I fumetti raccontano la Shoah. Per non dimenticare mai

I fumetti raccontano la Shoah. Per non dimenticare mai
di Matteo CAIONE
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Venerdì 25 Gennaio 2019, 11:05
Una delle pagine più orrende della storia dell'umanità raccontata con il linguaggio diretto e coinvolgente dei fumetti. La giornata della Memoria sbarca nel Salento in punta di matita. Sarà inaugurata oggi la mostra dal titolo 1938 - 2018. Ottant'anni dalle Leggi Razziali in Italia. Il mondo del fumetto e dell'animazione ricordano l'orrore dell'antisemitismo.
Un evento culturale itinerante e di portata internazionale, prodotto da Rai Com nell'ambito del festival Cartoons on the Bay Torino 2018 dedicato all'animazione cross-mediale e alla tv dei ragazzi. Un viaggio nella memoria costellato da 154 opere firmate da grandi artisti del fumetto, dell'animazione, illustratori, graphic novelist, comix e disegnatori.
La mostra, ideata da Roberto Genovesi e curata da Marina Polla De Luca e Mauro Uzzeo, è ospitata a Copertino. È allestita nel cuore del frantoio oleario di via Roma e all'interno dei vecchi carri merci situati sui binari della stazione ferroviaria che per il quinto anno consecutivo è luogo-simbolo degli eventi organizzati dal professore Dario Chiriatti e dall'associazione Casello 13 col contributo di UnionTre e comune di Copertino.

Per la prima volta 154 fumettisti hanno dato vita ad una galleria d'arte senza precedenti: una luce che illumina uno dei periodi più bui d'Italia, uno sguardo d'insieme sulla storia a 80 anni dalle leggi razziali promulgate dal regime fascista. E la freschezza del fumetto è il canale privilegiato per attirare l'attenzione delle nuove generazioni. Per non essere soffocata dal tempo, infatti, la memoria deve parlare soprattutto ai giovani. La mostra sarà tenuta a battesimo oggi alle 17 con la rappresentazione teatrale Al termine del binario: un incontro di parole, suoni, immagini e silenzi. All'inaugurazione parteciperanno i curatori e l'illustratore Marino Guarnieri, regista del film di animazione Gatta Cenerentola, uno degli artisti dell'esposizione. Con loro anche l'assessore regionale all'istruzione, Sebastiano Leo, e il sindaco di Copertino, Sandrina Schito.

«La persecuzione del popolo ebreo, avviata dai nazisti e copiata dai fascisti fu un gesto non solo violento e criminale, ma soprattutto antropologicamente velenoso - afferma Roberto Genovesi, direttore artistico di Cartoons on the Bay - e si tratta di un atto inconcepibile che in Italia mise le radici in sordina e si nutrì del consenso popolare nella più totale indifferenza portando alle leggi razziali del 1938. E più passa il tempo e più il ricordo si annebbia, anche per la scomparsa di testimoni diretti. Per questo una mostra costruita attraverso il contributo dei più importanti autori del fumetto italiano, non è solo un evento culturale di portata storica ma il modo migliore per parlare ai ragazzi, attraverso uno dei linguaggi più immediati ed efficaci della comunicazione, di quanto possa essere pesante questo fardello se dimenticato, e di quanto il germe dell'antisemitismo - sottolinea Genovesi - sia subdolo nell'insinuarsi attraverso concetti di razzismo e intolleranza».

Numerosi e importanti illustratori si sono quindi messi al servizio della memoria. Con la loro arte hanno tratteggiato una storia che parla di segregazione, emarginazione, deportazione e morte. C'è Mussolini che incide la stella sul braccio di un ragazzino atterrito. C'è Liliana Segre, oggi senatrice a vita, cacciata dalla sua scuola perché ebrea. C'è anche la Anna Magnani di Roma città aperta con la stella di David cucita e insanguinata sul petto. C'è l'immagine di un bambino, è il logo della mostra, che solleva la manica della camicia mostrando la scritta 1938 tatuata. Una sequenza di 154 fumetti come pietre d'inciampo. Una matita leggera, ma in grado di scolpire l'orrore. La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio.
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