PUGLIA MON AMOUR/Helen Mirren e Taylor Hackford: «Salento, terra di sorrisi che ormai chiamiamo casa»

Helen Mirren e Taylor Hackford con il sindaco di Tiggiano e la moglie
Helen Mirren e Taylor Hackford con il sindaco di Tiggiano e la moglie
di Valeria BLANCO
4 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Agosto 2014, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 15:10

Lui è un grande regista di Hollywood, la mente dietro capolavori come “L’avvocato del diavolo” e “Ufficiale e gentiluomo” con Richard Gere. Lei, attrice di cinema e di teatro, indimenticabile nei panni della regina Elisabetta in “The Queen”, che le è valso il premio Oscar. Avrebbero potuto decidere di vivere a Miami piuttosto che a Beverly Hills. Invece, hanno scelto la piccola Tiggiano, 2.900 anime nel cuore del Basso Salento. Hanno acquistato e ristrutturato in chiave ecosostenibile una masseria del ’500, masseria Matine, e qui passano almeno quattro mesi l’anno tra un tuffo nell’Adriatico e la cura delle splendido giardino.

Come mai avete scelto proprio la Puglia come buen retiro?

Helen: «È stata una coincidenza fortunata: cercavamo una casa in questa bella parte dell’Italia e abbiamo trovato un’adorabile rovina a Tiggiano di cui ci siamo innamorati al primo sguardo».

Come passate le vostre giornate nel Salento?

Taylor: «Io mi sveglio quasi sempre alle 5 e monto in bicicletta.

Attraverso il centro di Tiggiano e arrivo fino a Marina Serra. Faccio il bagno mentre guardo l’alba e poi torno indietro fino a masseria Matine. C’è solo un problema: arrivare al mare è semplice, ma tornare a casa è molto più complicato perché la strada è in salita».

Helen: «A me piace molto curare il mio giardino. In masseria abbiamo piantato 400 alberi di melograno e l’anno scorso mio marito ha fatto a mano, aiutato da un paio di amici, 90 litri di succo di melograno: buonissimo».

Pregi e difetti dei salentini.

Taylor: «La cosa più bella è l’amore per la vita: qui la gente lavora duro, ma nonostante la fatica trova sempre il tempo per sorridere e questo è meraviglioso».

Helen: «Il difetto, invece, è la poca cura per l’ambiente. Spesso la gente butta l’immondizia nelle campagne ed è una cosa che proprio non mi piace. Qui a Tiggiano siamo fortunati perché il nostro amico sindaco, Ippazio Morciano, si sforza molto e ha ripulito personalmente, con l’aiuto dei cittadini, il territorio. È una cosa che mi sta molto a cuore».

Qual è il vostro piatto salentino preferito?

Helen: «Fave e cicorie».

Taylor: «Spaghetti alle cozze».

Avete un luogo del cuore?

Helen: «Difficile sceglierne solo uno, anche perché dipende dalle stagioni. In primavera adoro i colori dei campi, d’estate il mare, mentre d’inverno mi affascinano i vostri bellissimi ulivi».

Cosa pensate del fatto che la Puglia è sempre più spesso adottata come set cinematografico?

Taylor: «Non potrebbe essere altrimenti. Qui tutto è fotogenico: il mare, gli alberi, i campi. Quando abbiamo girato un piccolo spot per Palloni e meloni, un evento di Tiggiano, anche la nostra masseria si è trasformata in set. Appena l’ho rivista sullo schermo, ho avuto un’idea: sto veramente pensando di girare un bel film qui».

A quali dei vostri colleghi vorreste far conoscere il Salento?

Helen: «Qualche mese fa c’è stato Richard Gere, un nostro caro amico che presto tornerà. Di recente, abbiamo ospitato altri amici del mondo della musica e del rock inglese, tra cui Graham McPherson: anche lui ha comprato casa da queste parti. E poi c’è stato Stanley Tucci (attore e regista, ndr). Insomma, abbiamo già una piccola comunità di artisti che di tanto in tanto ci viene a trovare nel Salento».

Avete un particolare ricordo legato al Salento?

Helen: «Tra i tanti collezionati negli ultimi anni, penso a quando siamo arrivati qui. Dovevamo sbrigare tante pratiche per acquistare e ristrutturare la masseria. Mentre mio marito era in Comune, io mi sono seduta su una panchina all’esterno. Tutto era molto complicato ed ero un po’ scoraggiata: mi chiedevo se alla fine ci saremmo riusciti. All’improvviso, ho visto un uomo che passava in bicicletta e, non so perché, quella scena mi ha sfiorato il cuore e ho sentito di essere nel posto giusto. Ho pensato: “Questo è il luogo a cui appartengo”».

Taylor: «La prima volta che ho messo piede a masseria Matine, mi hanno portato in una stanza dove c’era ancora appeso al soffitto il tabacco da essiccare. Mi sono sentito per la prima volta a casa: per qualche motivo ho sentito che quello era esattamente il posto dove avrei voluto vivere. Così, ci siamo buttati nell’avventura che ha richiesto investimenti grossi, forse irrazionali. Abbiamo ristrutturato la masseria con la speranza di poterle garantire una vita lunga altri 500 anni. Noi vivremo al suo interno, ma quella masseria appartiene a Tiggiano».