Vaccino terza dose, meglio Moderna o Pfizer e cosa cambia? Cosa dicono gli esperti

Gli esperti intervengono per risolvere il dubbio che sta assalendo milioni di italiani

Terza dose, Moderna o Pfizer? Gli esperti: «Non ci sono differenze»
Terza dose, Moderna o Pfizer? Gli esperti: «Non ci sono differenze»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Dicembre 2021, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 14:22

La prenotazione per la terza dose del vaccino anti Covid-19 è iniziata. Ma per molti resta un dilemma su quale sia il booster migliore: Pfizer o Moderna? Secondo gli esperti, questo dubbio che attanaglia milioni di italiani, in realtà non sussiste. Tra i due vaccini disponibili, infatti, non c'è alcuna differenza visto che entrambi sono progettati a Rna.

Leggi anche > Covid in Italia, i dati Iss: Rt in calo, sale l'incidenza. In aumento ricoveri e terapie intensive

In un'intervista rilasciata a Graziella Melina a Il Messaggero, Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, spiega: «I due vaccini sono intercambiabili sia per sicurezza che per efficacia. Al momento non ci sono studi che dimostrino la superiorità dell'uno rispetto all'altro». Sia Pfizer che Moderna, negli studi di fase tre, hanno infatti dimostrato oltre il 90% di efficacia.

Nessun tentennamento, quindi, a cambiare tipo di farmaco anticovid per la terza dose.

«Le vaccinazioni eterologhe - prosegue Cauda - sono state somministrate molte volte per altri tipi di malattia, quindi non ci sono controindicazioni a cambiare vaccino. Se però per motivi di continuità, una persona vuole farsi inoculare lo stesso vaccino a rna della profilassi precedente, va bene comunque. L'importante è che si vaccini».

Dello stesso parere è anche Filippo Drago, componente della task force sul Covid della società italiana di Farmacologia e a capo dell'unità operativa di Farmacologia clinica del policlinico di Catania. «Tra Pfizer e Moderna non c'è differenza. La terza dose è stata approvata dall'ente regolatorio europeo - ricorda Drago - senza un'indicazione precisa, per cui va bene sia nell'una che nell'altra soluzione. È perfettamente irrilevante».

E la scelta non incide nemmeno sui possibili effetti collaterali. «I due vaccini - rimarca Drago - sono sostanzialmente identici per come sono stati formulati, preparati e sviluppati. La biotecnologia è la stessa. Quanto alla tollerabilità, non risulta alcuna segnalazione particolare. Diversa sarebbe stata la questione se avessimo dovuto scegliere tra Astrazeneca o Johnson and Johnson, che sono invece vaccini a vettore virale».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA