Covid, Veneto, Marche e Trento in zona arancione. L'Iss: «Rt cala a 0,98, ma terapie intensive oltre la soglia critica»

Covid, Veneto, Marche e Trento in zona arancione. L'Iss: «Rt cala a 0,98, ma terapie intensive oltre la soglia critica»
Covid, Veneto, Marche e Trento in zona arancione. L'Iss: «Rt cala a 0,98, ma terapie intensive oltre la soglia critica»
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Venerdì 2 Aprile 2021, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Notizie contrastanti dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute sulla pandemia di Covid in Italia: da una parte Rt in discesa, dall'altra terapie intensive ancora oltre la soglia critica. Il valore dell'Rt nazionale, la scorsa settimana a 1,08, scende a 0,98, sotto la soglia di allarme di 1. L'incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana. Intanto tre regioni passano dalla zona rossa a quella arancione: si tratta di Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento.

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L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo dal 10 al 23 marzo 2021 è sceso quindi sotto quota 1, (0,98, range 0,87 - 1,11), anche se il limite superiore oltre passa ancora questa soglia, si legge nella nota diffusa dall'Iss. In lieve aumento la percentuale dei casi di Covid rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (34,4% contro il 33,8% della scorsa settimana).

E mentre salgono i casi intercettati con le attività di tracciamento dei contatti, «sono in diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (49.186, contro i 53.837 della settimana precedente)», evidenzia l'Iss. 

La circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è «largamente dominante nel Paese il che indica la necessità di non ridurre le attuali misure di restrizione». Inoltre, i dati di incidenza e trasmissibilità, «seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi nelle aree a maggiore diffusione. Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche».

Le regioni che cambieranno colore

Con il monitoraggio di oggi è in arrivo anche la nuova ordinanza del ministro Speranza sui colori delle Regioni. Quest'ultimo, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per il 3/4/5 Aprile. A partire da martedì 6 Aprile le regioni Marche e Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passano in area Arancione, ha appreso l'agenzia ANSA da fonti del Ministero.

Restano dunque in zona rossa Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, mentre in arancione oltre alle tre regioni già citate ci restano Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia e Umbria, più la Provincia autonoma di Bolzano.

Sei regioni a rischio alto, 13 moderato

Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso. 

Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Le Regioni sono: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. Tutte le Regioni/PPAA, tranne nove, hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste (Calabria, Emilia-Romagna, Puglia e Veneto) riportano molteplici allerte di resilienza.

Terapie intensive, 14 regioni oltre la soglia critica

Brutte notizie invece dai dati su ricoveri e malati gravi: aumenta ancora infatti il tasso di occupazione delle terapie intensive, che ha superato ormai la soglia critica. Il tasso di occupazione è «complessivamente in aumento e sopra la soglia critica», al 41% contro il 39% della scorsa settimana. E rimane alto il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 14, contro le 12 della settimana precedente. In totale il numero di ricoverati in terapia intensiva è «ancora in aumento da 3.546 (dato al 23 marzo) a 3.716 (dato al 30 marzo)», segnala inoltre l'Iss. È inoltre ancora in salita e sopra la soglia critica anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 della scorsa settimana a 29.231 persone (al 30 marzo).

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