Il New Deal traina l'argento: nell'ecoripresa è meglio dell'oro

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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 06:00

Non sarà soltanto il traino dell’oro a far brillare l’argento. Il metallo-anti inflazione sarà spinto anche dalla rotta verso il Green Deal secondo l’analisi di WisdomTree. «L’oro appare particolarmente sottovalutato ma prevediamo che colmerà il divario rispetto all’inflazione insistentemente elevata degli ultimi mesi», spiega Nitesh Shah. Basterà questo a far decollare anche l’argento, fortemente correlato al suo cugino più prezioso, seppure molto più volatile. Il resto, lo farà la ripresa economica: l’uso industriale dell’argento lo spingerà anche oltre il metallo giallo. In particolare, inciderà la crescita dell’attività manifatturiera, visto che oltre il 50% dell’argento utilizzato è destinato alle applicazioni industriali, rispetto a meno del 10% di utilizzo dell’oro. Solo per fare un esempio, ogni veicolo elettrico contiene circa tre once d’argento e il metallo bianco è utilizzato nei pannelli solari, nelle infrastrutture 5G, per le medicine e per le attrezzature mediche.

EFFETTO TRAINO

Del resto, gli indici dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero sono in territorio espansionistico da tredici mesi consecutivi. E nonostante il picco di maggio scorso non cambieranno tendenza, sottolinea l’economista. Così si spiegano le previsioni rosee di Metals Focus, convinto nel 2021 la domanda industriale di argento raggiungerà un picco record di 524 milioni di once, proprio grazie al vento in coda dalle riapertura delle economie e dalle iniziative green. Non solo. «Prevediamo un ulteriore aumento della domanda di argento nel settore fotovoltaico», aggiunge l’esperto. L’elettrificazione delle auto e dei nostri sistemi energetici finirà poi per alimentare la domanda di un metallo dotato di una eccellente conduttività. Fin qui le forti aspettative di crescita della domanda. A ridurne l’offerta, invece, con i conseguenti effetti sul prezzo, sarà invece la contrazione della spesa in conto capitale per il settore minerario unita alla riduzione delle scorte d’argento in Borsa.

Il risultato? «Crediamo che l’argento supererà l’oro in termini di performance, guadagnando almeno il 37,5% nella prima metà del 2022 contro l’aumento del 6,5% previsto per l’oro. Entro il secondo trimestre del 2022, ci aspettiamo che l’argento venga negoziato intorno a 35,81 dollari l’oncia», precisa Shah. Il metallo bianco sarà dunque amico della transizione. Sempre che alla fine non diventi uno strumento speculativo come ai tempi dei fratelli Hunt.

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