Bari, concerti e commemorazioni per il ricordo delle vittime

Bari, concerti e commemorazioni per il ricordo delle vittime
di Luciana CICERONE
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Giovedì 27 Gennaio 2022, 10:10

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Noi, che viviamo sicuri nelle nostre case, tra il cibo caldo e l'affetto dei nostri cari, come potremmo mai capire gli orrori e le atrocità dell'Olocausto? Primo Levi, nel suo Se questo è un uomo, ci suggerisce di ricordare e di tramandare il passato ai nostri figli, affinché tutto questo rimanga insito in ognuno di noi: «Meditate che questo è stato: / vi comando queste parole. / Scolpitele nel vostro cuore / stando in casa e andando per via, / coricandovi alzandovi; / ripetetele ai vostri figli».

Quello che ci viene chiesto non è poi così lontano da una missione, un impegno da osservare per trascinare fuori dalla nebbia dell'oblio tutto ciò che è stato e non deve più ripetersi. Le parole non saranno mai sufficienti a raccontare il senso di un dramma infinito, ma i fatti sì.
In occasione della giornata di oggi, tante sono le iniziative proposte dalla città di Bari e dalla provincia per commemorare le vittime dell'Olocausto.

Gli appuntamenti

Questa mattina, alle ore 9.30, su iniziativa dell'amministrazione comunale e dell'Anpi, il sindaco Antonio Decaro deporrà una corona presso la targa affissa nella sala consiliare di Palazzo di Città in ricordo di Filippo D'Agostino, sindacalista, consigliere comunale di Bari, antifascista e medaglia d'oro al valor militare, deportato e ucciso nel lager nazista di Mauthausen. A seguire, alle ore 10, alla presenza dell'assessora alle Culture Ines Pierucci, nel portico della chiesa di San Francesco, verrà deposta una corona presso la targa di Giuseppe Zannini, antifascista e deportato barese, amico di Aldo Moro. Alle ore 10.30, invece, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio parteciperà, presso l'aula del Consiglio regionale della Puglia, alla cerimonia di consegna della medaglia d'onore, concessa ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti in memoria dei concittadini Gaetano Donvito, Francesco Telesca e Giuseppe Violante.

La Shoah e le persecuzioni: la consegna delle Medaglie d'onore


Lo stesso Castello Svevo ospiterà l'incontro Il ricordo di una Giudecca: itinerario ebraico in Puglia, a cura della dott.ssa Aura Racioppi.

Ancora a Bari, presso l'auditorium della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi, si terrà, alle ore 18, la lettura scenica del libro Meglio non sapere della giornalista e scrittrice Titti Marrone. La storia di tre bambini napoletani deportati ad Auschwitz con le loro madri, diventa un concerto-riflessione, ideato e diretto da Flavio Maddonni. Per quanto riguarda la provincia, appuntamento al Museo Archeologico di Altamura con la mostra dal titolo Campo 65 la memoria che resta: la storia dimenticata del campo 65 Altamura-Gravina 1942-43. Giacciono nel Campo 65, il più grande tra i campi di prigionia italiani, sito tra Gravina e Altamura, le memorie degli anni tra il 1942 e il 1943, quando durante la Seconda Guerra Mondiale migliaia di soldati stranieri transitarono nel territorio dell'Alta Murgia. Anche quest'anno, come negli anni passati, spiega la direttrice Elena Silvana Saponaro il nostro Museo ha pensato a una manifestazione in grado di tenere vivo il ricordo senza cedere il passo alla rassegnazione».


L'esposizione di fotografie e testi legati alla vita dei prigionieri, fruibile fino al prossimo 10 febbraio, sarà impreziosita da una tavola rotonda tematica a partire dalle ore 16.30. A Ruvo di Puglia, presso Palazzo Caputi, si terrà, alle ore 18, l'incontro La Memoria ritrovata con la presentazione del libro Il partigiano ritrovato di Pasquale Martino, sulla deportazione dei triangoli rossi nei lager nazisti. Per finire, a Valenzano, presso il centro culturale di Piazza Plebiscito, avrà luogo, alle ore 18, la manifestazione Shoah: come è stato umanamente possibile?, corredata da una mostra fotografica, una lezione di Marisa Ines Romano e una performance artistica.
«Se non altro perché un Auschwitz è esistito e nessuno dovrebbe oggi parlare di Provvidenza».
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