Lenti e primi amori nel nuovo romanzo di Sangiorgi

Lenti e primi amori nel nuovo romanzo di Sangiorgi
di Claudia PRESICCE
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:50

Il tempo della musica è quello che non passa mai. Resta, lì dentro, nella lunga densa Via Lattea dei ricordi. È quello dove si inanellano le emozioni in cui hai creduto come definitive, assolute, è dove restano rarefazioni dei momenti più potenti dell’esistenza di un individuo. E batte sempre quel ritmo, dentro, torna a battere tutte le volte che ci danzano emozioni pure davanti agli occhi. Torna magari per il tempo di un lento, come si usava tanti tanti anni fa. Erano gli anni in cui ballare un “lento” poteva cambiarti la vita per sempre. Gli anni della formazione (quelli in cui le idee pensate e sognate nell’infanzia “formano azioni” perché si è abbastanza grandi per fare le cose) sono quelli di Luca e Maria Giulia, tredicenni degli anni Ottanta, che imparano a vivere quando si ritrovano uno davanti all’altra a darsi il loro primo bacio in uno sgabuzzino assai poco romantico. È stato solo uno scherzo, il gioco della bottiglia a portarli lì, o un destino che aveva già deciso? O forse no. Quanto strano è tutto quando si comincia a vivere, quanta purezza in quegli anni più scomodi rendeva poesia la vita. Ma poi arriva per i due ragazzini il tempo di un’estate per ripensarci, per lui per studiare il ricordo di quella ragazzina così impertinente e poco omologata da essere agli occhi di Luca la più bella di tutte. Nessuna mai sarà bella come lei, per sempre… Sono due figli di quella musica degli Ottanta, della nebulosa interiore in cui vanno e vengono le storie, questi due protagonisti del romanzo “Il tempo di un lento” (Einaudi Stile libero; 17 euro; 188 pagine) firmato da un artista straripante come Giuliano Sangiorgi

Scrivere, come una canzone


La sua gioia di fare arte è diventata letteratura ancora una volta, dopo il primo romanzo “Lo spacciatore di carne” del 2012, che regalò una visionaria storia d’amore da mangiare, da mordere, e poi da bruciare e spendere come banconote. 
C’è ancora dentro lui, l’eclettico Giuliano tutto intero, riconoscibile nel ritmo musicale della narrazione poetica, nella scrittura che non lascia spazi vuoti o lenti, ma coinvolge come le sue canzoni trascinanti. E poi è rintracciabile ancora in questo libro una visione che non si spezza mai: un legame paterno conformante che nella poetica di Sangiorgi ritorna, è un punto fermo ineludibile. È il ritmo interiore di Giuliano che batte qui, tra le pagine, sulla carta e non nel vento questa volta, ma è un inchiostro intinto in quella Via Lattea densa a cui si accennava all’inizio. 
Non è un caso se il libro abbia visto le sue prime pagine comporsi al tempo della scrittura di “Amore che torni”, come lo stesso cantautore ha raccontato. 
È una canzone del 2018 che inizia così: “Cercami negli occhi / di chi per strada incontrerai / sono nei riflessi fatto in mille pezzi / prendine abbastanza / per rifarne uno per te / senza i miei difetti / senza tutti i miei vizi…”. 
Il video di quel brano cominciava con l’inquadratura di una vecchia musicassetta lasciata su un cespuglio secco, e non sarà un caso… C’entra molto nel nuovo libro. 

La trama

È infatti questa la storia di Luca che l’estate dopo quel bacio si arrovella perché Maria Giulia è lontana per le vacanze al mare e ognuno è con le rispettive famiglie. Brucia quella distanza. Sono gli anni del Festivalbar dai grandi ascolti, dei sogni di un mondo più ricco, dell’America è lontana dall’altra parte della Luna. 
E quel ragazzo perso nel suo mare emotivo ascoltando tanta musica, decide di scrivere una canzone per lei. Mano alla chitarra, prova e riprova e poi tasto Rec e Play sul registratore: la canzone d’amore è nata, è la prima volta di Luca, e presto finisce in un’audiocassetta. 
Questi oggetti che Sangiorgi rievoca già sono poesia, puntellano un tessuto lirico dai riflessi onirici, ma scevro di retoriche. L’audiocassetta presto viaggia verso Maria Giulia, spedirla a quel tempo è l’unico modo per farle arrivare la canzone scritta per il suo amore. E parte, ma niente, zero risposte. Silenzio. Poi arriva il primo giorno di scuola e Luca, a sorpresa, ritrova le parole della sua canzone via via che cammina sul pavimento che porta dritto alla sua classe: seguendole arriva a lei, Maria Giulia. È l’inizio. Da lì prende il via una serie di prove di volo per i due ragazzini, tra amore e musica, tra ritmi nuovi e nuove sensazioni tra eventi dolci e amari… Con un cambiamento di vita radicale dall’altra parte del mondo.
“Eppure era l’unica cosa che volevo: vivere di musica, perché la musica mi aveva dato un amore, un tempo, e adesso mi stava dando un’altra chance, per fare la vita che sognavo da bambino”. Il libro si sdoppia poi, o meglio fa un triplo salto in avanti, e arriva ad oggi: c’è un uomo anziano - che si scoprirà essere il padre del protagonista - che ricorda il passato e poi si gira, guardandosi intorno, e scopre la solitudine dei nostri giorni. 
È la scrittura sorprendente di Sangiorgi che vola tra i sensi, da un capo all’altro a volte vorticosamente così come fa col ritmo delle sue canzoni, e poi va a planare dolce sulle emozioni più semplici della vita, che sono quelle vere e quotidiane, che possono fare impazzire davvero.

Niente formalismi, ancora una volta il front man dei Negramaro si mette a nudo, si spoglia, e racconta tanto di sé attraverso i suoi personaggi. C’è il Giuliano figlio sognatore testardo e poi Giuliano padre che capisce quanto si cambia pelle diventando genitori. Però dentro il ritmo non cambia mai, continuano a brillare le stesse stelle danzando insieme alle nuove. Se lo vuoi. 

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