Venerdì santo di passione, così la fede dà spettacolo

Venerdì santo di passione, così la fede dà spettacolo
di Marinilde GIANNANDREA
4 Minuti di Lettura
Domenica 27 Marzo 2022, 05:10

Sono una combinazione di autentica devozione, di folklore e superstizioni, di allestimenti accuratamente progettati e dispositivi spettacolari di emozioni del cuore, le celebrazioni della Settimana Santa in Terra di Puglia sopravvivono all’ineluttabile avanzare del disincanto. Ne traccia un coinvolgente racconto il volume “Holy Passion. La Settimana Santa in Puglia” con le fotografie dei fratelli Antonio e Roberto Tartaglione e i testi di Ettore Bambi, edito da Grafiche Deste e dal Consiglio regionale pugliese. Un volume imponente e prezioso a testimonianza di una ricerca durata tre anni che ha attraversato l’intera Puglia con 200 foto inedite che annullano le distanze abituali tra il fedele e la divinità e testimoniano un contatto diretto e concreto, quasi sempre fisico.

La ricerca sul folclore


Antonio e Roberto Tartaglione collaborano con importanti riviste italiane e con brand ed aziende internazionali, in questo ultimo lavoro la loro ricerca entra nelle processioni, tra le persone, si concentra sulle statue votive. Si parte dal capitolo dedicato alla Fede perché, scrive Bambi è «difficile imbattersi in una rappresentazione della pietà più autentica dei riti della Passione». I volti e le azioni sembrano le “stazioni” della Via Crucis e le fotografie si concentrano sul viso dolente di un confratello dei riti del Venerdì santo a Bisceglie o su quello intensamente ispirato di un partecipante alla processione dei Misteri di Bitonto. Ma le celebrazioni pasquali della morte e della rinascita sono anche il deposito di un patrimonio artistico imponente. Statue, crocifissi, oggetti preziosi, in cui la storia dell’arte pugliese si manifesta con quella sua straordinaria capacità di mettere insieme arti minori e arti maggiori, sacro e profano, rigore medievale e apparati barocchi, materiali poveri come il legno, la cartapesta e i segni di una produzione “alta” e preziosa.

Santi e ladroni, lo sguardo della devozione

Nel volume sono presenti alcuni dei capolavori scultorei legati alla Settimana Santa come la statua cinquecentesca della chiesa di S.Francesco a Gallipoli, il “Mallandrone” (il cattivo ladrone) di Vespasiano Genuino di cui troviamo una fotografia straordinariamente intensa. Gli autori hanno raccolto le immagini di Cristo e del suo sacrificio attraverso lo sguardo devozionale dei fedeli che permette di trovare la stessa intensità in opere di fattura elevata, come quelle di Filippo Altieri custodite dall’arciconfraternita di Santa Maria del Carmelo a Ruvo di Puglia, o in quelle anonime e più “semplici” della chiesa di San Domenico a Bitonto.

Un patrimonio che mette insieme pubblico e privato, come succede a Valenzano dove dal 1675 le statue della processione dei Misteri sono di proprietà delle famiglie di devoti che di generazione in generazione le custodiscono nelle loro abitazioni, le curano, le vestono, le portano in processione.

Il viaggio nelle confraternite


Le confraternite pugliesi sono quasi cinquecento, forse diventeranno un Bene immateriale dell’Unesco e tra loro, sottolinea Bambi, i fratelli Tartaglione si sono «introdotti con sobria, paziente, centellinata umiltà». Ci restituiscono le immagini dei incappucciati, degli eleganti cittadini in smoking dell’associazione del Venerdì santo a Maglie o degli incoronati di spine dell’arciconfraternita dei Sette dolori di Galatina. Sacre rappresentazioni di cui i confratelli sono i protagonisti insieme alle immagini degli altri attori di questo teatro sacro e dei suoi apparati con le Bande musicali e gli anziani cantori della tradizione grika di Martignano e Calimera. Le fotografie si concentrano contemporaneamente sui singoli e sui movimenti di massa con una qualità costante, mai compiaciuta, che nel capitolo “Donne e uomini in cammino” restituisce intense scene collettive. Le donne velate di nero della processione del Sabato santo di Canosa di Puglia, le confraternite di Conversano nella processione del Giovedì santo con la policromia dei loro mantelli, i Pappamusci di Francavilla Fontana, i Crociferi di Noicattaro procedono a ritmo cadenzato e ipnotico nelle strade dei centri storici, tra chiese e monumenti, frammenti storico-artistici e scenografie naturali come il porto di Bisceglie. Emerge sempre la persistenza e la forza delle tradizioni, quella celebre e sontuosa dei riti di Taranto e quella spettacolare della processione delle “Fracchie”, le gigantesche torce di legna che sfilano San Marco in Lamis. Sembrano opere di “Arte povera” e bruciano come nei riti contadini e propiziatori tra l’immagine dell’Addolorata e i volti delle ragazze che attraverso l’obiettivo dei fratelli Tartaglione fanno rivivere la dolcezza della “Annunciata” di Antonello da Messina.
Il volume sarà presentato in anteprima a Lecce il 30 marzo alle 18, presso la Biblioteca Bernardini, alla presenza degli autori, del presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, dell’arcivescovo di Lecce monsignor Michele Seccia,del rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice e del direttore del Polo Biblio Museale di Lecce Luigi De Luca.

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