L'incubo del coronavirus è finito? Non è ancora detto. Nel Regno Unito, Paese che negli ultimi mesi aveva visto un calo netto di casi e decessi anche per via della campagna di vaccinazione, ci sono i primi segnali di una vera e propria terza ondata di contagi: è il monito lanciato dal professor Ravi Gupta dell'Università di Cambridge, consulente del governo nella lotta alla pandemia.
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Secondo Gupta, sebbene il numero dei nuovi casi di contagio sia «relativamente basso», la variante indiana ha provocato una «crescita esponenziale» delle nuove infezioni. Per questo, ha detto l'esperto parlando ai microfoni della Bbc, lo stop a tutte le restrizioni anti Covid, previsto per il 21 giugno, dovrebbe essere rinviato «di poche settimane, mentre raccogliamo più informazioni». Il rinvio della data del 21 giugno non è più un tabù nemmeno per gli esponenti del governo Johnson. Il ministro dell'Ambiente George Eustice ha detto che la possibilità non può essere esclusa, dopo che ieri sono stati registrati 3mila nuovi casi di contagio, una soglia che non veniva superata dallo scorso 12 aprile. Tuttavia, Eustice ha detto che il governo deve agire «un passo alla volta».
Rasi: «Una sola dose non basta»
Il boom dei casi è legato soprattutto alla variante indiana, che colpisce anche chi ha avuto solo la prima dose di vaccino: particolare da non sottovalutare dato che in Inghilterra si è scelto di dare la precedenza alle prime dosi per coprire più persone possibile. Secondo gli ultimi studi invece ricevere una sola dose non ci protegge dalle nuove varianti del virus, in primis quella indiana: «Ci sono due aspetti da considerare, la prima dose che da sola non basta, e l'altra è il fattore tempo», ha spiegato l'ex direttore esecutivo dell'Ema Guido Rasi ad Agorà su Raitre.
«L'immunità cresce tra il 15esimo e il 21esimo giorno. Più ci si distanzia dalla prima dose più è alta protezione. Quindi se ci si vaccina, nei primi 7 giorni dalla prima dose è come se non ci si fosse vaccinati. Ho sentito persone vaccinate che si sentono sicure subito dopo la prima dose, ma non è così», ha sottolineato il microbiologo, oggi consulente del commissario per l'emergenza Coronavirus. Quanto alle protezioni da adottare in estate, «a fine luglio-agosto arriveremo al 50% della popolazione vaccinata. A quel punto si potranno togliere le mascherine all'aperto. Ma io - ha concluso Rasi - entrando in un negozio piccolo me la metterei e mi piacerebbe che gli altri la avessero».