Velasca, brand con la testa a Milano e il cuore nelle Marche.
Dalle calzature per uomo, al momento della nascita nel 2013, alla calzatura per donna due anni fa e dal novembre scorso l’abbigliamento. Una transizione che nasce dal rapporto instaurato con i clienti in un dialogo quotidiano. I fondatori sono i milanesi Enrico Casati (classe 1987) e Jacopo Sebastio (1982); i risultati sono lusinghieri: 90 dipendenti diretti, 25 punti vendita diretti (18 Botteghe e 7 corner shop in Rinascente), 20 milioni di fatturato nel 2022, con una crescita del 60% rispetto all’anno precedente. Dice Casati: «La nostra idea, fin dall’inizio, è stata quella di creare un brand, che fosse sinonimo di qualità e stile e radicarlo nella produzione del made in Italy». Da qui la scelta di un prodotto come la calzatura, icona del Belpaese nel mondo, e, subito, dopo delle Marche. «Un unicum di regione. A Montegranaro c’è un tessuto meraviglioso, ricco di famiglie che hanno aziende più che di aziende famigliari. Siamo partiti in maniera microscopica, con 125 paia di mocassini anche perché all’inizio eravamo senza soldi».
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I NUMERI
Ora ci sono 450 prodotti e 100mila paia di scarpe vendute, sono arrivati con due round di finanziamento, tra il 2018 e il 2019, rispettivamente di 2.5 milioni e 4.5 milioni, con P101 e con Milano Investment Partner. Aggiunge il co-founder: «La peculiarità di Velasca è che, puntando prima sull’online poi sui negozi gestiti direttamente, abbiamo una vendita diretta che ci permette di avere un prezzo più competitivo». Il filo diretto tra produzione e vendita diventa una vera e propria «rinascita dell’artigianato». Il fare bene però non sempre basta, comunicare e creare una comunità attorno al brand sono stati i passi decisivi per la crescita impetuosa. «Siamo stati fortunati e bravi a cogliere l’occasione del digitale non solo come strumento di vendita ma come strumento di comunicazione: questo ci ha permesso di portare dietro le quinte del nostro lavoro il cliente Velasca che vede sì le foto del prodotto ma ha anche a disposizione contenuti sul lavoro dell’artigiano che lo realizza o che può parlare con i nostri designer». Un cliente ben identificato: «35/50enne, uomo o donna, in carriera, con un determinato gusto e tipo di eleganza». Non basta, dice ancora Casati: «Se Velasca è sinonimo di stile ed eleganza può fare progetti al di là del fashion». Il primo passo è stato l’abbigliamento, avviato a novembre scorso e che già vale il 15% del fatturato complessivo. Siti di produzione sempre nei territori dell’eccellenza: «Realizziamo una parte nelle Marche, poi abbiamo scelto il Veneto per i capospalla in Veneto, la Puglia per le camicie, e Salerno per i pantaloni». Conclusione? Non fermarsi, conclude Casati: «Gli obiettivi di medio e lungo periodo sono l’arredamento per la casa e i boutique hotel Velasca».
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