Vaste, vero scrigno della nostra storia

La chiesa paleocristiana
La chiesa paleocristiana
di Nicola DE PAULIS
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Lunedì 15 Febbraio 2016, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 06:40
Gli appuntamenti si tengono presso  il Museo Archeologico dell’Università del Salento, a Studium 2000, in via di Valesio a Lecce. “Il Passato per il Futuro” è un ciclo di dialoghi con i docenti del corso di laurea in Beni Archeologici. Nell'ultimo incontro Daniela Castaldo ha parlato sul tema “La musica antica nella pittura di Lawrence Alma Tadema (1836- 1912).
Giovanni Mastronuzzi e Luigi Contino Circolone si sono occupati invece del tema “Il Sistema Museale di Vaste- Poggiardo”. Dopo l’inaugurazione dello scorso dicembre il “Sistema” si mostra come il risultato di una trentennale attività di ricerca condotta dall’Università del Salento e da varie università straniere fra cui l’Ecole Francaise.
“Baxta”, oggi Vaste nel territorio di Poggiardo, era nominata dai geografi antichi quale città messapica racchiusa da un circuito murario oggi databile al IV secolo a.C. che continuò a vivere in età paleocristiana e medievale.

Allievo di Francesco D’Andria, direttore per oltre trenta anni degli scavi di Vaste, Mastronuzzi è il responsabile scientifico del Sistema Museale di Vaste – Poggiardo. Autore di numerosi studi e pubblicazioni sui culti in grotta (Monte Papalucio a Oria) della Messapia, ha curato insieme a Valeria Melissano l’esposizione dei reperti al Museo di Vaste e l’organizzazione dell’ evento- inaugurazione.
Del Sistema Museale fanno parte il Parco dei Guerrieri (il circuito murario e le necropoli) realizzato negli anni 2000 nel cui Portale è stata realizzata la riproduzione dell’Ipogeo delle Cariatidi, una tomba nobiliare del IV secolo a.C., le due chiese rupestri dei Santi Stefani e S.Maria degli Angeli, il Museo degli Affreschi bizantini, la chiesa paleocristiana.

Mastronuzzi, quali sono le fasi più antiche della storia di Vaste e quindi del Salento documentate nel Museo?
«Le fasi più antiche risalgono all’Età del ferro (IX- VIII e VII secolo a.C.). Ci sono gli oggetti della vita quotidiana, i vasi che venivano utilizzati nelle capanne, di produzione locale ma anche di importazione dalla Grecia (750- 700 a.C.), e tra questi c’è un oggetto particolarissimo che è una spilla dal palco di cervo realizzata con precisione estrema ed un oggetto molto raro sia nel mondo indigeno che nel mondo greco».

E la storia dei Messapi?
«Della la fase messapica, ci sono poi alcuni oggetti del periodo che va dal 550 al 480 a.C., i corredi delle tombe, le ricostruzioni dei luoghi di culto, gli oggetti della vita quotidiana. La fase dal 450 al 300 a.C. è rappresentata da oggetti dalla necropoli scavata nel 1985 con un rituale complesso di seppellimento e di riutilizzo delle tombe, con oggetti di bronzo che vengono anche dall’Etruria, con vasi provenienti da Atene, Metaponto e da Taranto. Poi, ancora, dalla fase che va dal 300 a.C. alla conquista romana (266-265 a.C.), riaffiorano le testimonianze del santuario ritrovato in Piazza Dante negli anni ’90 dedicato a Persefone, e probabilmente anche ad una divinità maschile nominata Oxxo. Sono anche presenti due tesoretti di cui uno composto da 142 stateri di Taranto, sette di Eraclea e uno di Turiae ritrovato negli scavi dell’89. Importantissimo il nucleo delle 17 tessere da gioco in osso, di epoca romana, che rappresentano il complesso di documentazione più completo che sia conosciuto in tutto il mondo antico».

Parliamo ora di un periodo successivo.
«Nel periodo tardoantico, alle origini del cristianesimo, dal IV al V secolo d.C., a Vaste viene edificata una chiesa, probabilmente legata al culto delle reliquie di S. Stefano, per cui in seguito nell’XI secolo nella zona viene scavata anche una chiesa rupestre chiamata dei Santi Stefani con vari affreschi del santo. La convinzione che si tratti di una chiesa paleocristiana, legata al culto delle reliquie di un martire, deriva dal fatto che nella zona si sviluppa una necropoli con migliaia di tombe in cui le persone più abbienti vogliono farsi seppellire per essere vicine al santo e mostrare il proprio “status”. La chiesa viene distrutta durante la guerra greco-gotica (535-553), subito dopo però viene ricostruita molto più grande e resta in uso fino al VII secolo».
Nota: Per le visite guidate al Sistema museale di Vaste-Poggiardo, telefonare al numero verde 800 55 11 55.
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