Torture in carcere a Santa Maria Capua Vetere,
blitz di Salvini: «Subito le pistole elettriche»

Torture in carcere a Santa Maria Capua Vetere, blitz di Salvini: «Subito le pistole elettriche»
di Mary Liguori
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Giovedì 11 Giugno 2020, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 17:29

Matteo Salvini è arrivato al carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo che sono stati notificati i 44 avvisi di garanzia agli agenti della polizia penitenziaria per per i reati di tortura, violenza e abuso di autorità che sarebbero stati commessi a marzo, in piena emergenza sanitaria e nel bel mezzo delle proteste dei carcerati.
 

 

«Subito pistole elettriche alla polizia penitenziaria e videosorveglianza», ha detto Salvini accolto da grida esultanti  degli agenti accorsi in massa per la visita del leader della Lega. «Matteo, salvaci: ci hanno trattato come camorristi», hanno detto i poliziotti. «Ho lasciato tutto quando ho appreso il trattamento avuto nei confronti di 44 servitori dello Stato - ha detto Salvini - Se uno su mille sbaglia, deve pagare, ma queste modalità usate stamattina non sono accettabili».
 

Forse non fu un'azione tesa a riportare l'ordine durante la protesta dei detenuti, ma una spedizione punitiva: è questa l'ipotesi della Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, che ha iscritto sul registro degli indagati il nome di 44 agenti di polizia penitenziaria ipotizzando reati che vanno dalla tortura all'abuso di autorità fino alla violenza.

Stamani, quando la polizia giudiziaria ha avuto accesso al penitenziario Uccella di Santa Maria Capua Vetere ci sono stati momenti di tensione tra carabinieri e agenti penitenziaria. I militari hanno eseguito un'operazione di polizia giudiziaria su ordine della Procura nell'ambito dell'indagine tesa a ricostruire la verità sui presunti pestaggi avvenuti il 6 aprile nell'istituto di pena casertano e denunciati sia da alcuni detenuti che dai loro familiari.

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