Allarme terapie intensive in 12 regioni, due italiani su tre sono in lockdown. Figliuolo: «In 24 ore 1 milione di dosi Pfizer»

allarme_terapie intensive
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di Simone Pierini
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Martedì 23 Marzo 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:21

La curva del contagio ha iniziato la sua fase di discesa, mentre due italiani su tre sono entrati in lockdown. Eppure la situazione negli ospedali continua ad aggravarsi. E con essa anche la conta dei morti. Nessun controsenso, un anno di pandemia ci ha già a raccontato questa dinamica. Per vedere gli effetti concreti delle misure restrittive messe in atto dal governo è necessario attendere almeno un paio di settimane. 


Ieri sono stati registrati 13.846 casi positivi, 1.421 contagi in meno rispetto a lunedì scorso. Nel frattempo però l’Italia ha superato la soglia di rischio di occupazione di posti letto sia in area non critica che in terapia intensiva. Oltre 3.500 pazienti lottano tra la vita e la morte, pari al 39% della disponibilità ospedaliera del Paese, e oltre 28mila sono ricoverati nei reparti Covid ordinari: oltre il 42% della capienza massima.


Secondo le rilevazioni dei dati condotta da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, sono 12 le Regioni sopra la soglia di allarme di occupazione stimata al 30% nei reparti di terapia intensiva. Le più in affanno sono Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte, Umbria e provincia autonoma di Trento: tutte sopra il 50%, le Marche addirittura sopra il 60%.


Per quanto riguarda i reparti di medicina interna, infettivologia e pneumologia, la soglia critica del 40% (oltre la quale diventa difficile la presa in carico degli altri malati) risulta superata da 9 regioni: Abruzzo (42%), Emilia Romagna (57%), Friuli Venezia Giulia (48%), Lombardia (52%), Marche (65%), Molise (43%), Piemonte (61%), Puglia (47%) e Umbria (45%) e Lazio (42%). Quanto ai decessi, ultimo dato a calare in ordine di tempo, ieri ne sono stati registrati altri 386, trentadue in più rispetto a lunedì scorso e 68 in più rispetto a due settimane fa. 
Bisogna fare più vaccinazioni.

Il Presidente del Consiglio Draghi ha avuto una riunione di lavoro con il capo della Protezione civile Curcio e con il commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo.

Al centro dell’incontro i temi dell’approvvigionamento e la gestione della campagna vaccinale nelle Regioni. Entro le prossime 24 ore, ha comunicato il generale Figliuolo, circa un milione di dosi del vaccino Pfizer verranno distribuite alle Regioni, interessando 214 strutture.

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