Nuovo decreto Covid, Speranza: «Non ci sono le condizioni per abbassare le misure di contrasto. Ritardi vaccini? Saranno superati»

Speranza: «Non ci sono le condizioni per abbassare le misure di contrasto alla pandemia»
Speranza: «Non ci sono le condizioni per abbassare le misure ​di contrasto alla pandemia»
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 17:49

«Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti. Questo dibattito è importante e siamo in una situazione politica nuova. Ringrazio il presidente Mattarella. Il premier ha detto che l'unità non è un'opzione ma un dovere. Ho sempre auspicato un'unità nazionale contro l'emergenza. Non c'è strada diversa da unità». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella comunicazione al Senato sulle nuove misure per il contrasto della pandemia da coronavirus. «Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all'ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia». 

«Le principali nazioni europee, governate da maggioranze politiche e forze di diverso orientamento, hanno scelto dopo la prima ondata una linea comune di massimo rigore per arginare la pandemia. L'Italia si muove nel solco di questa linea europea di prudenza, di cautela e di primato della difesa del diritto alla salute», ha aggiunto Speranza.

Ritardi dosi saranno superati

La produzione di vaccini anti-Covid «per miliardi di persone ha, come è del tutto evidente, messo a dura prova il sistema industriale di riferimento. Ci sono stati ritardi nella consegna delle dosi, che però saranno superati; ma la campagna vaccinale non si ferma, va avanti e, giorno dopo giorno, aumenterà la quota di cittadini immunizzati».

In Europa vicini a un contagio su dieci abitanti

«In Europa, ci avviciniamo alla soglia di un contagiato ogni 10 abitanti e siamo ad un deceduto ogni 530 abitanti.

Un contagiato ogni 10 abitanti credo sia un dato che esprime da solo la forza e la pericolosità di questo virus che stiamo combattendo». Lo ha detto alla Camera il ministro della Salute Roberto Speranza. «Nel mondo, siamo a 112 milioni di casi confermati dall'inizio della pandemia e a 2,5 milioni di persone che hanno perso la vita» e «negli Stati Uniti d'America il virus ha provocato più morti della prima e seconda Guerra mondiale e della guerra del Vietnam».

Lavoro su impianti per produrre il vaccino

L'Italia, «sempre d'intesa con la Commissione europea, è al lavoro da tempo per verificare concretamente la possibilità di mettere a disposizione impianti farmaceutici italiani per accelerare la produzione dei vaccini anti-Covid. Più in generale, la scelta che il Governo intende promuovere con determinazione è quella di continuare ad investire per sostenere e sviluppare il sistema industriale italiano della farmaceutica, che è un asset strategico fondamentale per il nostro Paese». 

Tre obiettivi per vaccinazione

«Obiettivi sono tre: ultimare la prima fase della campagna vaccinale per immunizzare anziani e sanitari ed i primi segnali di immunità incoraggianti. Daremo ora la massima attenzione alle categorie fragili ed il terzo obiettivo è avviare parallelamente le prenotazioni per le vaccinazioni al personale scolastico ed i servizi essenziali». 

Polemiche disorientano cittadini

«Le polemiche disorientano i cittadini sempre più stanchi per questa lunga crisi, Insieme all'unità e alla responsabilità è indispensabile dire sempre la verità ai cittadini. Riconfermo un messaggio di fiducia: argineremo il virus con la scienza e il personale sanitario. I ritardi di alcune forniture di vaccini non muteranno l'iter in corso e vediamo la luce in fondo al tunnel. La proposta di un portavoce per il Cts può essere considerata positivamente». Speranza ha ringraziato il Comitato tecnico scientifico ed ha sottolineato che «tutto ciò che può essere fatto per renderlo più agile e tempestivo è sicuramente utile al nostro lavoro». Ed anche «l'idea di una comunicazione più univoca e l'ipotesi di un portavoce è una proposta che può essere considerata positivamente». 

Differenziare misure su base regionale

«Differenziare le misure su base regionale ci consente di agire in modo proporzionale e ci ha permesso di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati, mentre altri paesi Ue ne hanno fatti due o tre. Ritengo sia utile anche alla luce delle varianti, favorire un nuovo confronto in un tavolo tecnico tra Iss e Ministero per delineare il quadro in cui siamo».

L'Rt si avvia a superare la soglia di 1

«È fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l'Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l'Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1».

Incubo varianti

«La presenza delle varianti condizionerà l'epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai». 

Ristori 

«C'è l'impegno del governo a congrui ristori per le attività che stanno soffrendo. Questo deve valere per le mie ordinanze che da ora andranno in vigore dal lunedì e per le misure regionali. Il prossimo dpcm varrà dal 6 marzo al 6 aprile e la bussola sarà la salvaguardia del diritto alla salute».

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