Romanzo ambientato nel Salento, mistero sull'autore del libro

Romanzo ambientato nel Salento, mistero sull'autore del libro
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Lunedì 21 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:44

“La gente in Italia non sta attenta. Per due volte, da quando mi son messa a camminare, ho rischiato che qualcuno mi travolgesse. D’accordo, la banchina è molto stretta e la strada piena di curve. Ma andate piano, dico io. Che bisogno avete di sfrecciare con questi grandi fuoristrada su una via che è chiamata lungomare proprio perché il mare lo si osservi…”. 

Una ragazza egiziana nel Salento

Lei è Hanaa, un’egiziana che cammina sulle strade del Salento, e pensa. La vita va pensata oltre che vissuta. E del suo camminare nel mondo racconta il libro di cui è protagonista che sta conquistando il web. C’è in gioco un’esistenza, il suo dipanarsi nel fiume del tempo che può prendere una o l’altra sponda. È una storia di speranze tradite, di sogni rincorsi e di progetti giovani di una vita immersa nella più contemporanea delle realtà, quella che ancora soltanto i giovani rincorrono ogni giorno. C’è di fondo infatti un tappeto sonoro dove, ovunque si cammini, tutto il mondo rimbalza intorno, perché si saltano ormai le visioni novecentesche degli Stati e pure dei continenti. Roba obsoleta. Oggi, piaccia o no, gli uomini si sentono e sono cittadini del pianeta, vogliono spostarsi liberi dove sogni e progetti di vita li portano. Mentre ancora qualcuno si ostina a costruire inutili confini, frontiere per le quali fare pure le guerre, le nuove generazioni corrono oltre. Meravigliosamente.

Ma non c’è soltanto questa corsa libera nella vita della protagonista del libro “Come i paguri di Capo Zafferano” (disponibile su Amazon, incluso gratuitamente nell’abbonamento Kindle Unlimited) di Anna Helmy, 26enne studentessa alla Sapienza di Roma (e forse molto altro). C’è il mondo intorno visto da dentro, dal Mediterraneo e dal Nord Africa, dall’Europa da sud a nord, attraverso gli occhi di un’autrice misteriosa che è già un “caso” (ne parleremo dopo). C’è la frenesia di quella giovinezza che ti esplode dentro, e ti fa sentire l’ebrezza di essere grande. C’è la ritrosia di scoprirsi troppo presto femmina e accorgersi che questo significa diventare ad ogni passo “preda” di qualcuno, o meglio che certa parte del mondo maschile pensa di poterti “guardare” (nel migliore dei casi) con la voracità destinata ad un pasto succulento. 

Ironia e delicatezza

Hanaa è una ragazza come tante che si muove volteggiando nell’aria, a volte inconsapevole anche della sua carica di sensualità che impatta sugli ormoni di piccoli uomini che passano intorno. La sua storia, tra le tante cose, è anche narrazione di una femminilità prorompente che non si deve inibire, e che non vuol dire facile “disponibilità”. Si deve essere libere di essere belle e sensuali senza dover dar conto al maschio che coglie nella sensualità un invito. Roba obsoleta, basta. L’autrice del libro lo dice con ironia e delicatezza raccontando la quotidianità di una giovane che naviga nel suo mare pensando a inquietanti sciabordii della sua esistenza e nel frattempo viene abbordata dal citrullo di passaggio.

Quel misto di imbarazzo e di rabbia che condisce molte giornate di una donna andava detto in un libro, così, con la freschezza del pensiero che ognuna di noi ha avuto in testa tante volte, almeno quando non ha invece avuto paura. In ogni caso nell’economia dell’articolata storia ricostruita nelle pagine, queste sono digressioni, cose serie però che fanno letteratura. Ma andiamo alla sostanza.

Perché Hanaa cammina su un lungomare salentino, così lontana dal suo villaggio in Egitto dove ha lasciato la famiglia? Succede perché è venuta in Italia, ha studiato e si è fermata in Salento: qui ha uno zio egiziano che, tanti anni prima, ha sposato una salentina e ha aperto un ristorante sul mare diventato un riferimento di quell’angolo di costa. Ora Hanaa, tenace e forte tra tante traversie, punta a diventare manager e volare a Stoccolma dove ha vinto un dottorato. Quando un giorno arriva Giovanni. La vita cambia colore quando un’emozione travolgente si sedimenta su un passato incastrante. Che cosa blocca la giovane donna per essere felice? Entra in scena la Storia più dura di questi ultimi folli anni di terrorismo e guerriglie sparse intorno a noi, ma anche questa sarà una digressione. Il romanzo diventerà via via corale con gli incontri di una vita articolata tra Salento, Stoccolma, Lisbona, Londra, Il Cairo... Come sempre la passione sarà determinante, declinata sui pendii dell’amicizia e dell’amore.

Il "giallo" sull'identità dell'autrice

Ma la vita di Hanaa somiglia a quella della scrittrice: Anna Helmy? Forse no. Scavando un po’ si scopre che in realtà Anna pare sia uno pseudonimo di chi ha scritto davvero questo libro arioso e giovane. Qualcuno che si è voluto confondere nel web, dove se auto-pubblichi un libro nessuno ti chiede chi sei. Puoi essere anche un ologramma, ma se scrivi bene o hai qualcosa di interessante da dire prendi il volo comunque. E così è successo anche ad Anna Helmy, o a chi si nasconde dietro questa fotografia di profilo in bianco e nero (forse acquistata ad hoc). La storia dietro al libro è riconducibile al profilo Facebook di una certa Viola Khalifa che aveva raccontato parti di questo romanzo, attirando 5mila contatti tra cui due grossi editori che avevano promesso una pubblicazione con tanto di promozione. Per una scelta di anonimato, e perché pare ci sia dietro anche una scrittura a quattro mani con un noto autore salentino, si sono cancellati gli account di Viola e si è proceduto con il self publishing. Era l’argomento che funzionava, non la misteriosa Elena Ferrante di Puglia, né il nome dell’editore altisonante (che può far rima con divorante per chi vuole restar fuori dal jet set letterario). Oggi il libro vola libero su Amazon e sono pronte a partire le traduzioni. Perché anche nella cultura i confini non esistono.

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