Le Costantine, a Otranto la mostra che celebra la storia del laboratorio tessile

Le Costantine, a Otranto la mostra che celebra la storia del laboratorio tessile
di Elio PAIANO
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Venerdì 5 Maggio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 16:40

Una mostra per raccontare la lunga storia della Fondazione Le Costantine di Casamassella e il radicamento di questa realtà al territorio e alla sua operosità. “Le anime del tessile”, questo il titolo dell’esposizione inaugurata ieri al piano superiore del Castello Aragonese di Otranto è in realtà è un’anteprima della mostra vera e propria che il prossimo anno occuperà la Torrematta di Otranto, luogo che unisce la sua straordinaria potenza storica e architettonica alla capacità espositiva in uno dei luoghi simbolo della città. 
La presentazione della mostra ha ripercorso la lunga storia della Fondazione Le Costantine, che ha sede nella frazione di Uggiano La Chiesa, Casamassella. A fare gli onori di casa la presidente della Fondazione Maria Cristina Rizzo ed il Commissario Straordinario per il Comune di Otranto Vincenza Filippi che hanno scambiato reciproche parole di stima e apprezzamento per il percorso comune intrapreso. 
L’esposizione narra le vicende di un progetto di eccellenza artigianale e di felicità pubblica, tramandato per oltre un secolo nel cuore del Salento adriatico. Una raccolta nata dal lavoro di ricerca di Elena Laurenzi, studiosa dell’opera delle pensatrici del secolo XX e ricercatrice di Storia delle dottrine politiche dell’Università del Salento, che nel libro “Fili della trasmissione” ha raccolto le storie nate in seno a Le Costantine che intrecciano una sapienza antichissima, accuratamente custodita e coltivata, con idee, pratiche e modelli di convivenza civile di grande valore e attualità. 

All'evento anche la dimostrazione delle tessitrici


Una particolarità della mostra-anteprima sarà la presenza delle stesse tessitrici: una di loro mostrerà al pubblico come funzionava il telaio di una volta, facendo rivivere un gesto antico e significativo. 
Oltre alle foto e agli strumenti utilizzati, all’interno del percorso espositivo sarà proiettato “Amando e cantando”, la pellicola realizzata dal regista Edoardo Winspeare (Italia, 2021) che ruota proprio attorno alla storia de “Le Costantine”, il racconto di un’utopia della felicità pubblica stata realizzata attraverso il lavoro. “Amando e cantando” è un omaggio alle donne straordinarie ma anche a coloro che stanno proseguendo il loro progetto facendolo prosperare. Oggi, la Fondazione “Le Costantine” è una struttura operativa che coniuga, in ottemperanza con lo statuto voluto da Giulia Starace e Lucia de Viti de Marco, la produzione artigianale, l’agricoltura biodinamica, la formazione e la promozione sociale. 
Nel laboratorio tessile “Cantando e amando” le maestre artigiane intrecciano fibre naturali con telai tradizionali di legno a quattro licci.

La lavorazione avviene secondo i metodi antichi ma c’è sperimentazione nei disegni, nella scelta e nel trattamento dei materiali, nello studio degli artefatti. Le protagoniste di questa mostra sono cinque donne attive socialmente e politicamente nella prima metà del Novecento.

La storia delle tre donne e del loro sogno

Carolina de Viti de Marco, la cognata Harriet Lathrop Dunham (Etta), le loro figlie Lucia e Giulia Starace e Lucia de Viti de Marco sono donne anticonformiste, libere, avanguardiste anche nello stile di vita, impegnate nell’emancipazione e nella libertà femminile, nel benessere e nella cooperazione sociale, nella preservazione della cultura e nella tutela dell’ambiente. Nel 1901 Carolina ed Etta de Viti de Marco creano la scuola di merletto di Casamassella con l’obiettivo di offrire una fonte di reddito alle donne salentine e favorirne l’emancipazione. Come nel progetto originario, l’eccellenza dell’impresa si sposa con la promozione sociale, la logica del profitto con il bene pubblico. Le loro iniziative filantropiche si intrecciano con le correnti di pensiero più vivaci della loro epoca: il femminismo motiva le loro azioni pubbliche a favore delle donne e anima i loro legami privati; la filosofia artistica dell’Arts and Craft dà sostanza e spessore al loro interesse per il merletto e per l’artigianato tessile; la pedagogia montessoriana e la terapia steineriana ispirano le loro innovazioni nel campo della cura e dell’educazione; il riformismo religioso modernista nutre i loro progetti di una profonda e luminosa vena spirituale. 
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