Battaglia, i colori del bianco e nero nei trenta scatti in mostra a Trani

Letizia Battaglia
Letizia Battaglia
di Carmelo CIPRIANI
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Venerdì 31 Marzo 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 07:24

Il 2022 è stato un anno funesto per la fotografia italiana. In poco meno di tre mesi, tra aprile e luglio, due grandi protagoniste ci hanno lasciato: Lisetta Carmi e Letizia Battaglia. Artiste diverse per temperamento, lavoro, storia personale, ma associate da una visione comune della fotografia. Per entrambe infatti la macchina fotografica non è mai stata strumento di compiacimento estetico o di riflessione autoreferenziale sulla forma e sulla bellezza dell'immagine. Non maquillage dunque ma bisturi: simile ad un taglio netto l'obiettivo doveva entrare nel profondo della realtà, scoprendo anche, per non dire soprattutto, quelle più scomode e brutali. Lisetta Carmi lo ha fatto indagando situazioni socialmente sconvenienti come quelle dei travestiti, dei lavoratori portuali, del parto, dell’emarginazione. Letizia Battaglia, invece, lo ha fatto riprendendo gli omicidi di mafia e la gente nei vicoli. Entrambe sono scese in strada, la prima per scardinare il perbenismo di facciata di una città, Genova, alle prese con il benessere seguito al decollo industriale; la seconda per squarciare il velo di omertà calato su un'intera comunità, quella palermitana (ma potremmo dire siciliana), che, per timore o connivenza, preferiva tacere.

I successi delle due "ribelli"

Due professioniste animate dalla voglia non solo di registrare il loro tempo ma anche di inciderlo, di segnarlo in modo indelebile; due donne che si sono trovate a fare i conti non solo con realtà crude, talvolta violente, ma anche con una società profondamente maschilista, che riteneva la fotografia affare da uomini. Loro, come tante altre loro colleghe artiste, hanno dovuto lavorare il doppio per farsi valere. I risultati però non si sono fatti attendere troppo. Tanto l’una quanto l’altra non solo hanno goduto della stima e dell'apprezzamento di molti, ma sono state celebrate, soprattutto nella maturità, da importanti antologiche: si pensi alla mostra al Maxxi di Roma nel 2016 o a quella a Casa Tre Oci a Venezia nel 2019 per Letizia Battaglia, o a quelle al Museo di Trastevere a Roma nel 2016 e alle Gallerie d'Italia di Torino nel 2022 per Lisetta Carmi. Un successo espositivo che non solo prosegue ancora oggi, post mortem, ma che si va via via intensificando, con mostre loro dedicate da nord a sud della penisola, senza considerare i tanti, molteplici, riconoscimenti all'estero. In questo circuito virtuoso di fama e onore per due donne eccellenti si inserisce anche Trani che da oggi, fino al 31 maggio, rende omaggio a Letizia Battaglia con la retrospettiva "Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione". Trenta scatti in bianco e nero datati tra il 1972 e il 2003 provenienti dall’Archivio palermitano “Letizia Battaglia” che testimoniano l'impegno di questa lucida interprete del presente, ne ricordano il coraggio e l'acume. “La fotografia l'ho vissuta come documento come interpretazione e come altro ancora - ha più volte dichiarato la fotografa - L'ho vissuta come salvezza e come verità”. Denuncia e arma di ribellione, strumento per rivelare, testimoniare e svegliare le coscienze, la fotografia per lei ha rappresentato la vita. Letizia Battaglia ha incarnato in sé arte, impegno civile, partecipazione e passione.
Per trent’anni ha fotografato la Sicilia, traendo immagini cruente, quelle degli assassini mafiosi, pubblicate nei coraggiosi e ormai storici reportage per il quotidiano “L’Ora” di Palermo, che di fatto l’hanno consacrata come una delle prime fotoreporter italiane.

Ma si badi, lei non è stata “fotografa di mafia” ma “fotografa contro la mafia”: fotografava per denunciare, inquadrava per urlare, pubblicava per scuotere. Lei amava la vita, la stessa che rincorreva nelle viuzze del centro storico palermitano e che riconosceva, innocente, negli occhi scuri e profondi dei bambini. Di questo impegno, di questo coraggio, di questo spirito di visione e condivisione tiene conto l'esposizione tranese, che non può non rievocare alla memoria anche le frequenti presenze in Puglia dell'artista: a Bari nel 2012, a Novoli nel 2013, a Corigliano e Conversano nel 2019, solo per citare quelle più recenti, sempre accompagnate da mostre e riconoscimenti.

In mostra gli scatti siciliani


La mostra “Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione” è ideata da Marta e Matteo Sollima, nipoti della fotografa e curatori dell’Archivio Letizia Battaglia di Palermo, che hanno selezionato le fotografie, con Alessia Venditti, che, insieme ad Andrea Laudisa, firma i testi che l’accompagnano. All'opening interverranno Niki Battaglia, direttore del Palazzo delle Arti "Beltrani" - Pinacoteca "Ivo Scaringi", e il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro. Durante la serata sarà presentata la nuova stagione artistica di Palazzo delle Arti Beltrani, centro e contenitore culturale polifunzionale della città di Trani. La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.
 

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