PUGLIA MON AMOUR/Flavio Tosi: Ruberei il mare di Leuca per portarlo in Veneto

PUGLIA MON AMOUR/Flavio Tosi: Ruberei il mare di Leuca per portarlo in Veneto
di Valeria BLANCO
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Domenica 10 Agosto 2014, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 15:10

C’è chi la sceglie per il mare cristallino, chi per la bellezza delle campagne punteggiate da ulivi secolari, chi per la movida e chi ancora per il buon cibo. La Puglia è ormai una delle mete di viaggio più ambite dai turisti. Tra questi, anche tanti ospiti “speciali”: artisti nazionali e internazionali che vi hanno acquistato casa, eleggendo la regione a buen retiro, oppure che ci tornano ogni anno semplicemente per qualche giorno di relax. Questa rubrica dà loro voce per raccontare i tanti volti del territorio dal punto di vista di chi lo ha scelto come “casa”. A parlare di Puglia oggi è il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, presenza fissa a Ostuni.

Chi si aspettava di trovare in Flavio Tosi - sindaco di Verona dal 2007 ed esponente di spicco della Lega Nord - il classico turista settentrionale pronto a sottolineare ogni più piccolo difetto del Mezzogiorno, si è dovuto ricredere in fretta.

Di certo lo hanno fatto i cittadini di Ostuni, che da qualche anno si sono abituati alla presenza, tra i vicoli della Città bianca, del sindaco leghista e della moglie. A lui, che si dimostra affabile e desideroso di conoscere quanto di buono il territorio ha da offrire, non negano mai un saluto e persino un caffè.

E Tosi ricambia elogiando un territorio che, a ben guardare, non è poi così diverso dal suo Veneto. A partire proprio dalle eccellenze che, per entrambe le regioni, sono i vini. E fa un po’ sorridere sapere che, al rientro dalle vacanze, il sindaco della città del Vinitaly non dimentica mai di mettere in valigia una bottiglia di qualche buon vino pugliese.

Sindaco, come ha conosciuto la Puglia?

«C’è un forte legame tra Verona alla Puglia: ho un assessore di Altamura e un consigliere salentino, oltre a vari amici pugliesi che mi hanno parlato così bene della loro terra da convincermi a venire giù più di qualche volta. Sono stato nel Gargano, a masseria Santa Lucia a Ostuni e quest’anno sarò a Polignano».

Che impressione ne ha avuto?

«È una terra che ha tanti tratti in comune con il Veneto: è vocata al turismo, c’è tanta agricoltura, da qualche anno ha ottimi vini e ci vive gente laboriosa».

C'è un pregiudizio sulla Puglia che ha superato dopo esserci stato in vacanza?

«Da pubblico amministratore, giudico le regioni su criteri tutti miei: la Puglia è tra quelle che hanno i conti in ordine e questo mi ha consentito di non avere pregiudizi e di pensare sempre bene di questa regione».

I pugliesi, invece, sono ancora un po’ diffidenti nei suoi confronti. Qualcuno ha storto il naso alla notizia che riceverà il premio Terre del Negroamaro per aver promosso, attraverso il Vinitaly, le produzioni vitivinicole pugliesi.

«So per esperienza che chi fa polemica politica strumentale spesso non rappresenta gli umori dei cittadini e a me piace dare retta alle persone. Quando vengo in Puglia mi sento amato: la gente mi riconosce, mi saluta, mi ferma per strada. Una volta a Ostuni un signore mi ha persino offerto il caffè».

Pregi e difetti dei pugliesi.

«Rispetto al Veneto, una differenza che salta subito all’occhio è lo spirito d’accoglienza, mentre da noi la gente è un po’ più freddina».

Potendo, cosa baratterebbe?

«Scambierei senza dubbio il mare».

Ha un luogo del cuore?

«Amo il mare e per me il più bello è indubbiamente quello dell’estremo lembo del Salento, tra Santa Maria di Leuca e dintorni. Mi piace nuotare ammirando le scogliere. Però mi piace anche visitare i monumenti, quindi la Puglia negli ultimi anni me la sono girata in lungo e in largo».

Un piatto pugliese che le fa venire l’acquolina in bocca.

«Le orecchiette sono il mio piatto preferito in assoluto. Le ho assaggiate in vari modi e metto al primo posto quelle con le cime di rape».

Un vino pugliese in grado di tenere testa a quelli veneti.

«Ho un’abitudine positiva con la cantina dell’amico Angelo Maci, che ho conosciuto al Vinitaly.Una delle esperienze più interessanti in Puglia, per me che vengo dalla terra del vino, è stata proprio la visita alle sue cantine. Ho visto un’azienda che può competere alla pari con le nostre cantine. I suoi vini li ho assaggiati e li apprezzo tutti, non solo rossi e bianchi, ma anche i rosati».

Che consiglio darebbe ai produttori pugliesi?

«Continuare sulla strada della massima specializzazione, portare avanti la tipicità dei prodotti che è la caratteristica forte e la chiave del successo del made in Italy nel settore agroalimentare».

C’è un politico pugliese che ammira e che vorrebbe nel suo team?

«Ho un ottimo rapporto con Raffaele Fitto e con il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Li stimo perché credo che chi ha grande consenso personale, come nel loro caso, ha anche capacità di governo».

Sicurezza, pulizia e civiltà: un voto alla Puglia da uno a dieci.

«Sicurezza e pulizia otto. Civiltà nove».

Troppo buono o solo diplomatico?

«Per quanto riguarda la sicurezza, credo che Bari, in passato la città più violenta della Puglia, abbia ormai a superato i suoi problemi. Per quanto riguarda la pulizia, invece, ho sempre trovato una terra pulita e ordinata. Per civiltà darei anche dieci, ma il massimo non si dà mai a nessuno».

Cosa c’è nella valigia di Flavio Tosi al rientro dalle vacanze pugliesi?

«Tanto olio e anche qualche bottiglia di vino».