Covid, con l'infezione c'è anche il rischio di sviluppare forme di diabete

Long Covid, con l'infezione c'è anche il rischio di sviluppare forme di diabete
Long Covid, con l'infezione c'è anche il rischio di sviluppare forme di diabete
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 13:49

Il diabete, si sa, è una delle patologie che possono causare una forma grave di Covid. Ma non solo: il long Covid può causarlo. Lo dimostra uno studio condotto dall'ospedale Sacco, dall'ospedale San Paolo e dall'Università degli Studi di Milano, con un team internazionale coordinato dal professore Paolo Fiorina che annovera fra i partner anche l’Università di Pisa e la Harvard Medical School.

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Per long Covid si definiscono le conseguenze a lungo termine, più o meno gravi, dell'infezione da SARS-CoV-2. Si passa da una percezione distorta di sapori e odori fino ad arrivare a spossatezza, emicranie, giramenti di testa, nebbia mentale (con amnesie) e dolori muscolari cronici. Secondo il recente studio, pubblicato su Nature Metabolism, il Covid a lungo termine potrebbe causare anche il diabete e il prediabete.

L'infezione virale può indurre insulino-resistenza e quindi deteriorare la normale funzionalità β-cellulare, alterazioni che possono portare ad iperglicemia persistente di varia gravità anche dopo la guarigione.

In particolare per l’Università di Pisa ha partecipato il dottor Giuseppe Daniele, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Il suo lavoro ha contribuito a dimostrare che il rischio sviluppo d’insulino-resistenza e diabete sono strettamente e proporzionalmente correlati alla tempesta citochinica che si sviluppa durante l’infezione da Covid-19 e che tale compromissione persiste anche una volta guariti. Il ruolo delle citochine e della sub-infiammazione nella genesi dell’insulino-resistenza nell’obesità e nel diabete di tipo 2 è una linea di ricerca già seguita dal dottor Giuseppe Daniele insieme al professore Franco Folli ed altri, in studi condotti a San Antonio, in Texas.

Questo ultimo lavoro pubblicato su 'Nature Metabolism' - secondo i professori Paolo Fiorina, Massimo Galli, Gianvincenzo Zuccotti della Asst Fatebenefratelli-Sacco e Franco Folli, Asst Santi Paolo e Carlo (tutti dell’Università degli Studi di Milano) - potrà quindi aiutare ad approfondire i meccanismi del diabete in pazienti particolarmente fragili e a mettere a punto nuove strategie terapeutiche per questa malattia.

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