Via Appia patrimonio Unesco: i sindaci a Roma per la firma della candidatura

Il nuovo tratto della via Appia scoperto a Mesagne
Il nuovo tratto della via Appia scoperto a Mesagne
4 Minuti di Lettura
Sabato 7 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:37

Belle e interessanti notizie si sono avute in questi giorni sul fronte della “Regina Viarum”, l’antica via Appia, che congiungeva Roma con Brindisi. Alcuni saggi eseguiti nelle scorse ore dalla Soprintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio hanno confermato, in un terreno acquistato poco tempo fa dal comune di Mesagne e annesso all’area storica, che il tracciato di un’importante arteria viaria attraversava il parco archeologico di Muro Tenente. Si tratta di un tratto di strada piuttosto esteso e ben conservato, di età tardo repubblicana della seconda metà del II secolo a.C., molto importante e ben strutturato scoperto a ridosso del parco, e che sembra ormai acclarato essere la “Regina Viarum”.

La firma di 70 sindaci

Intanto, sempre sul fronte della “Regina Viarum” martedì presso la sede del ministero per i Beni culturali, a Roma, sarà firmato l’atto di candidatura della via Appia Antica a patrimonio dell’umanità, tutelato dall’Unesco. Saranno presenti tutti i sindaci delle città che sono attraversate dal vecchio tracciato della “Regina”. Si tratta di oltre settanta primi cittadini, ai quali si aggiungeranno diversi presidenti di Provincia ed i governatori di quattro Regioni. Tra di loro, ci saranno i rappresentanti istituzionali della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi e dei Comuni di Brindisi, Mesagne, Latiano, Francavilla Fontana ed Oria.
Nell’ottica di una collaborazione più ampia e che tiene conto anche della “variante traianea”, la lettera di invito alla presentazione della candidatura è stata indirizzata anche all’Area marina protetta di Torre Guaceto ed ai Comuni di Fasano, Ostuni e Carovigno.

Questo vuol dire che, verosimilmente, anche i rappresentanti di questi enti prenderanno parte alla cerimonia per la firma dell’atto di candidatura.

La scoperta a Mesagne

Insomma, stiamo parlando della via Appia Antica, la strada consolare che collegava Roma, Caput Mundi, con Brindisi. I saggi effettuati dal 2019 al 2023 a Mesagne per supportare gli studi hanno fatto emergere dei tratti di strada glareata, ossia costituita da pietre di piccolo pezzame compattate tra loro blocchi lapidei parallelepipedi, uniti uno di fila all’altro a formare un cordolo continuo leggermente rialzato rispetto al piano viario vero e proprio, con la principale funzione di contenere lateralmente il corpo stradale, tra i migliori rinvenuti fino adesso. Ha una larghezza di oltre cinque metri ed è inquadrabile nel II secolo prima di Cristo. Inoltre, durante gli scavi del 2021 è stato rinvenuto un sesterzio, di età repubblicana, che ha permesso di datare con precisione il periodo in cui la strada è stata fruita. E ancora: al di sotto del tracciato viario rinvenuto all’esterno del parco sono stati notati dei resti di un altro insediamento, molto più antico, su cui gli archeologi in futuro svilupperanno ulteriori studi.

Scavi in corso

Tuttavia, su questi ultimi saggi c’è il massimo riserbo da parte degli esperti che, in ogni modo, raccolti tutti i riscontri di queste trincee ed eseguite le analisi stratigrafiche nel terreno acquisito, nei prossimi giorni renderanno ufficiali i risultati ottenuti. Certo le fibrillazioni, specialmente dei politici, e le bocche chiuse ermeticamente dei tecnici fanno auspicare ulteriori scoperte interessanti venute alla luce in questi ultimi saggi. Quasi sicuramente gli scavi proseguiranno nelle prossime settimane per riportare alla luce un tratto ben consolidato della via Appia, circa una trentina di metri, che andranno ad aggiungersi al tratto già scavato precedentemente fino a ottenere un tracciato di oltre cinquanta metri. Il tutto da eseguirsi con fondi comunali e regionali. Infine, fra qualche mese gli studi archeologici confluiranno in una pubblicazione scientifica che fotograferà lo stato dell’antica via Appia nel territorio di Brindisi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA