Le voci della Grecìa cantano la Passione

Le voci della Grecìa cantano la Passione
di Giuseppe MARTELLA
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Domenica 3 Aprile 2022, 05:00

Canto, poesia e teatro che si mescolano e si fondono tra di loro in una dramma che mette insieme l’umano e il divino. Canti e drammi che ripercorrono gli ultimi istanti della vita terrena del figlio di Dio, rimasto solo sulla croce, simbolo ultimo della condizione umana che, come Gesù stesso comprende, contempla la morte. Declamati in lingua grika e provenza, i Canti di Passione sono un percorso tra il fisico e l’emozionale che rimanda ai secoli passati, ai rituali e agli eventi tradizionali, ai riti religiosi e agli inni popolari sacri che caratterizzavano la Settimana Santa. Momenti di intenso trasporto emotivo che rappresentano nel medesimo istante la pietas popolare e la modalità più complessa e articolata attraverso la quale il popolo esprime il suo misticismo e la necessità di comunicare con la divinità. Una delle espressioni più suggestive e alte della tradizione grika dedicata alla narrazione della vita e della morte di Cristo.

Torna stasera con la prima tappa a Sternatia, appuntamento alle 19.30 tra la chiesa di San Vito e quella intitolata a Maria Santissima Assunta, l’edizione 2022 del Festival “Canti di Passione – Ce custi o gaddho nacantalìsi (e si udì il gallo cantare)” promosso dall’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina in collaborazione con la Fondazione La Notte della Taranta e il sostegno dell’Istituto Diego Carpitella. In scena Famiglia De Prezzo, Confraternita Maria Santissima dell’Immacolata di Supersano, Asterìa di Giorgio Filieri e Checco Pallone Trio e Anna Stratigò.

Un festival per "valorizzare la storia, l’arte e l’appartenenza culturale"

Serate, quelle del Festival, che precedono la Passione del Signore e che si radicano nelle tradizioni più antiche della penisola grika. «Il festival dei Canti di Passione segna il ritorno sulla scena di una delle più importanti tradizioni popolari – sono le parole del direttore artistico di “Canti di Passione” - una manifestazione che mira a valorizzare la storia, l’arte e l’appartenenza culturale all’area grika. Un’edizione che vedrà il ritorno del pubblico nelle varie tappe e che vuole essere uno stimolo per le compagnie, le congreghe e le squadre dei cantori che negli anni hanno portato in giro tra case e masserie “Lu Santu Lazzaru”, “Lu Lazzarenu” o “I Passiuna tu Christù”». 

Espressione più genuina delle Sacre rappresentazioni che nel XII secolo erano presenti lungo tutta la Penisola, la Passione di Cristo nella Grecìa Salentina è una delle forme più antiche di teatro popolare, che si perde nelle feste rituali primaverili di epoca preromana e romana e che bene si può inserire nella grande tradizione tutta italiana del Bruscello: una rappresentazione di popolo avente a oggetto eroi e personaggi della tradizione cristiana. Una rappresentazione che si teneva nelle piazze e nei crocicchi dei paesi, in un periodo dell’anno che si allungava dal Carnevale ai giorni delle Palme. E proprio in questi giorni che precedevano la Santa Pasqua nelle terre della Grecìa Salentina veniva cantata la Passione.

Simbolismi che parlano di morte ma anche di rinascita

La vita nelle comunità agricolo-pastorali era scandita dai grandi avvenimenti liturgici e fra essi un momento straordinario era quello della Pasqua con la sua liturgia complessa e piena di simbolismi che parlano di morte, rinascita e resurrezione, che attraversano ed esaltano il risveglio della natura, il passaggio dall’inverno alla primavera. Smessi i panni azzannati e consumati dalla fatica, i contadini indossavano il vestito di cantori straordinari della Passione Cristù: un fisarmonicista o un organettista, accompagnati da un portatore di palma, un ramo di ulivo, attraversavano i paesi e, una strofa a testa, cantavano e mimavano gli ultimi momenti della vita terrena di Cristo e delle pene da lui patite, ma anche il dolore straziante di una madre che si aggira dolente in cerca del frutto della vita: il figlio.

Qualcosa come 66 strofe, le ultime delle quali erano una richiesta di ricompensa da parte dei cantori. 

Fino al 13 aprile prossimo, il Festival continuerà tra Calimera, Sogliano Cavour, Soleto, Serrano, Lecce, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Zollino, Martano, Castrignano de’Greci, Melpignano, Alessano e Martignano. Nelle giornate del 9 e 10 aprile, la manifestazione riceverà la visita della Presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, per la celebrazione del ventesimo anno dalla nascita dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina.

«Il nostro territorio si è fortemente caratterizzato - dichiara il presidente dell’ente sovracomunale, Roberto Casaluci - per il fatto di aver puntato sulla cultura e sull’identità per il suo sviluppo. I Canti di Passione rientrano nella tradizione della cultura popolare della penisola grika e intendiamo investire risorse ed energie per riprendere questa sentita tradizione».
Informazioni sul sito www.icantidipassione.it o all’e-mail info@icantidipassione.it.
 

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