Che PIL avremo nel 2020? E nel 2021? Impossibile saperlo ma gli economisti ci provano. Usano matematica e statistica. Quelli della Ue dicono: - 9,9% quest’anno e + 4,1% nel 2021. Il governo italiano: - 9,5% e + 6,5%. Il Fondo monetario: - 10,6% e + 5,2% l’anno venturo. Tre previsioni, tre soggetti (seri e affidabili), tre numeri. Che non coincidono. Non è solo qui il problema: nel 2019 Istat prevedeva una crescita 2020 dello 0,6%, la BCE dello 1,2% e l’OCSE dello 0,5%.
Altre tre istituzioni (anche loro serie e affidabili) e altri tre numeri non coincidenti (e diversi da come poi sono andate le cose).
Così, nell’imbarazzo generale, si rivolge agli economisti presenti con una semplice domanda - oggi nota, nell’ambiente, come la “Queen’s Question”. La domanda è quella che ciascuno di noi avrebbe potuto formulare: semplice, lineare, logica. «Come mai non avete visto quel che ci stava piombando addosso?». Nessuno le ha risposto così: «Maestà, noi, più o meno, capiamo quanto correremo sul rettilineo. Ma se dietro la curva c’è un masso, potremo vederlo solo dopo aver girato». Già.