PUGLIA MON AMOUR/Gianni Morandi: Friselle a tavola, ed è subito vacanza

PUGLIA MON AMOUR/Gianni Morandi: Friselle a tavola, ed è subito vacanza
di Valeria BLANCO
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Domenica 10 Agosto 2014, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 15:10

C’è chi la sceglie per il mare cristallino, chi per la bellezza delle campagne punteggiate da ulivi secolari, chi per la movida e chi ancora per il buon cibo. La Puglia è ormai una delle mete di viaggio più ambite dai turisti. Tra questi, anche tanti ospiti “speciali”: artisti nazionali e internazionali che vi hanno acquistato casa, eleggendo la regione a buen retiro, oppure che ci tornano ogni anno semplicemente per qualche giorno di relax. Questa rubrica dà loro voce per raccontare i tanti volti del territorio dal punto di vista di chi lo ha scelto come “casa”. A parlare di Puglia oggi è Gianni Morandi, che da quasi vent'anni passa le vacanze a Gallipoli.

Nel Salento da prima del boom turistico, Gianni Morandi torna in vacanza nella stessa casa di Gallipoli, a masseria Pizzo, ormai quasi da vent’anni.

Appassionato di sport, d’estate non è raro incrociarlo sul litorale che va dalla Città bella a Santa Maria di Leuca a bordo della sua bicicletta. Ma è la sera, insieme alla moglie Anna, che l’interprete di “In ginocchio da te” e “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” va a spasso alla scoperta delle meraviglie (anche culinarie) del Salento.

Da Leuca a Lecce, non c’è chiesa, sagra di paese o ristorante che la coppia - quasi sempre con al seguito il figlio Pietro - non abbia esplorato. Quest’anno i coniugi Morandi sono stati avvistati nel centro storico di Otranto e ai tavoli del ristorante “La Frisara” di Capilungo, marina di Alliste, dove hanno ordinato la classica frisella con il pomodoro. Ed è un po’ merito dell’eterno ragazzo se anche Biagio Antonacci - che è stato sposato con la figlia Marianna - si è innamorato del Salento, finendo per dedicare una canzone agli stessi luoghi frequentati con la famiglia Morandi.

Com’è nata la sua “storia d’amore” con il Salento?

«Un’amica ci consigliò la zona ed abbiamo cominciato a frequentarla d’estate, per le vacanze, con Pietro appena nato. Andammo a vedere anche altre parti del Salento: Otranto, Castro, Santa Cesarea. Ma quando trovammo masseria Pizzo, un luogo incantato a cento metri dal mare, ci siamo innamorati. Veniamo in masseria, sempre nello stesso appartamento, ogni anno per un paio di settimane».

Com’è cambiato il territorio rispetto a vent’anni fa?

«La bellezza è immutata, ma mentre allora eravamo dei pionieri, adesso c’è stata un’evoluzione straordinaria e lo hanno scoperto un po’ tutti. Diventa difficile trovare la solitudine».

Un po’ le dispiace?

«Tutt’altro, anzi mi piace condividere con gli altri questa scoperta continua che è il Salento. In masseria incontriamo ogni anno gli stessi ospiti, con cui siamo diventati amici, e ci scambiamo consigli su ristoranti o piccoli borghi da visitare».

Quali tappe non possono mancare nelle sue vacanze salentine?

«Il Salento lo conosco tutto e bene, anche le zone interne. Mi affascina la possibilità di passare dallo Ionio all’Adriatico in poche decine di minuti. Mi piace molto l’eleganza di Maglie. Trovo incantevoli la cattedrale di Gallipoli e quella di Otranto. Al mare mi piace andare anche ai Laghi Alimini, a Tricase ho scoperto l’incanto della quercia Vallonea, mentre tanti anni fa, quando ancora non era un evento popolare, sono stato anche a Melpignano, alla Notte della Taranta».

Tra questi, qual è il suo luogo del cuore?

«Punta Pizzo, dove c’è la torre. È un luogo incredibile, perché ci sono gli scogli e poi le piccole insenature con la sabbia: si sta veramente bene, con una vista splendida sul Golfo di Gallipoli».

E dove la si può incontrare?

«Mi piace mangiare all’aperto: con Anna andiamo per sagre a Matino, Parabita, Patù, Taviano, Leuca».

Il suo piatto preferito.

«Nel Salento si mangia bene il pesce, ma io preferisco i sapori della terra. Mi piace la frisella e ho i miei amici contadini da cui, nel pomeriggio, vado a raccogliere capperi, pomodori, insalate che poi metto a tavola la sera. Adoro i profumi della terra che si confondono con quelli della macchia mediterranea: timo, rosmarino, “mortella”, frasca».

Com’è l’accoglienza dei Salentini nei suoi confronti?

«C’è grande affetto: mi fanno regali, mi portano le friselle o le marmellate a casa, quando mi incontrano per strada è sempre festa. Ma sono anche molto rispettosi: sanno che siamo in vacanza e non sono mai invadenti».

Puglia e musica.

«La Puglia intera è diventata un altro polo musicale importante come è stata l’Emilia qualche anno fa. Il Salento in particolare è esploso, non solo per la pizzica. A parte gli artisti pop prodotti negli ultimi anni, è stata una scoperta generale. Ci sono tanti cantanti che, pur venendo da fuori, si sono lasciati coinvolgere dal fascino di questa terra e lo hanno celebrato. Biagio, ad esempio, qualche anno fa ha dedicato una canzone al Salento».

Cosa c’è nella valigia della famiglia Morandi al rientro dalle vacanze salentine?

«Torniamo sempre con capperi, olio, vino, una confezione di pomodori, un pacco di friselle e un po’ di taralli. Quando le mettiamo a tavola, a Bologna, ci danno la sensazione di essere in vacanza. Però devo dire la verità: mangiarle a casa non è la stessa cosa».

Qual è il ricordo del Salento che la emoziona di più?

«È un ricordo da genitore: la prima volta che ho messo mio figlio Pietro nell’acqua, nell’estate del 1998, quando non aveva ancora compiuto un anno. Sguazzava con le sue gambette di bimbo nella spiaggia del lido Pizzo e ancora oggi mi piace ricordare quel momento».