Puglia, una legge per tutelare le bande musicali: «Un tesoro da tutelare». E si pensa a Riccardo Muti come testimonial

Puglia, una legge per tutelare le bande musicali: «Un tesoro da tutelare». E si pensa a Riccardo Muti come testimonial
di Anna Manuela VINCENTI
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Martedì 1 Febbraio 2022, 05:00

La musica, la marcia, la banda da giro annuncia da sempre la festa del paese, melodie che celebrano i Santi patroni e i momenti che ognuno di noi conserva nella propria memoria. Chi non si ricorda le processioni sotto il sole cocente o con il freddo pungente con la banda dietro la statua del Santo a chiudere il corteo.

Per valorizzare e tutelare l’immenso patrimonio immateriale che rappresenta una delle eccellenze pugliesi famose anche all’estero, nei giorni scorsi la commissione cultura della Regione Puglia, presieduta da Donato Metallo, ha incontrato i vari operatori del settore per cercare di costruire insieme una proposta di legge. A sostenere le orchestre da giro potrebbe esserci un nome illustre e di spicco come il maestro Riccardo Muti. Una norma resa ormai necessaria e richiesta già nel 2019 con una lettera protocollata in Regione da vari operatori del settore, istanza, però, rimasta inevasa ed inascoltata sino a pochi giorni fa.

Il tavolo

Al tavolo riunito per discutere della legge erano presenti: il direttore del dipartimento cultura e turismo Aldo Patruno, i sindaci dei paesi di alcune delle più importanti bande pugliesi, i direttori artistici dei Festival, ad alcuni dei Maestri concertatori di Puglia e Graziano Cenammo di PugliArmonica.

Un passo importante verso la tutela delle bande musicali: «Lavoriamo insieme – ha specificato il presidente della commissione cultura Donato Metallo - a una Legge che dica a chiare lettere che le Bande da Giro della Puglia sono un valore artistico, culturale, turistico, di formazione, di identità e orgoglio».
Nella proposta di Legge le bande verranno tutelate, finanziate e promosse, si sta pensando a un Museo diffuso delle Bande, una rete dei Festival bandistici, a un contributo alla formazione, all’acquisto degli strumenti e ai viaggi dei musicisti.

Un investimento totale di un milione di euro

In commissione cultura si stanno attivando per trovare una quadra per la cifra da finanziare: «Si parte con trecentomila euro, ma potranno contribuire altre realtà culturali come il Teatro Pubblico Pugliese, Puglia promozione, le programmazioni comunitarie. L’investimento totale che la legge totale produrrà si aggira intorno al milione di euro - spiega il consigliere Metallo - fondi che serviranno per costruire una casa delle bande nelle città o nei paesi dove esistono le bande da giro. Luoghi dove si potranno incontrare per provare, ma anche per formare i giovani musicisti. Investimento per l’acquisto di strumenti e partiture, ma anche per la promozione delle bande in Italia e all’estero. Un museo delle “nomadi del pentagramma” con la costituenda Fondazione Tito Schipa che coinvolgerà una rete diffusa di musei mobili.

Allestimenti “nomadi” e viandanti che viaggeranno insieme ai musicisti e ai complessi bandistici».

«Le bande musicali nelle feste patronali esprimono la loro essenza ed è necessario che qualcuno vigili e le tuteli, per fronteggiare la concorrenza, perché spesso i comitati festa contrattano al ribasso - ha sottolineato Graziano Cenammo di PugliArmonica - serve una legge che tuteli e che allo stesso tempo valorizzi la storia, perché rappresentano un patrimonio immateriale importantissimo per tutti i pugliesi. È fondamentale che finalmente questo settore specifico venga normato e che qualcuno in Regione sia sensibile a questo argomento».

Una tradizione nata nel XIV secolo

La banda o anche orchestra di fiati è un complesso musicale formato esclusivamente da strumenti musicali a fiato e a percussione. L’origine della banda, così come è intesa oggi, risale al XIV secolo, quando un numero ridotto di suonatori prestava servizio presso le Corti e le Signorie. La maggior parte delle bande musicali provengono dal Mezzogiorno di Italia e la regione Puglia è tra quelle che ne detiene di più, qui si contano ben 117 bande, con una conformazione unica e differente da tutte le altre. Tra i primi complessi musicali figura la “Città di Terlizzi” nata nel 1773, mentre è del 1780 il concerto bandistico di Osara di Puglia, nel Foggiano. Nel 1800 vede la luce la banda musicale di Francavilla Fontana, al 1807 risale il concerto bandistico della Città di Lecce e al 1812 quello di Acquaviva delle Fonti. Al 1832 risale la banda di Conversano e nello stesso anno il marchese Giacomo Arditi fondò la banda di Presicce, in provincia di Lecce. Tra i più longevi, il Premiato Gran Complesso Bandistico Municipale Città di Squinzano (Lecce) intitolato a Ernesto e Gennaro Abbate, con 146 anni di ininterrotta attività concertistica.

Al maestro Riccardo Muti il ruolo di "ambasciatore"

Le varie bande pugliesi nel corso degli anni hanno scritto, o meglio “suonato”, pagine di musica classica, operistica, sinfonica e leggera, ma sono sempre state considerate la Cenerentola della musica. Per cercare di invertire la tendenza e l’opinione pubblica si sta pensando di coinvolgere ora anche un celebre direttore d’orchestra come Riccardo Muti. Il maestro potrebbe diventare ambasciatore di queste importanti orchestre musicali e finalmente accendere i riflettori su un pezzo di storia della musica pugliese dall’alto valore sociale nelle comunità. Valore che genera aggregazione anche per i più giovani, appartenenza e identità.

Nelle prossime settimane la proposta di legge verrà discussa in Commissione e depositata in Consiglio. E se son rose...

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