Ecco "Bari anni Settanta", venti fotografie di Rocco Errico per raccontare la città che non c'è (più). Le foto

Uno degli scatti di Rocco Errico
Uno degli scatti di Rocco Errico
di Isabella BATTISTA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Marzo 2022, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:59

Una Bari lontana nel tempo, ritratta in angoli non più esistenti o poco riconoscibili. La strada e il suo continuo divenire diventano il luogo dove riconoscere la bellezza, anche quella più nascosta o inaspettata. Volti umani di persone che potrebbero essere di ogni luogo e luoghi che stavano appena nascendo e che oggi fanno parte della quotidianità.
È la Bari degli anni Settanta ritratta da Rocco Errico, uno dei reporter più noti degli anni Ottanta, che ha coniugato l’impegno politico con la passione per la fotografia ritraendo la crudezza delle vite che ha incontrato, intrecciate con la sua esistenza o anche semplicemente per strada. Grazie al suo spirito innovativo è riuscito a cogliere attraverso l’obiettivo dei frangenti irripetibili che descrivono la vita nel suo svolgersi, prediligendo le situazioni più indigenti, di fronte alle quali non si poteva restare indifferenti. 

La mostra

Venti scatti, tutti datati 1971, alcuni mai stampati ed esposti per la prima volta. La mostra “In giro per Bari” promossa da Contempo, format a cura di Valentina Iacovelli, allestita nell’ex Palazzo delle Poste di Bari fino al 13 marzo racconta frangenti di vita barese in uno degli anni cruciali della sua storia. È quello, infatti, il giro di anni in cui è istituita la Regione Puglia e Bari, città levante in economia e cultura, ne diviene il capoluogo non senza contraddizioni nel suo tessuto urbano e sociale, contraddizioni che emergono negli sguardi e nei contesti in mostra.


Le fotografie, patrimonio della Fondazione Di Vagno di Conversano, testimoniano la storia e l’anima della città indagandole nei volti, nelle espressioni e nei gesti quotidiani.

Con lo sguardo sempre rivolto verso quello che sta per accadere, la fotografia di Errico si insinua nelle pieghe della vita, collocandosi tra il troppo presto e il troppo tardi. Foto istantanee che documentano la città nel momento di passaggio tra anni Sessanta e Settanta, colta nelle sue molteplici sfumature. 

 


Quello rappresentato dalle foto è il momento in cui Errico si dedica al reportage: bambini di Bari vecchia, anziani ricoverati in ospizi, cimiteri di guerra, immagini che ancora oggi scuotono l’animo degli spettatori e che all’epoca raccolgono l’interesse e il consenso della critica consentendogli di ottenere diversi premi a livello nazionale. Nei suoi reportage ama riprendere soprattutto i volti nella loro verità e nella loro statuaria varietà. Da qui la scelta del rigoroso bianconero, che come uno scalpello indaga e ritrae. Immagini che raccontano una Bari che non c’è più ma di cui è ancora possibile riconoscere gli echi. Proprio per questo valore documentaristico, nel 2019 la raccolta è stata dichiarata di particolare interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Puglia e Basilicata.


In accostamento alle sue foto la curatrice Valentina Iacovelli ha selezionato il lavoro di Silvestro Simeone, giovane reporter di Locorotondo, classe 1990. «La scelta di confrontare lo sguardo di una nuova generazione di artisti con quella del passato - ha chiarito - dà un senso di completezza alla mostra, che presenta la Bari di ieri accanto a quella di oggi. Una fotografia urbana che ci restituisce uno sguardo poetico sulla città».
Il suo spaccato di Bari, ricco di novità urbanistiche e intrecci culturali che oggi ne delineano una nuova identità, riprende le fila della poetica di Errico, aggiungendovi il colore, più evocativo che realistico.

La programmazione


Ma la programmazione di Contempo Winter non si esaurisce a Bari. Continua a Conversano dove Gianni Leone, celebre fotografo di origini pugliesi, sodale di Luigi Ghirri, diventato famoso per la sua ricerca sul paesaggio, tanto peculiare da divenire precursore di un metodo, sarà in mostra fino al 3 aprile nell’ex chiesa di San Giuseppe. 
La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (che in passato, e in molteplici occasioni, dentro e fuori i suoi spazi, ha già valorizzato il lavoro del fotografo) presenta alcuni pregevoli scatti dagli anni Settanta ad oggi e un ciclo di foto inedite dedicato proprio a Conversano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA