Lerario, l'atelier luxury pugliese punta al mondo con nuove sedi

Lerario, l'atelier luxury pugliese punta al mondo con nuove sedi
di Pierpaolo Spada
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Settembre 2022, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:22

Cresce e investe, nonostante la crisi energetica che erode margini, perché al lusso che forgia con Tagliatore, Lerario non può porre un tetto, brand d’identità per chi l’indossa.

Atelier sartoriale che si fa industria, potente e intima nella sua terra. La casa di moda pugliese porta in dote al “fashion mainstream” la sapienza artigianale della Valle d’Itria, provando a rendere i capispalla che produce - con tessuti italiani e prevalentemente rifiniti a mano - un must contemporaneo del made in Italy. Duecento dipendenti diretti, altri 300 che compongono l’indotto. Cento modelli campione uomo/donna per stagione, con un’apertura di circa 450 varianti di tessuti e colori, 340 i capi prodotti ogni giorno nello stabilimento dell’azienda a Martina Franca, 450 i clienti in Italia, 350 quelli all’estero, con presenze in Giappone e Nord Europa. Ecco i numeri di una realtà sempre più vogliosa di diffondersi anche attraverso la progettazione e l’apertura di nuovi spazi di incontro e fruizione, esclusivi e inclusivi.

L’INIZIATIVA

 È figlia di questa intuizione la recente innovazione apportata al brand in forma strutturale, nel più ampio programma di riassetto commerciale: «Sicuramente - confida il direttore creativo di Tagliatore e Tagliatore 0205, Pino Lerario - uno dei progetti più significativi, è stata l’apertura di House of Tagliatore, all’interno del monumentale edificio Palazzo Meroni in Corso Italia 1 a Milano, in pieno centro, che per l’azienda rappresenta un investimento molto importante.

House of Tagliatore è un luogo d’incontro inedito e in continua evoluzione nel quale coesistono culture e contaminazioni. Uno spazio d’elezione nel quale i valori del brand sono condivisi con i cultori del suo stile unico e distintivo. Lo showroom si inserisce in una strategia che vede il consolidamento dell’internalizzazione del brand che ha lo scopo di rafforzare la presenza nei principali mercati della moda e di consolidarne degli altri. In un momento delicato noi crediamo nel futuro e abbiamo deciso di giocare d’attacco e la nostra strategia ci sta dando ottimi risultati. Inoltre, nel momento in cui troveremo la location giusta a Milano, il monomarca Tagliatore diventerà realtà». Aperture, allestimenti, collezioni. Nuova linfa a una performance che, se nel 2021 ha garantito la ripresa ed entro dicembre lascia intravedere a Lerario il ritorno ai livelli pre-pandemia e forse anche il loro superamento, con un fatturato di oltre 26 milioni di euro. Quest’anno poi Lerario taglia lo storico traguardo del primo cinquantennio. Un appuntamento unico per il quale la maison martinese sta ideando un grande evento alla Fashion Week di Milano. 

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