Coronavirus, adesso fa paura l'Rt del Veneto: è a 1,11, contro lo 0,9 nazionale

Coronavirus, adesso fa paura l'Rt del Veneto: è a 1,11, contro lo 0,9 nazionale
Coronavirus, adesso fa paura l'Rt del Veneto: è a 1,11, contro lo 0,9 nazionale
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Sabato 26 Dicembre 2020, 11:59

Fa paura l'Rt, l'indice di trasmissibilità del Coronavirus, in Veneto: secondo le ultime rilevazioni si assesta sopra la soglia dell'1 arrivando a 1,11. Il dato nazionale dell'Rt è invece ora a 0,9. 

In Italia l' Rt è infatti in aumento per la seconda settimana consecutiva, dopo cinque di fila di flessione, e preoccupano regioni come il Veneto e il Molise, mentre restano sotto stretta osservazione Puglia (con il primo caso di variante inglese), Sardegna e Trentino. Il presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro parla di «fase decrescente ma rallentata». L'indice Rt, spiega, «è sotto 1 in tutte le regioni tranne in Veneto e Molise». Secondo i dati del monitoraggio il primo ha un indice a 1,11 e il secondo a 1,02.

«È importante continuare a mantenere i comportamenti prudenti, soprattutto in questi giorni di festività - dice Gianni Rezza, direttore della Prevenzione Iss - e nella aree maggiormente colpite si può considerare l'opportunità di misure maggiormente restrittive». «Alle cene e ai pranzi di queste feste natalizie «limitare il numero di persone è importante», ribadisce. Da ciò dipenderà in qualche modo l'apertura delle scuole a gennaio, «che resta un obiettivo primario», dice Rezza, «naturalmente c'è stata sempre tanta cautela» e occorre «valutare a livello territoriale la situazione epidemiologica».

Vaccino e variante inglese

Rezza ha quindi rassicurato, allo stato attuale, sul vaccino in arrivo e sulla variante inglese del virus.

La stima dell'aumento della contagiosità di quest'ultima è di un +0.4 dell' Rt. «Non sembrano esserci effetti sull'efficacia del vaccino e neppure sulla gravità clinica», afferma. Il 26 mattina le 9.750 fiale per la vaccinazione simbolica del V-Day europeo di domenica sono arrivate all'ospedale Spallanzani di Roma. Lì le scatole sono state stoccate e suddivise: alcune sono destinate all'aeroporto militare di Pratica di Mare per decollare con 5 aerei, verso le regioni più lontane. Altre con automezzi sempre militari hanno raggiunto gli altri sub-hub nel raggio di 300 chilometri. Il resto dei vaccini verrà usato allo Spallanzani. La vaccinazione di massa dovrebbe iniziare la prossima settimana, quando Pfizer ha garantito altre 450 mila dosi.

Da valutare nel frattempo l'eventuale impatto della variante inglese - e delle festività - sulla curva dei contagi e quindi anche sulla campagna di vaccinazione. Quest'ultima, come ha ripetuto più volte il commissario Domenico Arcuri, sarebbe più complicata con una terza ondata in corso.

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