C’è chi la sceglie per il mare cristallino, chi per la bellezza delle campagne punteggiate da ulivi secolari, chi per la movida e chi ancora per il buon cibo. La Puglia è ormai una delle mete di viaggio più ambite dai turisti. Tra questi, anche tanti ospiti “speciali”: artisti nazionali e internazionali che vi hanno acquistato casa, eleggendo la regione a buen retiro, oppure che ci tornano ogni anno semplicemente per qualche giorno di relax. Questa rubrica dà loro voce per raccontare i tanti volti del territorio dal punto di vista di chi lo ha scelto come “casa”.
Questa rubrica si inaugura con l'intervista al regista toscano Giovanni Veronesi.
«È nata subito, appena mi ci hanno portato per la prima volta. Eppure sono stato il più reticente tra i registi italiani a venire a girare in Puglia. Sono sincero: ero un po’ snob nei confronti di un Salento che va troppo di moda per i miei gusti. Poi ho conosciuto Giuliano Sangiorgi, che mi ha invitato a casa sua, e Domenico Procacci, il produttore della Fandango, che mi ha convinto a girarci un film. Ci sono stato per due mesi e mezzo, coccolato come un cucciolo da Antonio D’Alba, che è titolare con la moglie di Masseria Prosperi a Otranto ed è diventato il mio migliore amico».
«I salentini sono tra gli esseri più ospitali al mondo, ma sono anche molto diffidenti. Per essere accettati non bisogna fare i turisti, ma vivere il Salento insieme a loro come l’ho vissuto io. Nella gestione del turismo, poi, dimostrano generosità e intelligenza: doti che mancano in altre regioni, che pure ospitano tanti turisti, ma senza saperlo fare».
«Ha a che fare con il cibo: in masseria, Antonio veniva a svegliarmi presto la mattina e invece delle brioches mi portava un piatto di ricci. Facevo colazione con questo buon sapore di mare che mi metteva in una condizione di grande entusiasmo per andare sul set».
Cosa le manca della Puglia, quando non è qui?
«Mi manca il mio amico Antonio, che incarna lo spirito del tipico salentino: lui vive in masseria e coltiva la terra, sta in pace con la natura e con gli animali. Mangia bene: gli piace il pesce, ma non è un uomo di mare. Quando mi manca lui, mi manca tutto il Salento».
«La Notte della Taranta mi piace, ma credo che dovrebbe essere l’unico momento in cui la regione si scatena, se no alla fine si fa indigestione».
«Non so quando, ma ci sarà».
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