Politica, ambiente, diritti: torna Conversazioni sul futuro

Politica, ambiente, diritti: torna Conversazioni sul futuro
di Claudia PRESICCE
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Giovedì 23 Settembre 2021, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Il futuro nasce oggi, mentre pensiamo a che cosa fare domani, mentre conversiamo dell’attualità e stiamo già inventando qualcosa di nuovo. Ed è importante avere una visione di futuro, un’ideale costruzione da raggiungere pietra su pietra, tassello su tassello: è da un’utopia che sono nati sempre i migliori capovolgimenti del mondo. E lo è ancora di più importante la progettazione nella stagione di un nuovo inizio, quella in cui, dopo l’apnea degli scorsi mesi, si ricominciano a coltivare i territori del domani. 

Quattro giorni, 80 eventi e 200 speaker


Si riprende oggi a seminare e concimare in paesaggi anche cambiati dalla pandemia e dai suoi effetti, luoghi e spirito del presente che in parte dobbiamo rimparare a conoscere e in parte dobbiamo cominciare a governare verso le giuste direzioni. E per questo che la maratona di quattro giorni che si svolge a Lecce a partire da oggi è diventata un generatore imprescindibile per nuove progettualità: con 200 voci nazionali e internazionali e 80 appuntamenti, parte oggi (e resta attivo fino a domenica 26 settembre) il festival “Conversazioni sul futuro”. Si parlerà di diritti umani, in generale minacciati da venti internazionali pericolosi, forieri di bufere, tornati ad essere anche in Occidente un tema centrale su cui continuare a porre fondamenta più solide nella costruzione del futuro. E si parlerà di diritti delle donne che non possono considerarsi ‘conquistati’ viste le pericolose derive conservatrici che, a vari livelli (anche molto diversi), colpiscono le società contemporanee tutte. Un anno è saltato a causa dell’epidemia che ha rallentato il mondo, ma è ora di riaprire il festival che dal 2013 (promosso dall’associazione “Diffondiamo idee di valore”, in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Lecce, Polo BiblioMuseale e altre realtà pubbliche e private) ha raccolto incontri diventati vere e proprie semine per successive germinazioni. Il programma ricchissimo di ogni giornata, prevede già oggi molti appuntamenti (sintetizzati qui e altri nel box): nel Chiostro del Convitto Palmieri alle 18 si partirà con la vera inaugurazione ufficiale del festival “Conversazioni sul futuro” 2021 con “Arte, creatività e diritti umani” e l’apertura della mostra “100 posters to fight fake news”.

L'inaugurazione con l'apertuta della mostra di poster contro le fake

Si parte dunque con l’idea di un futuro plurale, dove sia centrale il tema dei diritti umani, ad ogni latitudine del mondo. Non a caso con la direttrice artistica Gabriella Morelli, arriveranno il portavoce italiano di Amnesty International Riccardo Noury, il graphic designer, art director e fondatore di Poster For Tomorrow Hervé Matine. Occhi puntati quindi sulla vicenda che riguarda rapporti internazionali diventati incandescenti per la detenzione di Patrick Zaki, una situazione che nel suo protrarsi ha attirato ormai l’attenzione delle migliori energie e organizzazioni sopranazionali che rivendicano libertà e giustizia.

Restando sempre nel tema, il pianista iraniano Peyman Yazdanian dalle 19.30 terrà un concerto dedicato a Zaki. Sono previsti all’inaugurazione anche gli interventi del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e del direttore Polo BiblioMuseale di Lecce Luigi De Luca. Un politologo filosofo arabista è poi, vista la tematica dell’apertura del festival, una figura chiave con cui chiudere la giornata inaugurale.

Il Medioriente di Gilles Kepel 

È infatti alle 21.30 agli Agostiniani che arriverà il francese Gilles Kepel che, dialogando con la giornalista Francesca Mannocchi, presenterà “Il ritorno del profeta” (Feltrinelli), dall’esplicito sottotitolo “Perché il destino dell’Occidente si decide in Medioriente”. Il libro punta a chiarire le dinamiche che hanno causato e causeranno sempre di più l’alterazione degli equilibri tra i paesi mediorientali e quelli occidentali. Tutto è cominciato quando nel 2020 dopo l’arrivo del Covid sono crollati i prezzi del petrolio, inferendo colpi fatali all’ordine geopolitico stabilito ormai da un secolo, nel primo dopoguerra, e travolgendo i paesi arabi la cui economia è basata sul commercio degli idrocarburi. Tutto questo non poteva non ripercuotersi nel bacino del Mediterraneo, quindi compreso il Nord Africa e l’Italia. Nel libro si analizzano le dinamiche del passato e del presente, e poi quelle del futuro possibile tenendo presente che la nuova corsa sulla quale scommettere è quella delle energie “pulite”, che quindi potrebbe cambiare totalmente i tavoli di gioco. E la partita è aperta tra chi prima di altri si adeguerà al sistema di un futuro che è già qui. Altro tema scottante invece animerà il primo pomeriggio dei lavori del festival, non si può prescindere in un festival come questo, e in questo momento storico, da un tavolo di conversazioni sulle donne: tra ruoli, libertà negate e pericoli di epocali passi indietro ormai dietro l’angolo. Sempre agli Agostiniani infatti alle 18.30 si discuterà di “Donne e il futuro delle religioni” con Miriam Camerini che studia per diventare rabbina alla scuola Har’El di Gerusalemme, Daniela Di Carlo, pastora della Chiesa Valdese di Milano, Rosanna Maryam Sirignano, esperta di studi islamici e autrice, e Suor Naike Borgo, Orsolina del Sacro Cuore di Maria. La pluralità di voci e la possibilità di confrontarsi con chi vive da dentro o studia le diverse realtà nelle quali si declina il rapporto delle donne all’interno delle visioni religiose rende il dibattito estremamente attuale e necessario. 

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