«Tamponi rapidi sbagliano una volta su due, bloccateli o l'Italia rischia di richiudere»

«Tamponi rapidi sbagliano una volta su due, bloccateli o l'Italia rischia di richiudere»
«Tamponi rapidi sbagliano una volta su due, bloccateli o l'Italia rischia di richiudere»
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Mercoledì 17 Novembre 2021, 13:23

Da quando è stato introdotto l'obbligo di green pass, i tamponi rapidi sono diventati un incredibile business per tutte le farmacie d'Italia. Per chi non intende vaccinarsi, ricorrere ai test antigenici ha tanti vantaggi, come il prezzo calmierato e la breve attesa per l'esito, oltre alla maggiore reperibilità rispetto al molecolare. Uno studio italiano, però, illustra uno svantaggio che ne annulla tutti i pregi.

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Green pass, cambia la durata?

Tamponi rapidi, diagnosi errate nel 50% dei casi

Pubblicato su Future Virology, uno studio condotto su 232 pazienti, sottoposti all'antigenico e al molecolare, ha dimostrato che, praticamente nella metà dei casi, il tampone rapido sbaglia la diagnosi, dando come risultato molti falsi negativi. La conferma è arrivata poi confrontando i risultati dei due diversi tipi di tampone. Dei 332 casi selezionati per il confronto, 249 campioni erano risultati positivi al tampone molecolare e 83 negativi. Tra i 249 campioni positivi, solo 151 erano stati rilevati dal test rapido antigene, con una sensibilità complessiva del 61%. In tutti gli altri 98 casi il test antigienico rapido immunocromatografico era risultato negativo.

Tamponi rapidi, l'appello: «Bloccateli o l'Italia richiude»

Lo studio è stato realizzato a Roma, nel Centro ricerche Altamedica. Il direttore scientifico, Claudio Giorlandino, ha spiegato: «Già da tempo la letterature scientifica internazionale mette in luce i limiti dei tamponi rapidi, il nostro studio ha dimostrato che quei limiti sono ancora maggiori di quanto si pensasse. Il numero di falsi negativi è enorme e fornisce un falso senso di sicurezza nei soggetti negativi, indotti ad allentare le misure di prevenzione come il distanziamento o l'utilizzo delle mascherine». Il dottor Giorlandino ha quindi lanciato un appello alla comunità scientifica e alle istituzioni: «Gli antigenici rapidi dovrebbero essere utilizzati solo al al primo controllo di massa in condizioni particolari, per intercettare immediatamente almeno una parte di altamente positivi dove non è possibile attendere le 12 o 24 ore di un test molecolare che necessita di essere trasportato ed eseguito in laboratorio specializzato. L'uso dei tamponi rapidi dovrebbe essere limitato nei porti ed aeroporti ma, tutti i soggetti negativi, debbono comunque essere avvertiti di osservare strettamente le precauzioni per evitare di trasmettere il contagio perché non è certo che non siano portatori. Se non blocchiamo l'utilizzo di massa dei tamponi rapidi rischiamo di richiudere l'Italia».

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