Covid, Gimbe: scendono i nuovi casi, i decessi e i ricoverati. Ma lancia l'allarme: la campagna vaccinale rallenta troppo

Covid, il nuovo monitoraggio Gimbe: in Italia dati in miglioramento, ma rallenta la campagna vaccinale
Covid, il nuovo monitoraggio Gimbe: in Italia dati in miglioramento, ma rallenta la campagna vaccinale
di Enrico Chillè
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Giovedì 16 Settembre 2021, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 18:23

Covid in Italia, dall'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe emergono dati in chiaroscuro. Se da un lato tutti gli indicatori della situazione epidemiologica sono in netto miglioramento, dall'altro si registra un brusco rallentamento della campagna vaccinale, specialmente per quanto riguarda le prime dosi.

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Covid in Italia, tutti i dati in miglioramento

Tutti gli indicatori della situazione epidemiologica in Italia, nell'ultimo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, sono in miglioramento. Dai decessi per Covid ai contagi, la settimana 8-14 settembre, rispetto alla precedente, ha visto tutti i numeri in calo: scendono -14,7% i nuovi casi (33.712 rispetto a 39.511), del -6,7% i decessi (389 rispetto 417), dell'-8,8% le persone in isolamento domiciliare (117.621 rispetto a 128.917), del -3,3% i ricoveri con sintomi (4.165 rispetto a 4.307) e del -1,6% le terapie intensive (554 rispetto a 563). La Fondazione Gimbe sottolinea anche che in ospedale ci siano «quasi esclusivamente persone non vaccinate».


«Continuano a diminuire i nuovi casi settimanali - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - mentre solo 4 Regioni registrano un incremento percentuale dei nuovi casi». Inoltre, «solo in 2 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Siracusa (178) e Messina (168). In calo anche i decessi: 389 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media giornaliera di 56 rispetto ai 60 della settimana precedente». «Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe - dopo 8 settimane di aumento si registra una lieve riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid-19, che scendono del 3,3% in area medica e dell'1,6% in terapia intensiva». «Iniziano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, direttore Operativo Gimbe - con una media mobile a 7 giorni di 36 ingressi al giorno rispetto ai 42 della settimana precedente».

Covid in Italia, vaccini a rilento e Regioni in ordine sparso

Se i dati del Covid migliorano in Italia, la campagna vaccinale subisce un brusco rallentamento. Nonostante scorte di vaccini a mRNA superiori ai 10 milioni di dosi, la Fondazione Gimbe fa notare che «nonostante la considerevole disponibilità di dosi, il numero di prime somministrazioni, dopo tre settimane di stabilità intorno a quota 720-750mila, nell'ultima settimana è sceso a 525mila. In attesa di conoscere gli effetti dell'estensione dell'obbligo del green pass, è evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l'esitazione della popolazione ancora non vaccinata».
Al 15 settembre, rileva Gimbe, il 74,1% della popolazione (43.924.031) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+552.102 rispetto alla settimana precedente) e il 68% (n. 40.295.980) ha completato il ciclo vaccinale (+1.223.873). In particolare, l '88,9% della popolazione over 50 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, (+0,5% rispetto alla settimana precedente) con nette differenze regionali: dal 93,3% della Puglia all'83% della Calabria.
Complessivamente 3,9 milioni di over 50 (14,4%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, con rilevanti differenze regionali (dal 17% della Calabria al 6,7% della Puglia): di questi, 3,03 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.

A fronte di un sostanziale appiattimento dei trend di vaccinazione in questa fascia di età, continuano a salire le curve degli under 50, in particolare delle fasce 12-19 e 20-29 anni che hanno superato le fasce 30-39 e 40-49 anni. Con le scuole già ripartite, preoccupa che nella fascia 12-19 anni, nonostante il costante incremento delle coperture, ancora 1,53 milioni di ragazzi (33,7%) non abbiano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali.

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