Civitanavi Systems, dalle Marche a Piazza Affari la bussola sicura per spazio e terra

Civitanavi Systems, dalle Marche a Piazza Affari la bussola sicura per spazio e terra
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 08:55

A Piazza Affari dalle Marche, passando per la Silicon Valley.

L’ultima azienda quotata in Borsa rovescia tutti i paradigmi: niente impresa di famiglia, innovazione allo stato puro. Civitanavi Systems, testa nell’aerospazio e sede a Pedaso, 2.700 anime nel Fermano, lavora sui sistemi di navigazione inerziale. Tradotto: fornisce informazioni su posizione, nord geografico e assetto di navi, aeromobili, missili, poi robot e minatori. Una bussola, autonoma da campi magnetici e navigatori satellitari. Da sottoterra al cosmo. Andrea Pizzarulli, il fondatore, classe 1973, è un cervello di ritorno: nato a Civitanova, laurea in ingegneria elettronica alla Politecnica delle Marche, anni passati nella “Valle del silicio”, a San Francisco, dal 2012 è di nuovo qui. Allora era una star-tup, la Civitanavi, oggi è quotata in Borsa. Il debutto a Piazza Affari a febbraio. Lo scatto della vita.

L’ASCESA

«Una scelta fatta per la voglia di crescere, per essere grande impresa e attirare talenti». Accelera Pizzarulli, che al momento della tesi pensò: «Ho sbagliato facoltà oppure Paese».

E via: Stati Uniti, nella Mecca della tecnologia. «Volevo imparare un mestiere, sono stato contagiato dallo spirito imprenditoriale». Torna a casa, riparte da un garage, quello dell’ex fabbrica di scarpe dei genitori, una citazione di Bill Gates. Scommette tutto sulla navigazione inerziale, e le aziende aerospaziali della Silicon Valley bussano alla sua porta, a Pedaso. Cervello di ritorno al cubo. Procede per gradi, Pizzarulli. «Sfruttare le esperienze precedenti: telecomunicazione in fibra ottica e navigazione satellitare». Segue il fattore umano: «Ho conosciuto Mike Perlmutter, un americano che ha condiviso la mia idea d’impresa innovativa. Il cofondatore». La terza mossa è il denaro: «Niente banche, né venture capital ma investitori strategici: soggetti che si muovono nel nostro campo d’azione. Svizzeri, ma anche americani». Per quei sensori – preziosi per aerei, sottomarini e oleodotti – è un’autostrada: «I primi tempi il 100% del fatturato era garantito dalle vendite all’estero. Ora siamo al 76%». Spazio e sistemi di difesa sono linfa e business. Esercito e Marina sono al top nel portafoglio clienti. L’attualità è una nota a margine. «Non abbiamo alcun rapporto commerciale in Russia, Bielorussia e Ucraina». Anche dalla pandemia esce con i conti in ordine. Il mantra si produce in Italia, a Pedaso, e si fanno affari nel mondo. In dieci anni il team d’esordio di sei persone arriva a quota 126. «Abbiamo chiuso il 2021 – ripassa le cifre a memoria – con 25,1 milioni di ricavi totali, partendo da zero». Guai a perdere la bussola: «Se qualcuno mi dovesse chiedere qual è la cosa migliore che ho realizzato, risponderei: la squadra». Pizzarulli ne è certo: «Non ho sbagliato Paese». 

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