La guerra freddissima che segnò l'Europa, i rapporti tra Usa e Germania fino al "muro" nel libro di Trapassi

La guerra freddissima che segnò l'Europa, i rapporti tra Usa e Germania fino al "muro" nel libro di Trapassi
di Ubaldo VILLANI-LUBELLI
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:48

La guerra di invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina ha riproposto una contrapposizione simile, secondo molti analisti e commentatori, alla Guerra Fredda, la cui storia ha molteplici risvolti e numerosi profili di interesse. Uno di questi è certamente rappresentato dalle relazioni tra Stati Uniti d’America e Germania. Due Paesi che oggi siamo soliti percepire e considerare come alleati: entrambi parte della Nato e entrambi legati da grandi interessi economici e politici comuni. Tuttavia, le relazioni tra Usa e Germania non sono così lineari e prive di conflitti come si può pensare seguendo il dibattito politico internazionale. A dire il vero, la storia delle relazioni tra questi due protagonisti della politica internazionale è ricca di contrasti. 


Della fase iniziale del secondo dopoguerra nei rapporti tra Germania e Stati Uniti si occupa un recente libro di Lorenzo Trapassi, diplomatico italiano, con particolare attenzione alla storia tedesca ed europea. 
“La fragile intesa. Berlino e le relazioni euro-atlantiche nei primi anni della Guerra fredda” descrive le relazioni tra Berlino e Washington fino alla costruzione del Muro di Berlino del 1961, evidenziando soprattutto le difficoltà e diffidenze reciproche e non lesinando critiche agli Stati Uniti d’America per non aver sostenuto, sin dall’inizio della Guerra Fredda, la riunificazione tedesca.


Ora, l’alleanza della Germania, e in particolare della Repubblica Federale tedesca fondata nel 1949, non è forse mai stata un’alleanza naturale. Prima delle due disfatte militari del Novecento la Germania è sempre stata una entità (Impero, Stato o Repubblica che fosse) proiettata geograficamente verso Est e con legami culturali ed economici fortissimi nell’intera Europa dell’Est - e non di rado anche con la Russia. Con la seconda guerra mondiale cambia tutto (o quasi). Da allora la Germania si lega politicamente, economicamente e culturalmente all’Occidente. I Paesi vincitori della guerra si pongono l’obiettivo di denazificare, demilitarizzare e democratizzare lo spazio germanofono che ancora dopo la guerra Stalin derubricava ad area geografica. Una parte della classe dirigente americana voleva addirittura deindustrializzarla affinché tornasse un territorio con un’economica esclusivamente agricola (Piano Morgenthau). 


La storia andò diversamente. Gli Stati Uniti si impegnarono per una ricostruzione economica e politica della Germania. Venne redatta una legge fondamentale (costituzione) e venne avviata una riforma monetaria dalla quale nacque il potente marco tedesco. Proprio la storia della nascita della moneta tedesca merita un riferimento. I presupposti vennero definiti in una ex caserma vicino Kassel, in Assia, in cui vennero letteralmente rinchiusi undici economisti tedeschi e americani che per due mesi non potevano avere contatti con l’esterno e avrebbero dovuto creare le condizioni economiche e giuridiche per la fondazione di una nuova moneta nazionale. In sintesi, l’influenza americana nella Germania post-bellica fu enorme.
Nel 1945-1949 iniziò quello che viene definito legame con l’Occidente e che ha segnato l’intera storia tedesca del secondo Novecento. Eppure questo legame politico fortissimo non fu privo di aspettative disattese. Lorenzo Trapassi, nel suo “La Fragile intesa”, ben descrive la delusione della classe dirigente e politica tedesca di fronte all’indifferenza statunitense verso una immediata riunificazione tedesca.
Ancora oggi nella politica internazionale la Germania ha spesso assunto posizioni scomode rispetto agli Stati Uniti (seconda guerra in Iraq, guerra in Libia, cooperazione economica con la Russia e la Cina), un’autonomia strategica che tuttavia non ha mai messo in discussione quel legame occidentale che è alla base della Germania moderna.

                                                                                                                                               * docente di Storia
                                                                                                                                                 delle Istituzioni politiche,
                                                                                                                                                 Unisalento

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