Dai suoi inizi col padre all'esperienza di leader: Oscar Farinetti si racconta

“Never quiet. La mia storia (autorizzata malvolentieri)” dell’imprenditore fondatore di Eataly

Dai suoi inizi col padre all'esperienza di leader: Oscar Farinetti si racconta
di Luca NOLASCO
4 Minuti di Lettura
Martedì 2 Novembre 2021, 05:00

«È meglio essere ottimisti e avere torto piuttosto che pessimisti e avere ragione». Questa affermazione di Albert Einstein ci introduce molto bene nel libro “Never quiet. La mia storia (autorizzata malvolentieri)” dell’imprenditore Natale Farinetti (noto come Oscar), fondatore di Eataly, figlio del partigiano, imprenditore e politico Paolo Farinetti. 
L’autore del libro, nella sua breve introduzione, chiarisce l’obiettivo del romanzo: «Esistono livelli di inquietudine molto diversi tra loro, addirittura differenti alla radice. Al contrario, la serenità è decisamente più monocorde: chi è veramente sereno… è sereno, punto. Trovo che il rapporto tra inquietudine e serenità segni la vita delle persone con vari toni di profumo» (p.9).

Il volume autobiografico


Lo scrittore-imprenditore piemontese aggiunge successivamente: «Mettetevi in ascolto delle principali lamentele, tirandole fuori dal delirio cosmico dei commenti aerei in cui siamo immersi, quella cappa di pessimismo misto ad accidia che incombe su di noi e ci imbruttisce. Si giudicano sempre gli altri, mai se stessi, si parla sempre di diritti, mai di doveri. Ogni scusa è buona per lamentarsi e stare fermi. (…) Invece, nella maggior parte dei casi, sono scuse per nascondere la propria pigrizia. Ho deciso di ribellarmi a questo stato di indecisione sociale. Questo libro che, tengo a precisare, non ho voluto io ma è frutto della vanagloria della mia scimmietta, si pone l’obiettivo di rappresentare la cifra della mia personale ribellione». 


In Italia esistono mille modi diversi per convincere qualcuno a desistere dal fare qualcosa. Il romano «Gnafà», il perentorio veneto «Non se pol», il laconico piemontese «Niente da fé». Oscar Farinetti se l’è sentito dire spesso, ma ha avuto sempre la meglio la scimmietta un po’ fuori di testa che da sessantasette anni vive sulla sua spalla e lo spinge costantemente verso nuove imprese. Alcune finite molto bene, altre meno. Sia Farinetti sia la sua scimmietta sanno però che nella vita se non ci si mette in cammino non si arriva da nessuna parte e che l’indecisione provoca uno stato di infelicità, per sé e per gli altri. 


“Bad decision is better than no decision” è una delle prime lezioni di questo libro: si prende una direzione e si tengono gli occhi bene aperti sulla strada. Troppo lavoro, poco lavoro, padroni egoisti, lavoratori scansafatiche, giovani indolenti, anziani egocentrici... Perché ci sentiamo sempre vittime di qualcun altro? 

Dagli inizi all'esperienza di leader


Il fondatore di Eataly si è ribellato a tutto questo e nel libro racconta come ci è riuscito. Dai primi anni a fianco del padre fino alla sua rocambolesca esperienza da leader, ci mostra cosa significa per lui ‘fare impresa’ con coraggio e fatica e quali sono i valori essenziali del buon ‘mercante’, ma anche cosa vuol dire scontrarsi con la burocrazia e come scegliere ‘buoni compagni di viaggio’. Nel libro ci sono anche loro, ma c’è soprattutto l’accanimento lucido e irriverente di una ‘scimmietta inquieta’.
Il libro è impreziosito, nella parte finale, dai Ringraziamenti a persone e opere dove Farinetti esprime la piena gratitudine ad alcune figure che sono state fondamentali per la sua vita: Comandante Paolo (padre), Don Valentino (padre confessore), Tonino Guerra (poeta, scrittore e sceneggiatore) e Gianmaria Testa (cantautore).

Egli, nella stessa sezione, segnala cinquantatre libri che ritiene indispensabili (e che consiglia vivamente al lettore): da Gabriel García Márquez a Lev Tolstoj, da Beppe Fenoglio a Cesare Pavese, da Wisława Szymborska ad Alessandro Baricco, da Edoardo Bennato ad Anna Sartorio (autrice del libro Il mercante di utopie che costituisce le fondamenta di Never quiet), da Goethe a Carlin Petrini, Giorgio Faletti e così via. Ed è qui che Farinetti ricorda amaramente il triste ‘primato’ del nostro Paese: l’Italia si colloca al ventitreesimo posto nella classica per tasso di lettura delle ventisette nazioni europee.


La storia imprenditoriale di Farinetti dimostra come sia fondamentale riuscire nella vita a ‘tradurre’ il motto illuministico kantiano del ‘sapere aude!’ con l’esser capaci di trasformare le difficoltà in opportunità. Questa ‘impostazione filosofica’ consente di affrontare al meglio - secondo l’Autore - le complesse sfide che le nuove generazioni (non solo gli imprenditori) dovranno affrontare per scrivere la storia del futuro. 

La presentazione del libro, in presenza e per la prima volta in Salento insieme all’autore, è prevista per giovedì 4 novembre 2021 alle ore 18.30 presso l’azienda ‘Cantina Fiorentino’ di Galatina (via Guidano n. 18). Dialogheranno con l’Autore: Luciana Delle Donne (CEO Founder di Made in carcere) e Luca Nolasco (Dottore di ricerca - Università del Salento).
La presentazione del libro sarà trasmessa anche in diretta streaming sul  canale youtube Distopia Culturale.
Iscrivendosi si può avere accesso alle dirette  (e per poter rivedere gli eventi già trasmessi).
L’indomani, 5 novembre, appuntamento invece a Taranto, alle 18.30, nel foyer del Teatro Orfeo.
Ingresso con green pass.
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