Fa paura l'Rt, l'indice di trasmissibilità del Coronavirus, in Veneto: secondo le ultime rilevazioni si assesta sopra la soglia dell'1 arrivando a 1,11. Il dato nazionale dell'Rt è invece ora a 0,9.
In Italia l' Rt è infatti in aumento per la seconda settimana consecutiva, dopo cinque di fila di flessione, e preoccupano regioni come il Veneto e il Molise, mentre restano sotto stretta osservazione Puglia (con il primo caso di variante inglese), Sardegna e Trentino. Il presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro parla di «fase decrescente ma rallentata». L'indice Rt, spiega, «è sotto 1 in tutte le regioni tranne in Veneto e Molise». Secondo i dati del monitoraggio il primo ha un indice a 1,11 e il secondo a 1,02.
«È importante continuare a mantenere i comportamenti prudenti, soprattutto in questi giorni di festività - dice Gianni Rezza, direttore della Prevenzione Iss - e nella aree maggiormente colpite si può considerare l'opportunità di misure maggiormente restrittive». «Alle cene e ai pranzi di queste feste natalizie «limitare il numero di persone è importante», ribadisce. Da ciò dipenderà in qualche modo l'apertura delle scuole a gennaio, «che resta un obiettivo primario», dice Rezza, «naturalmente c'è stata sempre tanta cautela» e occorre «valutare a livello territoriale la situazione epidemiologica».
Vaccino e variante inglese
Rezza ha quindi rassicurato, allo stato attuale, sul vaccino in arrivo e sulla variante inglese del virus.
Da valutare nel frattempo l'eventuale impatto della variante inglese - e delle festività - sulla curva dei contagi e quindi anche sulla campagna di vaccinazione. Quest'ultima, come ha ripetuto più volte il commissario Domenico Arcuri, sarebbe più complicata con una terza ondata in corso.