Alitalia, ultimatum dei commissari alle Ferrovie

Alitalia, ultimatum dei commissari alle Ferrovie
di Rosario Dimito
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Giovedì 28 Marzo 2019, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Tensione fra i commissari e Fs su Alitalia. «Ferrovie, che hanno dato una disponibilità ferma, o si danno da fare e ci portano una richiesta di proroga, con documenti sulla trattativa, o rinuncino e ce lo dicono chiaramente: non possiamo portare avanti» il negoziato «senza limite». È Daniele Discepolo, avvocato milanese, il terzo dei commissari nominati (al posto di Luigi Gubitosi), a mettere in mora l’ente ferroviario guidato da Gianfranco Battisti, durante l’audizione davanti alle Commissioni dei lavori pubblici, riunite congiuntamente. La posizione dei commissari va letta a supporto di quella espressa dal ministro Luigi Di Maio.

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Poco prima dell’audizione, però, era intervenuta Fs. «Ferrovie dello Stato sta proseguendo le interlocuzioni con un ristretto numero di player industriali al fine di determinare le condizioni per la formazione di una compagine azionaria che si candida a rilevare gli asset di Alitalia», si legge in una nota. E ancora: «I progressi compiuti in questi mesi necessitano di ulteriori approfondimenti per giungere alla definizione di un modello industriale sostenibile». Al tavolo delle Fs, che acquisterebbero il 30% della Nuova Alitalia, ci sono Delta che potrebbe acquisire all’inizio il 10-15% e il Mef con il 15% convertendo parte del debito. Inoltre Fs ha invitato Atlantia per un 30% anche se la società autostradale subordina il suo ritorno nel capitale a un disgelo dei rapporti con il governo dopo il crollo del Ponte di Genova. Invitata anche Fincantieri che, nelle ultime ore, avrebbe declinato l’offerta. 

Discepolo, che è sembrato rispondere alla nota di Fs: «Nonostante quanto circola pubblicamente, i commissari oggettivamente non hanno avuto da Ferrovie indicazioni precise e concrete sullo sviluppo» delle strategie portate avanti. Anche se «sappiamo che ci sono delle interlocuzioni con soggetti imprenditoriali interessati». Discepolo ha quindi osservato che «il termine del 31 marzo» per presentare il piano industriale da parte di Fs «deve essere messo in relazione al termine del 30 giugno per il rimborso del prestito-ponte». «La gestione commissariale non può andare avanti all’infinito, ci sono decisioni strategiche da prendere» con i nuovi proprietari. E la legge impone ai «commissari che non riescono a cedere la compagnia di metterla in liquidazione senza alcuna esitazione».



Il tempo per una decisione su Alitalia, quindi, sta per scadere; nondimeno, il cda di Fs due giorni fa ha deciso di presentare una proroga rispetto al termine di fine marzo per depositare il piano definitivo. La risposta di Discepolo: «Non possiamo pensare a proroghe di mesi per il sovrapporsi di eventi politici che possono alterare la posizione di Alitalia, ci siamo dati massimo 3-4 settimane. È fondamentale che Fs prenda una decisione finale», visto tra l’altro che oggi Alitalia «è appetibile». A sua volta Laghi ha sottolineato: «Abbiamo messo a disposizione di Fs l’intero set di dati che abbiamo girato anche a easyJet, Lufthansa e Delta. Sicché riteniamo che Fs abbia gli elementi per arrivare a una decisione in tempi celeri». Infine Paleari: «Ad oggi abbiamo 5 milioni di biglietti venduti per la stagione estiva». I passeggeri a lungo raggio sono 2,7 milioni, «quest’anno» si prevede di arrivare «a quasi 3 milioni di passeggeri lungo raggio e i dati dei primi tre mesi vanno in questa direzione». Quanto alla cassa, «al 31 dicembre 2018 era pari a 506 milioni a cui si devono aggiungere 193 milioni di depositi vari».
 

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