Scienza, arte, fede e pace secondo Odifreddi: «Ateo sì, ma per il Papa io ero diverso dagli altri»

Scienza, arte, fede e pace secondo Odifreddi: «Ateo sì, ma per il Papa io ero diverso dagli altri»
di Eleonora Leila MOSCARA
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Martedì 17 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:55

Rendere la scienza accessibile e interessante per tutti dovrebbe essere il compito di vero divulgatore scientifico ma, rendere appassionante attraverso un linguaggio leggero e divertente, la matematica, la logica matematica e la scienza in tutte le sue forme è roba per pochi. Una passeggiata per Piergiorgio Odifreddi, che con grande naturalezza e ironia, è in grado di raccontare la linea sottilissima che, a suo avviso, unisce e non separa la scienza dall’umanesimo e dalla fede.

Il noto matematico e scrittore italiano, in Salento per una serie di appuntamenti, oltre a essere docente di matematica ha svolto attività di ricerca nel campo della teoria della ricorsività, ed è anche saggista e storico della scienza, molto attivo nella divulgazione scientifica.

«Oggi la divulgazione è molto in voga, ha un suo pubblico e il divulgatore dovrebbe sempre seguire la propria strada secondo la propria personalità, evitando di essere banale o di copiare – afferma Odifreddi - ci sono degli esempi fulgidi nel campo, uno come Martin Gardner per anni ha tenuto una rubrica su una rivista mensile americana ed è stato in grado di far conoscere la matematica a mezzo mondo, era anche impegnato sul campo della razionalità più in generale cioè l’idea che la matematica sia non solo un linguaggio per le scienze ma, un metodo ragionamento che può servire per smontare le superstizioni, lui infatti ce l’aveva con i maghi e con il paranormale». 

“Scienza, arte e fede: in dialogo per la pace”

Tra gli impegni che vedranno Odifreddi protagonista c’è, nell’ambito del programma culturale della Focara 2023 a Novoli, l’interessante convegno “Scienza, arte e fede: in dialogo per la pace”, che lo vedrà confrontarsi con il violinista Alessandro Quarta e con il padre passionista Antonio Curto.

«In generale quando si pensa a scienza e arte o scienza e fede in automatico si parla di contrapposizione, si pensa più a due guerre che a una pace. Spesso è così, queste relazioni sono armate o belligeranti. Attraverso il dibattito noi invece vorremmo far capire che in realtà si può andare d’accordo: scienza e umanesimo posso essere complementari, sono due facce della stessa medaglia che è la cultura. Nel caso di scienza e fede è ancora più complesso, ma anche in quel caso volendo si può trovare».

I due libri scritti insieme con il Papa

A dimostrazione di questo infatti, Piergiorgio Odifreddi ha pubblicato insieme a Benedetto XVI due libri a doppia firma “Caro Papa teologo, caro matematico ateo. Dialogo tra fede e ragione” del 2013 e l’ultimo “In cammino alla ricerca della Verità. Lettere e colloqui con Benedetto XVI” del 2022. 
I due hanno messo a confronto «due visioni del mondo contrapposte», attraverso dialoghi, incontri e vari scambi epistolari. «Io avevo scritto il mio primo libro sul tema indirizzato a lui ma, non credevo che lo avrebbe mai letto.

Poi quando seppi delle sue dimissioni pensai che forse avrebbe avuto più tempo per leggere e glielo inviai e di lì a poco ricevetti una lettera di 12 pagine da cui scaturì la nuova edizione del libro a doppio nome». 

Un filosofo e teologo a colloquio con un matematico

Il loro è stato un rapporto decisamente singolare, un ateo da un lato e il Papa emerito Benedetto XVI dall’altro. Un filosofo e teologo a colloquio con un matematico. «L’idea di ritornare con la mente a quello che aveva fatto 50 anni prima. Di poter parlare di altro che non fossero le prosaicità della vita di curia, dalle quali era bersagliato, per lui credo sia stato un sollievo. Spesso dico, quando uno sta in Vaticano persino un ateo può dar sollievo - scherza Odifreddi - il nostro è sempre stato un confronto vero in cui nessuno ha nascosto le proprie posizioni, non ho mai negato i miei dubbi sull’esistenza di Gesù, né sulla veridicità dei fatti scritti sul Vangelo. Per lui però, come disse a padre Lombardi, non ero un ateo come gli altri. Ero diverso». 

L’immortale fascino della matematica sarà invece l’argomento che il professor Odifreddi affronterà in una lectio magistralis per il Liceo Palmieri di Lecce. Lo scrittore è da sempre impegnato a dimostrare come la matematica si applichi non solo alle discipline scientifiche, ma anche nella letteratura, nella pittura, nella musica e nel gioco. Nel suo ultimo libro “Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza” il matematico esplora vasti campi della cultura umanistica e scientifica per ritrovare il pensiero matematico che li sostiene, saperlo riconoscere e applicare al fine di rappresentare una difesa contro l’irrazionalità e, in particolare, contro l’analfabetismo scientifico.

«Il fatto che la scienza parli il linguaggio della matematica da Galileo in avanti si è capito e non stupisce, forse è proprio questo il motivo per cui la gente sta lontana dalla scienza - sorride - la cosa sorprendente è che anche l’umanesimo parla spesso il linguaggio della matematica. Nell’ultimo libro che ho scritto si noterà che molti umanisti hanno formazione scientifica: Dostoevskij era un ingegnere, Quasimodo era un geometra, Montale un ragioniere, sembra quasi che chi voglia prender un Nobel debba frequentare un istituto tecnico. E ancora, i legami tra la matematica e la musica risalgono fino a Pitagora, tra la matematica e la filosofia con il metodo matematico di Cartesio, nelle ultime 200 pagine di Guerra e Pace di Tostoij c’è tutta una teoria matematica della storia con tanto di integrali e calcolo differenziale - conclude il professore Odifreddi - ma allora tutta questa separazione dov’è? Ce l’ha solo in mente qualcuno che non sa di cosa parla».

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