il caro-carburante». All'Ecofin di ieri a Bruxelles «ci siamo trovati tutti d'accordo» sulle misure da mettere in campo, ha spiegato il ministro dell'Economia e delle Finanze francese Bruno Le Maire, presidente di turno del Consiglio Ue. Tra gli strumenti nella cassetta degli attrezzi dell'Unione, ha citato «sovvenzioni dirette alle imprese ad alta intensità energetica, ma pure prestiti garantiti dallo Stato e prestiti a tasso agevolato per finanziare le esigenze di capitale». Margini di manovra ampi dall'Europa, insomma, per intervenire sul caro-energia. L'Ecofin è stato compatto anche sul tema degli «sconti sui prezzi alla pompa»: Parigi, ha ricordato Le Maire, «ha già annunciato una riduzione nazionale di 15 centesimi al litro del costo della benzina. E vari Paesi hanno preso decisioni simili». Sulla benzina aveva parlato anche il ministro tedesco Christian Lindner, scettico invece sull'ipotesi di una revisione delle linee guida Ue sull'Iva, perché «ci vorrebbe troppo tempo».


All'incontro dei rappresentanti dei Ventisette è stata la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager a informare i ministri sul nuovo quadro di flessibilità Ue per rispondere agli effetti della guerra in Ucraina, compreso il nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato sul modello di quello adottato due anni fa allo scoppio della pandemia. All'Ecofin c'è stato un «dibattito esteso» sull'impatto asimmetrico delle sanzioni adottate contro la Russia (e delle contromisure di Mosca) e l'esecutivo Ue sta valutando le prossime mosse, ha garantito il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Nel pomeriggio, partecipando a un'audizione interparlamentare sul futuro del Patto di stabilità, è stato lo stesso lettone a precisare che, per il momento, Bruxelles non prevede di rivedere i criteri di deficit e debito, ma ha aperto a un possibile ammorbidimento della velocità di riduzione del debito. A inizio mese era stata già sospesa per il 2023 la regola che impone il rientro di un ventesimo della porzione di debito/Pil eccedente il 60%.
 

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