Uliano Lucas, l’occhio che racconta la Storia

Uliano Lucas, l’occhio che racconta la Storia
di Giorgia SALICANDRO
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 05:00

Dagli artisti di Brera agli operai dei grandi impianti produttivi, dalle proteste di piazza alle guerre di liberazione in Angola, Eritrea, Guinea Bissau, dal conflitto nella ex Jugoslava all’arrivo dei migranti in Italia: pochi come Uliano Lucas hanno saputo cogliere il movimento della storia nel suo farsi tra volti, luoghi, corpi. Questa sera alla Biblioteca Bernardini di Lecce, un incontro promosso dall’associazione Lecce77 con il Polo Biblio-Museale di Lecce dedica un approfondimento al lavoro del grande fotoreporter. La serata rientra in un progetto più ampio dell’associazione Lecce 77, teso a organizzare il discorso critico in vista dell’allestimento di una mostra fotografica che raccolga le immagini del passato, ma anche quelle del contemporaneo, scattate da Lucas a Lecce e in Puglia.

In Puglia per raccontare le sue città e le loro evoluzioni

Lucas è noto per aver realizzato per decenni reportage per importanti giornali e riviste italiane, documentando temi sociali e soffermandosi in particolare sulla loro complessità e sulle loro contraddizioni.
Tra i suoi numerosi viaggi non è mancata la Puglia. Della regione, Lucas ha colto le molteplici facce delle sue città e la loro evoluzione nel tempo, raccontandole nel corso dei suoi viaggi e per i suoi reportage pubblicati su l’Espresso, il Tempo, l’Europeo e altre autorevoli testate. Le ha attraversate a passo deciso ma mai troppo svelto, studiandone le dinamiche con l’approccio del giornalista d’inchiesta, non fermandosi sulla soglia delle cose, ma domandando, sollecitando, mettendo alla prova lo sguardo in una continua sfida di onestà intellettuale. Il suo obiettivo ha catturato, tra gli altri, i centri di salute mentale in Puglia, i cui scatti sono stati raccolti in un libro dedicato, pubblicato nel 1998, e gli operai dell’allora Italsider di Taranto, l’immensa fabbrica che tanto ha dato e tanto ha tolto alla città, raccogliendo alcuni di quegli scatti nel libro “Lavoro. Lavori” (2000).

Recentemente ha presentato al Museo civico di Bari la mostra “Bari. Storie, frammenti”, che raccoglie gli scatti realizzati nell’arco di oltre un decennio e accompagna la trasformazione del capoluogo in città metropolitana, con tutti i cambiamenti non solo amministrativi, ma anche sociali e urbanistici che questo passaggio ha comportato. Una crescita dominata anche da una quotidianità pullulante di consumi offerti secondo le regole del mercato contemporaneo, che trasformano le vie della passeggiata in vie dello shopping, spesso in franchising. 

A Lecce tra la redazione di Quotidiano e lo Studio Atlantide

Anche a Lecce è tornato più volte, assistendo al cambiamento della cittadina di provincia a partire dagli anni ‘70-‘80. Tra le sue tappe, anche la redazione storica di Quotidiano, nella sede di palazzo Casto, al tempo in cui il giornale era una giovane scommessa della stampa pugliese. O lo studio Atlantide che in via Palmieri, nel cuore del centro storico - allora, una sorta di “territorio di frontiera” - riuniva designer, grafici e altri creativi.

«Per fotografare una città devi avere una preparazione sul territorio, studiare le vecchie fotografie, i filmati, leggere la letteratura che viene da lì, parlare con la gente - commenta Uliano Lucas - anche Lecce, non era e non è solo i suoi monumenti, ma tutto quello che vi si muove intorno, nel centro come nella zona 167.

Se non ti addentri anche in quella, non potrai capire lo spirito della città, ti fermerai a delle foto-cartolina che rasentano il falso storico. Lecce in particolare negli anni ‘80 ha attraversato un grande cambiamento, ma pochi riuscivano ad avvertirlo: è, questo, il compito del reportage fotografico, che documentando fa anche uno sforzo di decodifica della realtà».

E che cosa ne è, oggi, di Lecce secondo Lucas? «Una città in preda a un turismo che l’ha completamente modificata - dice - che come tutte le città turistiche, subisce dei cambiamenti in funzione di questo suo nuovo volto, viene in qualche modo “ricostruita” giorno dopo giorno, in funzione della vendita, del commercio, dell’accoglienza, finendo per modificare profondamente la percezione dello sguardo».

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