“Arte in Comune”, riscoperte 350 opere di 200 artisti per anni “nascoste” negli uffici

“Arte in Comune”, riscoperte 350 opere di 200 artisti per anni “nascoste” negli uffici
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Lunedì 24 Aprile 2017, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 10:31
Un'attività di censimento e studio durata oltre due anni ha consentito al Comune di Lecce di "riscoprire" circa 350 opere, in gran parte inedite, realizzate da più di 200 artisti, collocate nei vari uffici comunali, «spesso trattate come mera mobilia e quindi private della loro funzione culturale».

Con il progetto "Arte in Comune" l'amministrazione comunale di Lecce ha voluto «restituire alla collettività - si legge in una nota - un patrimonio latente, una ricchezza che i cittadini leccesi non sapevano di possedere». L'attività di censimento e studio, ha portato alla riscoperta di circa trecentocinquanta opere, in gran parte inedite, realizzate da più di duecento artisti, ma ha anche consentito il recupero di molte opere di pregio avviando apposite procedure di restauro e conservazione.

«Opere di grande pregio, intrinsecamente legate - si sottolinea in una nota del Comune - alla storia artistica cittadina di cui pure si sono ripercorsi luoghi e tracciati fondamentali. Con il lavoro condotto le opere sono state metaforicamente portate fuori dalle stanze comunali e restituite alla cittadinanza, che si è così riconosciuta come unica e autentica proprietaria». Il tutto sarà a breve testimoniato da un catalogo - unico nel suo genere - attualmente in stampa e la cui uscita è prevista a giugno.

«L'idea - sottolinea il sindaco Paolo Perrone - era di immaginare una catalogazione di tutto il patrimonio artistico mobile del Comune di Lecce. Quest'iniziativa è finalizzata non soltanto a stabilire le proprietà dell'Ente, ma anche a verificare lo stato di conservazione delle stesse. Si tratta di opere mai catalogate, presenti nelle stanze, nei magazzini, negli uffici comunali. Alcune di esse hanno immediatamente hanno avuto bisogno di una attività di restauro, in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti, al fine di renderle fruibili sia materialmente, che attraverso un'iniziativa editoriale».
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