Mogol, la poesia vola sulle ali della musica

Mogol, la poesia vola sulle ali della musica
di Claudia PRESICCE
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Domenica 18 Luglio 2021, 05:00

Come può uno scoglio arginare il mare, ci ha detto tanti anni fa attraverso la voce di un grande. E noi ci abbiamo creduto. Tutti. Abbiamo capito che la vita deve scorrere via come l’acqua, tenace tra discese ardite e risalite. Prendila così. Perché quell’emozione a fior di pelle che ha creato con le sue parole ha dimostrato, e dimostra ancora, quanto la poesia illumini il cammino, mostri percorsi, squarci orizzonti nuovi, e poi incredibilmente crei comunità intorno ad affinità elettive. 

E ancora, sempre lui in mille canzoni ha mostrato quanto la poesia in musica abbia un effetto senza tempo, infinito così come la giovinezza interiore che accompagna certe canzoni, certe emozioni: basta riascoltarle per risalire in un attimo sul palcoscenico e danzare una volta ancora con la leggerezza nell’anima. Non succede sempre così. E se non è poesia quel suo modo di scrivere canzoni, fatto di pensieri e parole che restano, allora che cos’è… 

Il premio

Non è quindi una sorpresa pensare a Giulio Rapetti, classe 1936 in arte Mogol, come nuovo premiato della manifestazione “L’olio della poesia” giunta al quarto di secolo di vita (dopo lo stop dello scorso anno dovuto all’epidemia). È per questa sera infatti, alle 20.30, l’appuntamento a Serrano con l’evento diretto da Peppino Conte giunto alla 25esima edizione. Come da tradizione il premiato riceverà un quintale di olio extravergine di oliva salentino (prodotto e offerto dalla Cooperativa San Giorgio di Carpignano): uno scambio che vede la ricchezza delle parole, donate dalla sua penna, premiata con la ricchezza più grande della terra salentina.
Torna quindi l’appuntamento dell’estate con la poesia d’autore, ormai un must delle notti salentine, che, portando quaggiù grandi poeti italiani e internazionali ha rimesso al centro la possibilità e l’incanto di richiamare un turismo culturale in cerca di eventi di spessore. E quindi, è convocato il Popolo della poesia nella scenografica piazza Lubelli per ascoltare versi inediti che, come tradizione vuole, verranno pubblicati nel Quaderno distribuito in esclusiva ai presenti della serata della premiazione. Si intitola “Sulla collina delle emozioni” ed è curato dal giornalista Massimo Melillo con un breve saggio di Gianfranco Salvatore, docente Unisalento studioso di Mogol, stampato in 500 copie numerate fuori commercio.

Sottolineando proprio il valore poetico della scrittura di Mogol, scrive Melillo riprendendo l’idea citata nel titolo del Quaderno della collina delle emozioni: “Su quel dolce e verde rilievo si può azzardare di scorgere in lontananza l’altura solitaria del monte Tabor, caro a noi tutti, e con il sopraggiungere della notte ‘passare con lo sguardo / la collina per scoprire / dove il sole va a morire’.

Quel quadrilatero di saggezza e generosità non è piano e, come le nostre esistenze, raccoglie un canto libero, che scioglie i nodi dell’animo e degli affanni perché è proprio lì che ‘nasce il sentimento, / nasce in mezzo al pianto / e si innalza altissimo e va’. Una potente libertà espressiva per una scrittura poetica autorevole, una visione capace di ispirare e raccontare, attraverso le infinite possibilità melodiche, ciò che più sostanzia la vita che abbiamo attraversato”.

La manifestazione

È, in queste poche parole, l’essenza della necessità di questa premiazione che riporta il mondo della musica d’autore a Serrano. Era già successo, accanto ai grandi Alda Merini e Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti e i tanti altri, di trovare tra i premiati dell’ “Olio” autori di parole poetiche messe in musica, ma solo due volte: con i signori Francesco Guccini nel 2001 e Roberto Vecchioni nel 2003. La “compagnia” per Mogol sarà, dunque, eccellente. 

D’altronde lui, che pure coltiva e ama scuderie di giovani da sempre, ai “grandi” ci è abituato. Non tutti ricordano che Mogol non ha scritto soltanto per Lucio Battisti, anche scorrazzando peraltro con lui per il Salento, nel quale leggenda vuole sia nata “Acqua azzurra, acqua chiara” (costa ionica leccese nord per l’esattezza). Il suo nome è legato a Battisti soprattutto perché la lista dei successi è veramente infinita e racconta storie di poesia, di amore e di amicizia come poche altre volte è accaduto nel panorama italiano di tutti i tempi. 

Mille brani immortali

Tu chiamale se vuoi, emozioni. Ma Mogol con le sue parole ha firmato moltissimi altri capolavori diventati pietre miliari della storia musicale italiana, tipo “La prima cosa bella” per Nicola Di Bari, “La mia nemica amatissima” per Gianni Morandi e “Vita” insieme a Lucio Dalla, “Impressioni di settembre” per Premiata Forneria Marconi, “L’emozione non ha voce” per Adriano Celentano, “Cervo a primavera” e “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante, “Se piangi, se ridi” di Bobby Solo, “Riderà” per Little Tony, “Se stasera sono qui” di Luigi Tenco, gran parte della discografia di Mango, di Gianni Bella ecc ecc. Per brevità, moltissime poesie italiane che sono al centro della storia della nostra cultura. 

Il filo conduttore dei testi celebri di Mogol è uno, forte e innegabile: la contemporaneità che si sposta con loro. Sembrano sempre giusti per ogni epoca, inossidabili, un po’ come i classici che non conoscono il logorio del tempo. Così, infiniti come la poesia.

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