Donald Duck, 85 anni di sfortuna e simpatia

Donald Duck, 85 anni di sfortuna e simpatia
di Francesco DI BELLA
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Martedì 4 Giugno 2019, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 18:10
Nacque un po' per caso, quel 9 giugno del 1934. Era solo una comparsa pensata per fare una veloce apparizione in uno dei primi cartoni animati - The wise little hen, La gallinella saggia - degli ormai affermati Disney Studios. I quali, d'altro canto, il loro eroe lo avevano già trovato, era quel piccolo topo dalle grandi orecchie e dai pantaloncini rossi, di nome Mickey Mouse, che già da sei anni conquistava sempre di più i favori del pubblico con le sue avventure dapprima cinematografiche, poi anche cartacee. Ovvio, quindi, che di cercare un altro protagonista nessuno avesse l'intenzione.

E invece quel buffo papero secco e dal becco lungo, dispettoso, irascibile e fannullone sin dalla sua prima apparizione, di tornare nell'ombra non ne volle sapere proprio. Conquistò subito tutti, proprio grazie a quei suoi difetti che lo rendevano molto più umano del suo concorrente roditore. La pigrizia, l'indolenza e la proverbiale sfortuna ne facevano l'antieroe nevrotico e frustrato in cui ognuno poteva identificarsi.
Bastarono poche settimane perché Donald Duck esordisse nei fumetti, grazie a due disegnatori del calibro di Al Taliaferro e Ted Osborne. Era il 16 settembre del 1934. La strada del successo fu segnata, ma poi quel papero vestito da marinaio incontrò un altro giovane e promettente disegnatore di nome Carl Barks e fu amore a prima vista. Il primo ottenne una personalità molto più complessa e affascinante, una famiglia enorme e straordinaria, una vita che definire avventurosa è dir poco; l'altro si guadagnò negli anni il nome di Uomo dei Paperi, l'ammirazione incondizionata di milioni di lettori in tutto il mondo e un posto in prima fila nell'Olimpo dei Fumetti.

Dal 1934 a oggi sono passati 85 anni. Donald Duck, Paperino per i suoi lettori italiani, di strada ne ha percorsa molta ma non chiedetegli di fermarsi perché non lo farà. Brontolando e imprecando come lui solo sa fare continua a gettarsi a capofitto nelle più improbabili avventure, affiancato e aiutato dai nipotini Qui Quo Qua: in lotta contro la sfortuna che non lo abbandona mai, in cerca di tesori perduti che renderanno ancor più ricco solo suo zio Paperone, in guerra con il vicino di casa Jones, in competizione con l'iper-fortunato cugino Gastone per i begli occhi della civettuola Paperina. Fannullone, si dice, eppure sempre pronto a scendere in campo per aiutare il prossimo, nei suoi panni civili così come in quelli nascosti delle sue identità alternative, l'eroe mascherato Paperinik e l'agente segreto Double Duck.

Se Mickey Mouse non sente affatto il peso dei suoi 90 anni compiuti, che cosa possono mai essere 85 anni per Donald/Paperino? Giusto l'occasione per una festa, una grande festa da condividere con la sua famiglia più grande, quella dei suoi lettori giovani e meno giovani. Una festa che in Italia comincerà già domani, quando nelle edicole arriverà il numero 3315 del settimanale Topolino che gli dedicherà un'edizione monografica in cui il mitico papero sarà protagonista di cinque storie a fumetti che mettono in luce tutte le sfaccettature della sua variegata personalità.
Tanto per cominciare questa settimana si conclude la serie Paperino, Qui, Quo, Qua e il grande gioco geniale (testi di Bruno Enna, disegni di Alessandro Perina), dedicata a Leonardo da Vinci (o meglio da Paperdinci), che ha preso il via agli inizi di maggio. In quest'ultima puntata, Paperino e nipotini, in viaggio tra Roma e Firenze, riusciranno a svelare i misteri del grande genio fiorentino. Proprio nella città del Giglio Paperino festeggerà il suo compleanno, felice di trascorrerlo in Italia tra amici vecchi e nuovi e ottimo cibo.

Tra le altre avventure contenute nel settimanale merita di essere citata Paperino contro Paperino, una storia-evento scritta da Fausto Vitaliano e disegnata dal salentino Emilio Urbano che vede protagonisti Paperino e tutti i suoi alter-ego: Paperinik, Pk, DoubleDuck e Qu-Qu 7. Paperino dovrà vedersela con queste spiccate personalità, eccezionalmente svincolate da lui per un errore di Archimede Pitagorico. I quattro eroi, però, si renderanno conto ben presto che portare a termine le rispettive missioni senza Paperino non è affatto facile.
Nelle altre storie, poi, il ritorno dopo molti anni di assenza di due simpatici amici-nemici di Paperino, gli scoiattolini Cip e Ciop, e l'ennesima sfida del papero contro la sua proverbiale sfortuna.

«Paperino incarna mirabilmente il rapporto tra noi e la società in cui viviamo, perché Paperino siamo un po' tutti noi - commenta Alex Bertani, direttore di Topolino - con le nostre fragilità e le difficoltà a integrarci col mondo attorno a noi, ma sempre con la positività di chi non si abbatte, di chi continua a guardare tenacemente alla vita e al futuro con ottimismo e sempre rinnovato entusiasmo, a dispetto di tutto. Impossibile non amare Paperino».
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