Né banche, né Borse: ecco l’Altro Presente

Né banche, né Borse: ecco l’Altro Presente
di Maurizio PORTALURI
5 Minuti di Lettura
Martedì 29 Marzo 2022, 05:00

Quattro studiosi vedono incrociarsi le loro vite a Brighton, nel Sussex, dopo alcune tappe accademiche e aziendali in Usa e Regno Unito. Costa è un ingegnere che lavora nel settore della biomedicina ma dopo aver scoperto che i suoi capi nascondono le innovazioni che propone per non danneggiare la vendita dei prodotti già sul mercato, anche se sono meno utili per gli ammalati, con i guadagni che ha realizzato in borsa mette su un laboratorio a San Francisco dove costruisce una Macchina della Libertà, l’opposto di Matrix, ma ne sperimenterà un effetto imprevisto. Iris è una rivoluzionaria femminista anticapitalista che dopo la terza affermazione elettorale della Thatcher ha lasciato l’università del Sussex ed è rimasta a Brighton vivendo grazie a un lascito di un benefattore. Eva si trasferisce a Brighton in appartamento accanto a quello di Iris dopo una esperienza lavorativa nella Lehman al cui crollo, nel 2008, assiste dal vivo. Si trasferisce a fare un dottorato a Princeton mentre è incinta in una relazione con un suo capo che l’abbandona appena appresa la notizia della gravidanza. A Brighton porta con sé il figlio Thomas col quale ha un rapporto problematico. Eva è una liberale e crede nella necessità dei mercati azionari. Costa e Iris ritengono che siano la causa delle diseguaglianze e della incapacità del capitalismo di offrire benessere a tutti. 
Il narratore è Yango Varo che nel 2036 racconta nel romanzo la straordinaria storia del confronto intellettuale tra questi tre amici traendola dal diario di Iris che Costa aveva non solo reso depositaria degli esiti dei sui esperimenti coinvolgendola, insieme a Eva, negli stessi nell’estate del 2025. Attraverso un cunicolo spazio-temporale (detto anche ponte di Einstein-Rosen) Costa entra in contatto con un suo sosia, con il quale ha in comune la vita fino al 2008, anno della crisi economica dovuta all’esplosione della bolla creditizia statunitense: si chiama Kosti e vive nell’Altro Presente (il titolo del libro è “Un Altro Presente” di Yanis Varoufakis) e che in un dialogo serrato fatto di scambi di messaggi risponde, alle domande di Costa su come è organizzata l’economia di là dopo la crisi del 2008 e dopo la pandemia del 2020.

Una nuova economia possibile

Così Costa apprende che una nuova economia è possibile, senza banche e senza mercati azionari, che ogni cittadino ha un conto alla nascita sul quale la Banca Centrale deposita un fondo Eredità che utilizzerà da adulto, un fondo Dividendo che consente di vivere e un fondo Accumulo dove finiscono lo stipendio e i bonus. Nelle aziende ogni lavoratore ha una azione gratuita, un voto, e il bonus viene attribuito a ciascuno da tutti gli altri colleghi attraverso l’assegnazione di cento punti a seconda del merito. I prestiti alle aziende avvengono dai fondi Accumulo dei cittadini, i prestiti Plain Vanilla.

Giurie di Cittadini, estratti a sorte come nella antica Atene, stabiliscono il merito sociale delle aziende. Nessuno paga tasse sul reddito e sul consumo. Sull’utile dell’azienda la Banca Centrale trattiene il 5 per cento. Non esiste il FMI per assistere i Paesi poveri ma un organismo, il Deposito Internazionale per la Redistribuzione e lo Sviluppo, che preleva dal disavanzo commerciale e dall’avanzo commerciale una percentuale, la Tassa sullo Squilibrio Commerciale, che spende in opere di welfare direttamente nei Paesi poveri.

Anche la proprietà privata della terra e della casa è abolita e trasformata in concessione temporanea. Le assegnazioni avvengono in base alle istanze di chi intende usufruirne. Lo stesso vale per la mobilità delle persone attraverso le frontiere con il Progetto per lo Spostamento Umano, che viene assicurata con strumenti tipo lotterie. Una democrazia diffusa si esercita in campo economico nell’Altro Presente dove vive Kosti. 

Il romanzo prosegue con la visita di Costa a Brighton dalle sue amiche che mette a parte delle scoperte fatte e che convince a trasferirsi per un’estate a San Francisco nel laboratorio di Costa. Qui si metteranno in contatto con il loro alter ego nell’Altro Presente, Siris ed Eve, con le quali scambiano informazioni su quella società dell’Altro Presente. Ogni giorno svolgono un confronto tra di loro su ciò che hanno appreso. Il romanzo è ricco di questi dialoghi, quasi a replicare i dialoghi dei filosofi greci. Persino la liberale Eva si convince della bontà dell’Altro Presente. Iris ne apprezza molti aspetti ma non lo sposa in pieno, ritiene che non abbia superato il patriarcato né la logica del “do ut des” che sottende il Nostro e l’Altro Presente. Il romanzo ha un finale thrilling con la comparsa di Thomas, il figlio di Eva che vive negli Usa e che va a trovare la madre a San Francisco. Attraverso il whormhole, poco prima che Costa disponga la distruzione della sua Macchina, vi può essere per poco tempo un passaggio fisico dall’uno all’altro presente e qui avviene un colpo di scena che non anticipiamo ai lettori.

Romanzo fantascientifico

Un romanzo fantascientifico con tutti i crismi della narrazione avvincente ma anche con lo scopo neppure tanto celato di mettere in evidenza i limiti del capitalismo finanziario, delle sue aberrazioni e delle sue conseguenze negative sulla vita di miliardi di persone. Si può anche dubitare sulla realizzabilità delle strutture dell’Altro Presente, ma i dialoghi pongo e sviscerano temi che non sono più nelle agende politiche e nelle discussioni sociali perché costituiscono il cuore dell’organizzazione della nostra vita economica e quindi della nostra vita tout court. Il romanzo rappresenta un tassello ulteriore dell’opera di divulgazione sulla democratizzazione della economia che Varoufakis ha costruito con diversi saggi negli ultimi quindici anni. Il genere romanzesco potrebbe forse fare breccia in un pubblico meno specialistico che potrà almeno porsi la domanda se sia possibile un mondo senza banche e senza mercati azionari.

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