Mr.Willer e il mistero tra le pagine dei social

Mr.Willer e il mistero tra le pagine dei social
di Claudia PRESICCE
4 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Luglio 2021, 05:00

«La rete è democratica e dà anche ai minus habens la possibilità di aprire la bocca. L’altro giorno Salman Rushdie ha detto che il problema vero, con i social, è l’erosione del concetto di verità. Un evento potenzialmente catastrofico…».

Il mondo social

Tra il mondo dei social e le piattaforme digitali, in quei territori virtuali dove non esistono regole e dove tutti possono dire tutto, inventare scemenze, influenzare opinioni (anche in modo infausto), galleggiano terribili calamità accanto ad imprevedibili grandi fortune, in un mare magnum in cui a tutti è data la possibilità più ambita dei nostri tempi: la visibilità, cosa che non fa necessariamente rima con qualità, né con talento o meriti particolari (se non quello di possedere l’opportuna sfacciataggine…). In questo mare troneggia dal 2011, la piattaforma Twitch, nata inizialmente soprattutto per il live streaming di videogiochi e gameplay, ma poi, dopo i due lockdown, decollata fuori da quegli argini iniziali arrivando quest’anno a contare 40 milioni di utenti, con 2 miliardi di ore di video postati e un rapporto di interscambio continuo tra “streamer” e semplici utenti navigatori. Il sorpasso di questa piattaforma finora gestita da utenti comuni (rispetto ai classici influencer di altri social) ha attratto ormai oggi personaggi noti nella rete e fuori. E tutti allegramente ora trasmettono su Twitch i propri format, spesso tipo programmi televisivi di una volta, ma autogestiti. Ma non sempre questa libertà crea belle favole, a volte invece…

Il thriller

La giornalista Chicca Maralfa nel suo noir “Il segreto di Mister Willer” racconta una storia che coinvolge uno di questi “conduttori” di Twitch da 4 milioni di follower (immaginario quanto realistico), uno di quelli che hanno imparato a costruire e gestire il proprio successo tra i gangli infernali di queste piattaforme ibride. Nel suo programma che si chiama “Babilonia”, con il suo saper ben giocare con le parole, riesce a fare e disfare a suo piacimento qualunque discorso, rispondendo a tono agli interlocutori che spesso finiscono ridicolizzati o le loro storie farcite di torbidi riverberi (e forse per questa capacità di rimestare e rilanciare con prontezza di fronte a storie banali, o affermazioni becere tipiche dei social, un qualche talento pure ci vuole… da inserire nella categoria “nuovi valori”). 

Ma anche i meccanismi più oliati capita che a un certo punto si inceppino, e questo Mr Willer, il cui nome ricorda un fumetto di antica memoria, si troverà a fare i conti con drammatici risvolti delle sue spietatezze. Sulla vicenda che lo coinvolgerà, in una Milano notturna, arriverà a indagare il personaggio “positivo” della storia, il protagonista vero se vogliamo: il pubblico ministero Roberto Natali. A sua volta lui ha una vita sua, partite da vedere in tv e un telefono che squilla una domenica notte e lo risucchia in questo caso. Ha una moglie, Clara, che anche lei è un personaggio da scoprire, una che “dorme solo per modo di dire, perché ha la capacità di sentire tutto, anche i rumori nei sogni degli altri…” e che ha una sorella gemella con cui bisbiglia sempre di nascosto...

Sarà divertente scoprire nelle indagini una sorta di monitoraggio di un mondo di cui si è davvero ancora scritto poco, una virtualità in fieri che man mano va assorbendo completamente ritmi, modi e tempi di relazioni tra individui alterando ciò che, fino a poco tempo fa, era la nostra normalità.

L'autrice

L’autrice della storia, la giornalista e scrittrice pugliese Chicca Maralfa, responsabile dell’ufficio stampa di Unioncamere Puglia, spiega così com’è nato questo romanzo noir e questa storia che alla fine diventa un intreccio incalzante, dal ritmo intenso e molto trascinante: «Direi che nasce dallo sguardo sul nostro tempo, fra social e mass media, che ormai stanno diventando una cosa sola. Perché, ahinoi, lo dico da giornalista, siamo diventati tutti vettori di informazioni, ed è la ragione principale del dilagare delle fake news.

S’è perso il controllo, s’è smarrita la certezza dell’autenticità». 

Il suo protagonista è, in questo senso, emblematico. «Mr Willer è la figura apicale di questa nuova condizione, il ‘media man’ del futuro, ma con una solida tradizione nel passato, molto colto e narciso, che cerca di imporsi su questa deriva dell’informazione globale, alzando i toni, dalla voce agli argomenti che tratta, per far prevalere un’unica versione dei fatti: la sua, nel dilagare delle opinioni prive di buon senso. Quindi l’ho pensato come un romanzo sulla verità, labile, dei giorni nostri, che dal pubblico investe il privato: è un mondo pieno di falsità e segreti (come Clara e Sofia, le gemelle), che mettono in forse anche il senso della giustizia. Di qui la figura di Roberto Natali, il sostituto procuratore, contraltare di Willer».

Barese, giornalista professionista, Chicca Maralfa ha collaborato con Gazzetta del Mezzogiorno, Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete 4. Ha esordito nella narrativa nel 2018 con il racconto “L’amore non è un luogo comune”, partecipando alla raccolta “L’amore non si interpreta” (L’Erudita), nel 2018 ha pubblicato la black comedy “Festa al trullo” (Les Flaneurs Edizioni).

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