La scomparsa di Ylenia Carrisi, i nuovi identikit usati dagli investigatori della Florida

La scomparsa di Ylenia Carrisi, i nuovi identikit usati dagli investigatori della Florida
di Anna Guaita
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 09:16

NEW YORK Adesso bisogna aspettare. Ci vorranno almeno tre-quattro settimane prima che il confronto fra i due Dna dia una risposta. Quasi 21 anni dopo la scomparsa di Ylenia Carrisi, le ruote della giustizia si sono rimesse in moto grazie all’iniziativa di Dennis Haley, un agente speciale della Florida, che si occupa solo di “cold cases”.

Grazie alla sua tenacia, verrà messo a confronto il Dna che è stato prelevato dai familiari in questi giorni e quello estratto dai resti di una ragazza senza nome, uccisa nel 1994, che potrebbe essere Ylenia.

La giovane sconosciuta è una delle vittime di un serial killer detenuto in Oregon, Keith Hunter Jesperson, già condannato a sei ergastoli per sei omicidi.

Le immagini che riportiamo sono state messe a disposizione dall’agente Haley. Una rappresenta la ricostruzione eseguita da un noto perito, Paul Moody, sulla base dei resti. L’altra è il ritratto della vittima che il killer ha disegnato per le autorità. Come si vede, le immagini assomigliano molto alle foto di Ylenia.

L’agente Haley riconosce che ci sono molti elementi che farebbero pensare che la vittima di Jesperson possa essere proprio la figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power, ma ammonisce di non correre, e di lasciare che la scienza faccia il suo corso.

Ylenia scomparve a New Orleans nel 1994. La ricostruzione, piuttosto affrettata, della polizia locale fu che la giovane si era buttata nel fiume Mississippi. La polizia non nascose di sospettare che Ylenia fosse stata plagiata da un musicista jazz molto più anziano di lei, che l’aveva iniziata all’uso di droghe. Ma non furono mai presentate prove materiali convincenti di questa teoria. E con il passare del tempo, la storia della giovane è finita nell’archivio dei “cold case”, fino a che Haley non l’ha ripescata, nella speranza di trovare finalmente una risposta.